martedì 30 dicembre 2008

"Fatti a pezzi" di Marco Alloni e Marco Travaglio

"Di quale virtù sia provvisto Marco Travaglio lo sappiamo tutti: la memoria, difesa da un archivio che probabilmente disegna l'autoritratto della storia contemporanea italiana meglio di quanto facciano i ritratti canonici degli storici, degli storiografi e dei giornalisti di cronaca. Quello che fa la differenza in Travaglio è tuttavia che tale archivio è diventato metodo. Uno stile giornalistico che contrappone alla fuggevolezza della notizia, dell'opinione e della dichiarazione, la sedimentazione dei fatti. Travaglio riconsegna dunque il giornalismo alla sua funzione di contropotere, fa parlare l'Italia per come l'Italia non ama parlare e, se ancora servisse sottolinearlo, non fa sconti né a destra, né a sinistra".
(Dall'Introduzione di Marco Alloni).


MARCO ALLONI, scrittore e giornalista, è il curatore della collana "Dialoghi di Marco Alloni", edita da ADV Advertising Company, e della quale fanno parte "La civiltà al potere" (intervista a Furio Colombo), "In nome della morale" (intervista a Giancarlo Caselli), "Una realtà parallela" (intervista ad Antonio Tabucchi) e "Se questo è un ebreo" (intervista ad Amos Luzzato).


Fatti a pezzi
Autori: Alloni Marco, Travaglio Marco
Editore: ADV Advertising Company (collana Dialoghi di Marco Alloni)
Data di Pubblicazione: 2008
Prezzo: 10 euro
ISBN: 9788879220408
p. 85
Politica

lunedì 22 dicembre 2008

"Per chi suona la banana" di Marco Travaglio

«Si parte dal marzo del 2007: governava, traballando, Romano Prodi. Si arriva al settembre del 2008: sgoverna, anzi risgoverna Silvio Berlusconi. Qualcuno mi rimprovera di ricorrere troppo spesso a soprannomi, ma è una questione igienico-sanitaria: non ce la faccio più a chiamarlo col suo nome. Però ritengo che sia ancora utile occuparsene, descriverlo per quello che è…
Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante. Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti… ma che ha deciso – bontà sua – di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.»

(Dalla Premessa di Marco Travaglio)

Per chi suona la banana racconta con graffiante puntiglio e feroce amore per la verità i dodici mesi finali dell’Unione Brancaleone e i primi sei del Berlusconi III. Con cadenza pressoché quotidiana, Travaglio registra fatti e dichiarazioni del teatrino politico-mediatico, richiama i suoi protagonisti alle loro dichiarazioni (dove troppo spesso latitano coerenza e logica), denuncia storture e stupidaggini. È la pratica di un giornalismo che ha come linee guida la libertà e l’indipendenza – e infatti gli strali colpiscono imparzialmente a destra e a sinistra. Si tratta in primo luogo di informare, dando spazio anche alle notizie che un’informazione addomesticata cerca di far sparire, riportando alla memoria il passato e creando nessi illuminanti tra fatti e frasi in apparenza distanti. Un giornalismo di questo genere assume così un compito di controllo e verifica nei confronti dei Palazzi, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di ogni democrazia.
Per chi suona la banana, come gli altri libri di Marco Travaglio, finisce dunque per portare alla luce alcune delle dinamiche profonde – e a volte desolanti – della recente storia patria. Solo da qui, tuttavia, solo acquisendo consapevolezza di difetti e storture, è possibile iniziare a cambiare, immaginare un paese e una politica diversi. Chi preferisce il pessimismo all’utopia può invece provare a ipotizzare, partendo da queste pagine, la prossima tappa del degrado.
Ma intanto questo paese e questa politica, così come li racconta Travaglio, sono spesso (purtroppo!) più divertenti delle gag di molti cabarettisti.

In copertina: Disegno di Vauro, 2008

Marco Travaglio è nato a Torino 39 anni fa. Ha iniziato la sua carriera con Indro Montanelli, prima al «Giornale» poi alla «Voce». Ha collaborato con diverse testate, fra cui «Sette», «Cuore», «Il Messaggero», «Il Giorno», «L’Indipendente», «Il Borghese». Oggi scrive su «Repubblica», «l’Espresso», «Micromega» e «l’Unità». Ha pubblicato numerosi libri per Editori Riuniti: Il processo. Storia segreta dell’inchiesta Fiat (con Paolo Griseri e Massimo Novelli, 1997), L’odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi (con Elio Veltri, 2001), La Repubblica delle Banane (con Peter Gomez, 2001), Mani Pulite. La vera storia (con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, 2002), Bravi ragazzi. Tutte le carte dei processi Berlusconi-“toghe sporche” (con Peter Gomez, 2003), Lo chiamavano Impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all’Italia e all’Europa (con Peter Gomez, 2003). Per Garzanti Libri, Il manuale del perfetto impunito. Come delinquere e vivere felici (2000) e Bananas. Cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia (2003), che ha venduto più di 50.000 copie in pochi mesi.

Per chi suona la banana
Il suicidio dell’Unione Brancaleone e l’eterno ritorno di Al Tappone
di Marco Travaglio
Saggi
530 pagine
€ 16.60
ISBN 978881174097-1

venerdì 19 dicembre 2008

"Colletti Sporchi" di Luca Tescaroli e Ferruccio Pinotti

Finanzieri collusi, giudici corrotti,imprenditori e politici a libro
paga dei boss. L’invisibile anello di congiunzione tra Stato e mafie.
Viaggio nella borghesia criminale guidati da un magistrato sempre in prima linea.


Si ha concorso esterno in associazione mafiosa quando un soggetto, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisce un concreto, specifico, consapevole, volontario contributo.
– Art. 416 bis, Codice penale


Il white collar crime è un reato inafferrabile, eppure molto pericoloso per la democrazia perché corrompe il tessuto dei nostri rapporti sociali, dell’economia, del lavoro. Per smontarne i meccanismi, Pinotti e Tescaroli attraversano la storia più oscura del nostro Paese, raccontandone le vicende e interrogando la memoria dei protagonisti. In questa intensa ricostruzione, le voci di grandi magistrati, tra cui Caselli, Ingroia, Di Matteo, Petralia, Gratteri, si intrecciano alle parole dei collaboratori di giustizia, da Buscetta a Brusca a Cancemi. Alle riflessioni dell’economista Loretta Napoleoni fanno da contrappunto il pensiero del banchiere Giovanni Bazoli e del direttore di “Foreign Policy” Moisés Naím. Il quadro che ne emerge è inquietante: è nella zona grigia il vero terreno della lotta per la legalità.

(tratto da bur.rcslibri.corriere.it)

Luca Tescaroli è sostituto procuratore a Roma. È stato pm nel processo di Capaci. Ha condotto le indagini sui mandanti occulti per le stragi e segue il processo Calvi-Ambrosiano. Ha scritto Perché fu ucciso Giovanni Falcone (2001), Le faide mafiose nei misteri della Sicilia (2005).

Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore, ha pubblicato per BUR i best seller Poteri forti (2005), Opus Dei segreta (2006), Fratelli d’Italia (2007), Olocausto bianco (2008) e, con Rizzoli, il romanzo La società del sapere (2008). Il suo sito è: www.grandinchieste.it.

"Colletti sporchi"
Luca Tescaroli e Ferruccio Pinotti
EDITORE: RIZZOLI
COLLANA: BUR FUTUROPASSATO
PAGINE: 464
PREZZO: 12,00 Euro
ANNO DI PRIMA EDIZIONE: 2008
ISBN: 17026345

mercoledì 17 dicembre 2008

"Il nuovo giorno" di Andrea Caterini


“È un diario ritrovato, la più classica invenzione del romanzo nel romanzo, a fornire ad Andrea Caterini l’opportunità di narrare una storia iscrivendola in un’altra storia. Nel racconto che fa da cornice, un giovane storico dell’arte si trova a vivere una trasferta accademica. È proprio lì, nel grigiore di una qualunque camera d’albergo, che il manoscritto fortuitamente rinvenuto esplode una vicenda di amore e morte nella quale il protagonista non può non riconoscersi. Infatti vi si identifica per riappropriarsi, suo malgrado, della parte più nera e inconfessabile di sé, in un percorso paradossalmente ascetico, nella cui ultima stazione si cela il segreto di ogni vocazione artistica: Bisogna rinunciare a se stessi per essere se stessi.”
Massimo Raffaeli

Andrea Caterini (Roma, 1981) ha pubblicato testi critici su "Nuovi Argomenti" e "In Limine". È cofondatore della rivista online "(il) Crise" e collabora al Centro per l'Arte Contemporanea, La Nuova Pesa. Attualmente sta curando i “Diari” di Enzo Siciliano. "Il nuovo giorno" è il suo romanzo d'esordio.


Il nuovo giorno
di Andrea Caterini
Edizioni Hacca
Formato: romanzo
Pagine: 120
Prezzo: 12,00
ISBN: 978-88-89920-17-6
Anno: febbraio 2008


Il libro verrà presentato dall'autore a Bologna:
giovedì 18 Dicembre 2008, alle ora 19.30, presso Zammù, in Via Saragozza 32/a.
Interverranno Marcello Fois e Alcìde Pierantozzi.

lunedì 15 dicembre 2008

"La finanziaria siamo noi" di Stefano Lepri

Questo libro spiega perché i governi italiani non riusciranno mai a ridurre le tasse. Spiega come mai la spesa pubblica si disperde in mille rivoli e in parte va sprecata. In questo autunno del 2008 sembra scomparso il tradizionale suq del Parlamento, in cui deputati e senatori mercanteggiavano per infilare nella legge finanziaria emendamenti a loro graditi. Ma con le lobby si è patteggiato lo stesso, altrove.
Ancora una volta, chi governa preferisce distribuire favori e sussidi frammentati a questa o quell’altra categoria, per catturarne il consenso, mentre i benefici per la generalità dei cittadini sono scarsi. E’ il meccanismo della politica clientelare, più radicato in Italia che in altri paesi: per difendersene, occorre capire come funziona, e perché la spinta ad aumentare le spese risulta quasi sempre irresistibile.
La storia degli ultimi trent’anni dimostra che è più facile vincere le elezioni facendo promesse irrealizzabili piuttosto che mettere a posto i conti dello Stato.

(tratto da www.chiarelettere.it)

Stefano Lepri è giornalista de La Stampa. Si occupa principalmente di economia e ha seguito tutte le Leggi finanziarie dal 1978 a oggi. Dal 2004 tiene corsi di giornalismo economico all'Università Roma I.


La Finanziaria siamo noi
di Stefano Lepri
Editore: Chiarelettere
Collana: principioattivo
Pagine: 240
Euro: 13,60

Il libro "La Finanziaria siamo noi" di Stefano Lepri verrà presentato a Roma il 18 dicembre 2008, alle ore 18, nella Sala Cristallo del Nazionale Hotel & Conference Center, in Piazza Montecitorio, 131.
Interverranno con l’autore Mario Baldassarri, Dino Pesole, Giuseppe Pisauro e Vincenzo Visco.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

venerdì 12 dicembre 2008

"Cristo con gli alpini" di Carlo Gnocchi

LA GUERRA, LA FEDE E GLI UOMINI: "CRISTO CON GLI ALPINI" DI DON CARLO GNOCCHI, A NATALE IN LIBRERIA, NELLA NUOVA EDIZIONE MURSIA.

Per Natale 2008 torna in libreria edito da Mursia il dolente e commovente "Cristo con gli alpini", diario spirituale di Don Carlo Gnocchi, cappellano della Julia sul fronte greco-albanese e poi della Tridentina nella tragica campagna di Russia.
Pubblicato per la prima volta nel 1943, pochi mesi dopo il rientro in Italia dal fronte, "Cristo con gli alpini" fu in assoluto il primo libro a raccontare agli italiani le vicende degli alpini in Russia. Alla prima edizione del 1943, la cui diffusione fu resa difficile dall'ostracismo del regime fascista, ne seguì un'altra nel 1946 che ebbe maggiore fortuna e che diventò presto un testo fondamentale per coloro che avevano vissuto in prima persona la tragedia della guerra.
"Lo riproponiamo oggi perché non solo è una testimonianza storica importante ma soprattutto - come ben scrive Armando Torno nella sua prefazione - è un atto di fede gettato nella follia della guerra, uno slancio d'amore che replica ai colpi della violenza", dicono dalla casa editrice.
Don Gnocchi inizia il suo racconto sulla tradotta militare che riporta in Italia gli alpini italiani sopravvissuti a "undici combattimenti per aprire un varco nell'accerchiamento nemico, ripiegando per settecento chilometri nella steppa invernale", in quella che il sacerdote chiama "la campagna del dolore". La narrazione di don Carlo, così lo chiamavano i suoi alpini tra i quali anche Mario Rigoni Stern di cui nel libro è riportata in appendice una lettera al cappellano, non segue un rigoroso percorso cronologico ma piuttosto ripercorre una sorta di mappa del dolore: fatti, incontri, riflessioni ed emozioni degli anni passati in guerra. La fede è l'infallibile bussola che consente al cappellano di non perdere la speranza mentre attorno a lui i soldati vengono straziati dalle pallottole, dalla fame e dal freddo, accomunati nella sofferenza alle popolazioni civili su cui, altrettanto pietoso, si sofferma il suo sguardo.
Ci sono pagine di altissima forza letteraria come quelle in cui racconta la straziante liturgia di guerra: in piedi su una slitta, in mezzo agli uomini spaventati dall'improvviso attacco nemico, il prete alza il suo piccolo crocifisso su cui si posano "cento sguardi fermi e intensi...e io non so come ne reggesse il peso e l'audacia" , e momenti di riflessione sulla propria missione di sacerdote impotente di fronte all'immensità della tragedia.
"Cristo con gli alpini" , riletto oggi, ha la forza di un manifesto programmatico di quella che nel dopoguerra sarebbe diventata la missione di Don Carlo: assistere e aiutare i bambini mutilati dalla guerra. Ai piccoli mutilati è infatti dedicato l'ultimo paragrafo di questo libro che si chiude con una domanda rivolta al Bruno, un ragazzino che aveva perso entrambe le braccia per lo scoppio di una bomba. "Come puoi fare senza manine?" gli, e si, chiede don Gnocchi. La risposta è in quello che ha costruito: la fondazione che oggi porta il suo nome in oltre cinquant'anni di attività ha assistito e assiste migliaia di disabili. Ieri le piccole vittime della guerra, oggi pazienti di ogni età affetti da patologie di tutti i tipi.
Riproporre "Cristo con gli alpini" significa conoscere un po' più la guerra e la Russia. Soprattutto queste pagine spiegano l'inizio di un miracolo.

Carlo Gnocchi nacque a San Colombano al Lambro (MI) nel 1902. Durante la Seconda guerra mondiale si arruolò come cappellano volontario e partì prima per il fronte greco-albanese e poi - con gli alpini della Tridentina - per la campagna di Russia. Scampato miracolosamente alla tragedia della ritirata, dedicò la propria vita a una grande opera di carità, occupandosi di orfani, mutilatini e poliomielitici. Morì a Milano nel 1956. È in corso il processo di beatificazione. Oggi la Fondazione Don Gnocchi è una realtà di primo piano nel panorama sanitario e socio-assistenziale del nostro Paese.

CRISTO CON GLI ALPINI
di Carlo Gnocchi
Edizioni Mursia
Pagine 136
Euro 14,00
Codice 14066P
EAN 978-88-425-4211-7

giovedì 11 dicembre 2008

"Questo terribile intricato mondo" di AA.VV.

"Questo terribile intricato mondo" è un'antologia di racconti inediti che nasce da un desiderio: pensare alla politica come a un luogo che ci riguarda.
Se di politica parlano tutti - giornalisti, comici, ognuno di noi al bar - in mezzo al frastuono possono rendersi udibili delle voci spiazzanti e imprevedibili, capaci di gettare a modo loro luci e ombre: le voci della letteratura, che da sempre racconta ostinatamente e prima di tutto una vita, un personaggio, una storia; e nello stare ancorata al suo scoglio prende il largo.

I racconti sono firmati da Eraldo Affinati, Alberto Asor Rosa, Stefano Bartezzaghi, Ascanio Celestini, Diego De Silva, Paolo Di Stefano, Marcello Fois, Rosetta Loy, Michela Murgia, Antonio Pascale, Walter Siti, Sebastiano Vassalli

"Questo terribile intricato mondo"
Racconti politici
2008
Supercoralli
EINAUDI
pp. VI-256
ISBN 8806192728

mercoledì 10 dicembre 2008

"Vajont, 9 ottobre '63 " di Marco Paolini

«Dopo Vajont sono diventato narratore civile, continuamente mi vien chiesto di raccontare questa o quella storia italiana. Ho cercato di ribellarmi al ruolo, ho provato altre strade, altre chiavi di racconto, altri soggetti, ma dentro di me il ruolo vive».
Marco Paolini

Un colloquio-intervista tra Oliviero Ponte di Pino e Marco Paolini; un insieme di appunti, frammenti di diario, conversazioni pubbliche e private, che riscrivono il percorso del Racconto del Vajont dal punto di vista di chi lo ha realizzato e dello spettatore, e indagano l'idea di un teatro dove drammaturgia, oralità e senso civile convivono. Nella nuova edizione, l'introduzione "Una storia semplice" di Paolini e Niccolini ricostruisce la storia della diga, dal progetto al processo dopo la tragedia.
Nel Dvd Marco Paolini rievoca la sera del 9 ottobre 1997, dalla diga del Vajont, la strage avvenuta 34 anni prima. Lo spettacolo viene trasmesso in diretta da Rai 2 e l'appassionata ricostruzione della tragedia che spazzò via in pochi minuti quasi duemila persone rapisce oltre tre milioni e mezzo di spettatori.
La storia raggiunge un pubblico sempre più ampio per la capacità di rappresentare la portata devastante di questa apocalisse, ma soprattutto per la ricerca della verità, individuale e collettiva, su cui si fonda.


Marco Paolini nato nel 1956 a Belluno, attore e narratore, ha pubblicato nel 1999 da Einaudi il video di Vajont, 9 ottobre '63. Orazione civile, con il libro Quaderno del Vajont a cura di Oliviero Ponte di Pino (nuova edizione Stile libero 2008), nel 2000 il video di Bestiario Italiano con il libro I cani del gas, nel 2001 I-TIGI canto per Ustica, con il libro Quaderno dei Tigi scritto con Daniele Del Giudice, nel 2003 il video Questo radichio non si toca, con il libro Mappa Mondo a cura di Fernando Marchiori, nel 2004 Teatro Civico. 5 monologhi per Report, nel 2005 i due volumi Gli Album di Marco Paolini e nel 2008 Il Sergente. Per le Edizioni Biblioteca dell'Immagine è uscito invece il video di Bestiario Veneto. Parole mate (1999) e il libro L'anno passato. Fra gli altri suoi lavori teatrali Gli Album (1990-2001), Il Milione (1997), Parlamento chimico (2002), Song n. 32 (2003), Il Sergente (2004), Miserabili. Io e Margaret Thatcher (2006).


Marco Paolini
Vajont, 9 ottobre '63
Orazione civile
Contributi di
Francesco Niccolini
A cura di
Oliviero Ponte di Pino

Stile libero Video
EINAUDI
2008
pp. XXXVI-120
ISBN 8806192647

martedì 9 dicembre 2008

"Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste" di Carlo Lucarelli

Storie che formano un'unica storia, quella della parte nascosta e criminale del nostro Paese. E la storia di chi si è opposto, o è rimasto vittima. Una storia straziante e sanguinosa, ma appassionante e necessaria come ogni grande narrazione.

«Non c'è una grande alternativa. Dobbiamo vincerla noi questa guerra. Per forza».
Carlo Lucarelli

Lucarelli prende la storia d'Italia appena dietro la memoria piú recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo cosí, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in Sicilia e si scontrano con Cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della Camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'Ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento.
E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lí nasce la speranza del nostro tempo.

«Credo sia giusto raccontarle ancora, queste storie che stanno alla base di ciò che sta accadendo anche oggi e servono a spiegarlo, mostrandocene il meccanismo. Raccontarle cercando di riprodurre il ritmo e anche le imperfezioni delle testimonianze, che proprio grazie a quelle imperfezioni riescono a essere cosí vere».
Carlo Lucarelli

Carlo Lucarelli (Parma 1960) vive tra Mordano e San Marino. Dopo Almost blue (1997), Il giorno del lupo (1998), L'isola dell'Angelo caduto (1999), Mistero in blu (1999), Guernica (2000) e Lupo mannaro (2001), tra i suoi libri pubblicati da Einaudi Stile libero ci sono il romanzo Un giorno dopo l'altro (2000) e i racconti di Il lato sinistro del cuore (2003); poi Misteri d'Italia (2002), Nuovi misteri d'Italia (2004), La mattanza (2004) e Piazza Fontana (2007), gli ultimi due con allegati i Dvd del ciclo televisivo Blu notte. Insieme a Eraldo Baldini e Giampiero Rigosi ha scritto Medical Thriller (2002), mentre suoi racconti sono inseriti nelle antologie Crimini (2005) e Crimini italiani (2008). Nel 2008, Einaudi Stile libero ha pubblicato il suo ultimo romanzo, L'ottava vibrazione. L'opera di Lucarelli è tradotta in piú lingue ed è oggetto di versioni cinematografiche e televisive, tra cui la serie L'ispettore Coliandro e il ciclo dedicato al commissario De Luca. Conduce da alcuni anni in Tv Blu notte, la fortunata trasmissione dedicata a casi misteriosi e insoluti, o ad aspetti in ombra della storia italiana.

"Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste"
di Carlo Lucarelli
Edizioni Einaudi
Stile libero/Big
pp. VI-402
€ 19,00

giovedì 4 dicembre 2008

"I prigionieri dimenticati 1917-1918" di Giovanni Re

Attraverso le memorie di prigionia di Niccolò Nicchiarelli, rinchiuso con altri tremila ufficiali nel Gefangenenlager di Celle nei pressi di Hannover, il libro racconta la storia sconosciuta dei soldati italiani fatti prigionieri dagli austriaci e dai tedeschi dopo la disfatta di Caporetto. Indicati dalla propaganda come vili e responsabili della sconfitta del 1917, furono lasciati soli, emarginati o mal sopportati da parte dello stesso ambiente militare, in un clima nazionale fattosi difficile nonostante la vittoria.

Per i tanti soldati italiani che furono fatti prigionieri dagli austriaci e dai tedeschi dopo la disfatta di Caporetto, in effetti, la cattura fu l'inizio di una vita di stenti alla quale non tutti sopravvissero. Per i primi tre mesi di prigionia (i più duri), l'Italia non consentì neppure alle famiglie di inviare ai propri figli i soccorsi vitali; i primi "pacchi di Stato" giunsero ai prigionieri nel novembre del 1918, un anno dopo Caporetto. Niccolo Nicchiarelli attraverso le sue memorie ricostruisce la cronaca quasi quotidiana della vicenda, che non si concluse con la fine della guerra.


I prigionieri dimenticati. Cellelager 1917-1918
Giulia Re, Giovanni N. M. Re, Giovanni Re
Editore: Ugo Mursia Editore
Collana: TESTIMONIANZE FRA CRON. E ST. I GUERRA
Pubblicazione: 2008
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 19,00
ISBN-13: 9788842541479
ISBN:88425414798

"1967" di Cristiano Ferrarese

"1967" di Cristiano Ferrarese, è il primo libro un virus che andrà a comporre una trilogia pubblicata nell’arco di 12 mesi (il secondo pezzo del puzzle, 1976, a settembre 2008, e il terzo, 1985, a febbraio 2009).

Una voce maleducata grida per tutto il 1967, da un manicomio, la sua storia (o leggenda?) o-scena e malsana. Gesù il Cristo come unico referente delle sue azioni e una poliziotta cicciona e sempre ubriaca come propria nemesi… 1967 è la continua deviazione senza sosta della cattiva coscienza collettiva che esploderà muta nell’anno seguente… il devastato 1968. C., la poliziotta cicciona e Gesù il Cristo sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo di un genere umano putrido ridotto a carne macellata…

La bellezza per me è anche nella follia. Nel trovare il coraggio di “esporsi”, in questo meraviglioso Museo che è la nostra vita, e diventare così un’unica e irripetibile “Opera d’arte”.
Simone Cristicchi

La trilogia di Cristiano Ferrarese è la storia di C. e di V. Ma è soprattutto vent’anni della nostra storia, della discesa verso il baratro della generazione vissuta nel ’68, narrata da una mente malata che grida dal manicomio. Nell’anno del quarantesimo anniversario della “rivoluzione culturale italiana”, cosa rimane? Rimane il racconto di C. e di V., della schizofrenia del nostro vissuto e del nostro rapporto con Dio, con il nostro corpo e con il nostro tempo. Rimane la malattia, la perversione, la furia omicida.

Cristiano Ferrarese è nato a Busalla (Genova) nel 1970. Vive e lavora in provincia di Mantova.

Edizioni Hacca


RECENSIONE A CURA DE "IL CIRCOLO PICKWICK" SUL MENSILE "CISCO MAGAZINE"



La Trilogia dei Matti di Cristiano Ferrarese ("1967", "1976" e "1985") verrà presentata a Roma, nel corso della Rassegna "Più Libri Più Liberi", nella sala Diamante del Palazzo dei Congressi, domenica 7 Dicembre, alle ore 16.00.

Con l'autore, Cristiano Ferrarese, interverranno Andrea Di Consoli, Paolo Crepet e Federico Moccia.

mercoledì 3 dicembre 2008

"La cricca" di Renato Venditti

"Viaggia su due piani paralleli La cricca, bella e scorrevole narrazione di Renato Venditti uscita di recente per Nutrimenti: da un lato, le cronache dei fatti salienti durante il fascismo, dall’altro la formazione di un adolescente che diventerà un giornalista impegnato negli anni della Democrazia cristiana di Fanfani e del Partito comunista di Berlinguer”.
Annalia Marinucci, il manifesto.

Il delitto Matteotti, la razzia del ghetto, via Rasella, le Fosse Ardeatine. E poi i fatti d’Ungheria, le diverse anime del Pci, due lettere inedite di Elio Petri. Renato Venditti, storica firma dell’Unità e di Paese Sera – che ha vissuto in prima persona l’occupazione nazista a Roma – ripercorre il cammino di un paese attraversato dalla dittatura, dalla guerra, dalla ricostruzione, fino al delicato passaggio politico del dopoguerra. E dentro, incastona la sua vicenda personale e quella della sua famiglia: le botteghe di Trastevere, gli aneddoti di vita quotidiana, i piccoli grandi eroi della Resistenza, i giornalisti che hanno fatto la storia dell’Unità. Un diario di vita appassionante come un romanzo, ma allo stesso tempo una incredibile testimonianza sul nostro ‘secolo breve’, ricca di episodi e documenti, di foto e rivelazioni.

Renato Venditti è nato a Roma nel 1926. Giornalista, ha lavorato dal 1946 al 1969 all’Unità e in seguito, fino al 1983, a Paese Sera. Attualmente collabora con i quotidiani locali del gruppo Espresso. Ha pubblicato Il giornalismo parlamentare e politico (Infor Accademia, 1977) e Il manuale Cencelli (Editori Riuniti, 1981).

Renato Venditti
La cricca
Nutrimenti
collana: Documenti
pp. 192
€ 17.00
prima edizione ottobre 2008
Isbn 978-88-95842-14-1

martedì 2 dicembre 2008

"Diario italiano (1997-2006)" di Enzo Siciliano

Gli ultimi dieci anni del "Diario Italiano" di Enzo Siciliano raccolti da Andrea Caterini in un unico volume.

Chissà quanti libri, brevi e incompiuti, si potrebbero ritagliare da queste diffuse note che lo scrittore ha steso giorno per giorno quasi parlando a sè stesso. (Nello Aiello, La Repubblica)

Diario italiano 1997-2006 raccoglie gli ultimi dieci anni dei "Diari" che Enzo Siciliano tenne a partire dal 1991 su "Nuovi Argomenti", di cui era il direttore. L'originalità di queste pagine sta nella capacità di miscelare diversi generi di scrittura. Alla pagina privata - dove Siciliano parla delle sue amicizie, i suoi viaggi, la sua casa in campagna, ma anche della sua malinconia, delle sue paure - si intreccia il racconto dell'uomo pubblico: l'intellettuale sempre attento a ciò che di nuovo (o di vecchio) la nostra società propone e ripropone. I "Diari" però, sono una materia compatta, risolti nella solidità di una lingua che Siciliano ha ricercato per tutta la vita, sapendola elemento fondante di una civiltà. A venirne fuori, dunque, è il profilo di un'Italia che ha rinunciato a dare voce alle sue intelligenze, un'Italia malata che porta ancora in sé il germe, il feticcio, la mediocrità del fascismo. Un fascismo non più storico ma tutto umano a cui Siciliano contrappone la sua intelligenza, la sua genialità, la sua passione per la bellezza. Ed è alla bellezza che, alla fine di tutto, egli vuole dedicare le pagine più intense, come fosse la natura, il seme, la radice di ogni civiltà.

A cura di Andrea Caterini
Con un inserto fotografico inedito

Enzo Siciliano (1934-2006) nato e vissuto a Roma, amico di Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, ha sempre partecipato attivamente alla vita letteraria della capitale. Critico d'arte e del costume, è stato direttore di "Nuovi Argomenti". Tra le sue opere: La notte matrigna (1975), La principessa e l'antiquario (1980), I bei momenti (1997, Premio Strega), Non entrare nel campo degli orfani (2002) e Il risveglio della bionda sirena (2004), La vita obliqua (2007).

Enzo Siciliano
Diario italiano (1997-2006)
Giulio Perrone Editore
pp. 466 - Diari
formato 13X25
978-88-6004-131-9
24,00 euro

Il libro sarà presentato nel corso della VII FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA, a Roma, Domenica 7 Dicembre 2008, alle ore 15.00, presso la Sala Corallo del Palazzo dei Congressi.
Dopo l'introduzione di Paolo Di Paolo, interverranno l'On Francesco Rutelli, Edoardo Albinati, Mario Desiati e Andrea Caterini, curatore del volume.

venerdì 28 novembre 2008

"Alza la testa" di Piero Ricca

«Forse non saremmo ripiombati in questo tragicomico incubo se molti cittadini avessero seguito l'esempio di Piero Ricca. Cioè se molti cittadini si fossero comportati da cittadini. Piero l'ha fatto quasi ogni giorno, andando a disturbare i potenti con le domande che nessun giornalista osa più fare e con la faccia tosta del bambino che urla: il re è nudo!».
Dalla prefazione di Marco Travaglio

"Vincere la passività, non assuefarsi allo scandalo. Nel segno di questa esigenza morale vivo da anni una mia originale forma di impegno civile, la cui sostanza è questa: interpellare in pubblico il prepotente e l’ipocrita di turno, senza inibizioni e senza sconti beneducati. Mi definiscono un “contestatore”, un “provocatore” - sono soltanto una persona normale in un Paese anormale, uno che non si rassegna alla vergogna di doverci vivere, nell’Italia delle leggi su misura e del giornalismo addomesticato".
Dall’introduzione di Piero Ricca

Lo pubblica l’editore Chiarelettere. La prefazione è di Marco Travaglio. Il video propone una selezione di filmati, alcuni già presenti in rete, altri inediti.
Le incursioni si alternano a manifestazioni improvvisate e interviste irriverenti; il tutto ha come contrappunto alcuni frammenti di comizi da un balcone milanese. Le musiche sono di Matteo Ponzano. Il trattamento delle immagini è di Matteo Fiacchino.

Nella primavera del 2007 Piero, Franz, Diego ed Elia hanno creato l’associazione Qui Milano Libera, nel cui statuto si presentano così: “Siamo un gruppo di amici uniti da onesta passione civile. Prendiamo sul serio la Costituzione del nostro Paese. Difendiamo i valori della legalità e dell’etica pubblica. Ci opponiamo alla manipolazione e alla censura dell’informazione, dedicandoci alla diffusione di verità scomode. Coltiviamo il vizio della memoria. Siamo cittadini, non sudditi”.

Da www.pieroricca.org: "Come scrivo nell’introduzione, il motivo che ci ha spinto ad accettare la proposta dell’editore è questo: attraverso una testimonianza di cittadinanza attiva incoraggiare i lettori a mettersi in gioco in prima persona. Per rompere gli schemi, per non subire in silenzio".

Piero Ricca (Verbania, 22 luglio 1971) è un attivista e blogger italiano, divenuto noto per la sua attività politico-sociale e per le aspre critiche rivolte a vari esponenti dell'establishment politico, economico e mediatico. Utilizza Internet come mezzo di comunicazione principale, in particolare il suo blog ed il sito YouTube. È soprattutto noto per i colloqui faccia a faccia, le interviste non convenzionali, le performance al megafono, i volantinaggi e le manifestazioni di strada che, riprese con videocamera digitale, vengono poi caricate su YouTube.

Il Trailer di "Alza la testa" è consultabile qui.

Alza la testa
I potenti italiani contestati
da un gruppo di cittadini informati
Libro più dvd di Piero Ricca
con Franz Baraggino, Diego Fabricio, Elia Mariano
(con prefazione di Marco Travaglio)
Pagine: 197
Durata DVD: 77 minuti
Prezzo: euro 16,60
Editore: Chiarelettere

giovedì 27 novembre 2008

"Caos Asia" di Ahmed Rashid

Siamo solo l’inizio della discesa nel caos. Sull’orlo del precipizio è un’intera regione dell’Asia, che dal confine indiano si estende fino all’Afghanistan, all’Iraq e alle piccole repubbliche centroasiatiche nate dalla dissoluzione dell’impero sovietico…

“Ahmed Rashid è il più coraggioso e il più bravo giornalista pakistano. La sua conoscenza unica di questa vasta e complessa regione gli permette una visione panoramica, ma anche piena di sfumature, che nessun autore occidentale potrà mai neppure emulare.”
Christopher Hitchens

Il libro
L’assassinio della leader pakistana Benazir Bhutto è solo l’inizio della discesa nel caos. Sull’orlo del precipizio è ormai un’intera regione dell’Asia, che dal confine indiano si estende fino all’Afghanistan, all’Iraq e alle piccole repubbliche centroasiatiche nate dalla dissoluzione dell’impero sovietico: un’area decisiva dal punto di vista strategico ed economico, eppure ancora sostanzialmente celata allo sguardo occidentale.
L’intervento americano successivo all’11 settembre avrebbe dovuto riportare ordine nella regione. Invece gli Stati Uniti si sono limitati a rovesciare il regime talebano in Afghanistan senza preoccuparsi di mettere in opera una vera azione di ricostruzione nazionale, capace di far emergere una società civile in grado di offrire corpo e anima a un reale progetto democratico. Oggi questo errore gravissimo si riverbera sull’intera area centroasiatica, con particolare evidenza in Iraq e nella polveriera pakistana.
Con la sua riconosciuta abilità nel descrivere i principali attori in campo e nel tratteggiare i fondali storici della regione, Rashid ci accompagna nel vivo degli avvenimenti degli ultimi anni. La sua conclusione è sconcertante: è già iniziato il conto alla rovescia, siamo già entrati in una situazione di caos totale.

tratto da www.feltrinellieditore.it

Ahmed Rashid(1948) è stato corrispondente per la “Far Eastern Economic Review” per ventidue anni fino alla sua chiusura. Attualmente scrive per “Daily Telegraph”, “International Herald Tribune”, “New York Review of Books”, “Bbc Online”, “The Nation”. Suoi articoli in italiano appaiono su “Internazionale”. Compare regolarmente su canali internazionali di informazione come Cnn e Bbc. Segue il conflitto afghano fin da prima dell’invasione sovietica del 1979 ed è stato per lungo tempo l’unico giornalista accreditato nell’area. Il suo libro più importante, Talebani (Feltrinelli 2001), è stato un grande successo mondiale tradotto in ventisei lingue.

Caos Asia
Il fallimento occidentale nella polveriera del mondo
Ahmed Rashid
Traduzione: Bruno Amato
Editore: Feltrinelli
Collana: Serie Bianca
Pagine: 528
Prezzo: Euro 25

Il giornalista e intellettuale pakistano Ahmed Rashid, grande esperto della vasta e complessa regione che comprende India, Pakistan e Afghanistan, presenta a Roma il suo nuovo libro Caos Asia giovedì 27 novembre 2008, alle ore 18.00, presso la Feltrinelli Libri e Musica, Via Appia Nuova 427, con la partecipazione di Tiziana Ferrario.

mercoledì 26 novembre 2008

"I sogni di mio padre" di Barack Obama

L'autobiografia del presidente degli Stati Uniti

Barack Obama racconta i primi trent’anni della sua vita, la storia non facile di un americano nato dal matrimonio fra un uomo di colore, proveniente dal Kenya, e una donna bianca, originaria di una piccola cittadina del Kansas. I sogni di mio padre è un’autobiografia senza reticenze, senza diplomazie o ipocrisie, a ulteriore testimonianza della forza e della novità del linguaggio di Obama, o forse solo perché scritta prima della sua fulminea carriera politica. Una storia che in un linguaggio vivo e diretto, senza veli, racconta più di tanti saggi le difficoltà della società americana e dei suoi giovani di colore. Un viaggio, quello alla scoperta della propria identità, che inizia quando, appena ventunenne, Obama viene raggiunto dalla notizia della morte del padre. Il nuovo presidente degli Stati Uniti ripercorre così la sua infanzia alle Hawaii, dove nasce e dove dopo pochi anni rimane solo con la madre, quando il padre decide di tornare in Africa dalla famiglia d’origine. Non tace sulla difficile adolescenza quando, confuso sulla propria identità, rischia di smarrirsi fra droghe e gang giovanili. E racconta infine il viaggio in Kenya per conoscere i parenti della famiglia di suo padre, ma soprattutto per ritrovare la ‘metà africana’ della sua cultura e identità.

Traduzione di Cristina Cavalli e Gianni Nicola

Barack Obama è diventato presidente degli Stati Uniti d'America il 4 novembre 2008, vincendo con ampio margine le elezioni che lo vedevano opposto al repubblicano John McCain. È nato a Honolulu, nelle isole Hawaii, il 4 agosto 1961. Dalla moglie Michelle ha avuto due figlie, Malia e Sasha.

Barack Obama
I sogni di mio padre
Nutrimenti
collana: Specchi
pp. 464
€ 18.00
prima edizione novembre 2007
terza edizione novembre 2008
Isbn 978-88-88389-86-8

martedì 25 novembre 2008

"Fine corsa" di Rodolfo Brancoli

Le elezioni del 14 aprile (e poi il trionfo di Alemanno al Comune di Roma) hanno segnato la conclusione di un ciclo politico, condannando la sinistra italiana a un’opposizione che si prefigura assai lunga. Ma quali sono le cause di questo tracollo? Quali sono le prospettive politiche del nostro paese? Perché oggi l'opposizione non riesce più a far sentire la sua voce?
Rodolfo Brancoli racconta dall’interno gli ultimi anni della politica italiana, in grandissima libertà, senza riguardi per nessuno. Ripercorre la sequela degli errori della coalizione di centrosinistra e dei suoi leader: la mancanza di una visione condivisa del futuro del paese; la frammentanzione in partitini dominati da leader ambiziosi e litigiosi, ma privi di una strategia che avesse altri scopi oltre la visibilità mediatica; le beghe nella creazione delle liste; le rivalità e i contrasti, personali prima che politici, tra i ministri. Senza dimenticare le ambizioni e le interferenze.
Brancoli ci regala anche una galleria di illuminanti (e a volte perfidi) ritratti dei protagonisti di questa stagione, visti da vicino nei vertici internazionali e nel consiglio dei ministri. Vengono così messi a nudo le amicizie, gli odi, la protervia della casta.
Fine corsa ci aiuta a capire i reali meccanismi della politica (e il suo mercato con tanto di trattative segrete), oltre le illusioni del teatrino televisivo (ci sono persino gli accordi preelettorali sottoscritti dai politici sui candidati «sicuri»). Coglie anche le cause profonde della svolta della politica italiana che hanno portato al fallimento del progetto prodiano: il ritorno al proporzionale e la rivincita dei partiti; la ri-clericalizzazione della Chiesa e l’erosione del cattolicesimo democratico; la ri-ideologizzazione della politica internazionale, con la fine del multilateralismo e la divisione dell’Europa.
Fine corsa è un’analisi lucida e amara del nostro recente passato e getta le basi per la riflessione sul futuro (o sulla rifondazione) della sinistra italiana.


Rodolfo Brancoli è stato tra i più stretti collaboratori di Romano Prodi dal 2004 al 2008, occupandosi dei rapporti con la stampa estera (ma soprattutto registrando quotidianamente gli eventi della politica italiana, spesso come testimone privilegiato). In precedenza era stato a lungo corrispondente del «Corriere della Sera» e di «Repubblica» dagli Stati Uniti. Con Garzanti ha pubblicato tra gli altri In nome della lobby (1990), Il ministero dell’onestà (1993) e Il risveglio del guardiano (1994).

Fine corsa
Le sinistre italiane dal governo al suicidio
Garzanti
Saggi
305 pagine
€ 16.50 (Lire 31948)
ISBN 978881174091-9

PRESENTAZIONE A ROMA:

Giovedì 27 novembre 2008, alle ore 11.00, a Roma, presso la Sala Stampa Estera in via dell’Umiltà 83/c si terrà un incontro dal titolo

"Tante sinistre, nessuna sinistra"

dibattito in occasione della pubblicazione del libro "FINE CORSA - Le sinistre italiane dal governo al suicidio" di Rodolfo Brancoli.
Con l’autore parteciperanno Gad Lerner, Andrea Romano e Lucio Villari. Conduce Marco Damilano.

lunedì 24 novembre 2008

"Sinistra senza sinistra" di AA.VV.

È davvero finita la sinistra nel nostro Paese, o è ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna? La sinistra come poteva essere, la sinistra che non c’è stata, la sinistra che vorremmo. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli.

Il libro
È davvero finita la sinistra nel nostro Paese? Le ultime elezioni hanno consegnato alla destra non solo la responsabilità di governare, ma anche la gestione di un ciclo politico di lunga durata e senza oppositori? Anche nel diffuso clima di sfiducia, non tutti la pensano così. Anzi: c’è chi ritiene che sia ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna.
È l’obiettivo di questo libro, o almeno è l’obiettivo a cui questo libro vuole portare un contributo significativo. Un libro reattivo, nervoso e non paludato, provocatorio. Un libro di interventi veloci e diretti, del tutto estraneo alle logiche di partito. Senza pretese di completezza, ma capace di segnare una differenza rispetto alle posizioni oggi dominanti. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli: quelle di studiosi e opinionisti, operatori sociali ed esponenti dei movimenti, impegnati tutti i giorni nel tentativo di ridare senso a un’azione politica e civile.

AUTORI:
Adriano Sofri, Marco d’Eramo, Nadia Urbinati, Carlo Augusto Viano, Salvatore Natoli, Luciano Canfora,Salvatore Veca, Carlo Freccero, Massimo Mucchetti, Ilvo Diamanti, Rossana Rossanda, Marc Lazar, Gustavo Zagrebelsky, Giorgio Ruffolo, Alessandro Colombo, Guido Rossi, Guido Martinotti, Adolfo Ceretti, Roberto Cornelli, Aldo Bonomi, Danilo Zolo, Gianfranco Bettin, Loris Caruso, Alessandro Dal Lago, Gad Lerner, Anna Elisabetta Galeotti, Virginio Colmegna, Giorgio Bocca, Donatella della Porta, Franco Corleone, Antonio Cassese, Giulio Marcon, Sergio Bevilacqua, Marco Rovelli, Susanna Camusso, Christian Marazzi, Stefano Rodotà, E. “Gomma” Guarneri, Raf Valvola Scelsi, Tito Boeri, Luigi Manconi, Silvia Ballestra, Chiara Valentini, Chiara Saraceno, Matteo Schianchi, Daniele Checchi, Telmo Pievani, Guido Viale, Alex Zanotelli, Claudio Fava, Giuseppe A. Veltri, David Bidussa, Tomás Maldonado, Gianfranco Pasquino.

"Sinistra senza sinistra"
Idee plurali per uscire dall'angolo
Feltrinelli Editore
Collana: Serie Bianca
Pagine: 352
Prezzo: Euro 14

giovedì 20 novembre 2008

"I diritti contesi" di Marilisa D'Amico

Oggi i diritti non sono più affermati come punto di equilibrio e stabilizzazione dell’ordinamento, ma sono soprattutto discussi. La loro dimensione è l’aspetto di una lotta, di una tensione fra visioni diverse e contrastanti, apparentemente inconciliabili. Questo volume si offre come metodo interpretativo per un approccio ad alcune situazioni particolarmente problematiche; senza l’irrealistica pretesa di definire una soluzione, rappresenta le culture della “contesa”.

Giuristi e politici parlano ancora di diritti "fondamentali": ma sono i diritti cui la nostra tradizione culturale ci ha abituato?
Oggi i diritti non sono più affermati come punto di equilibrio e stabilizzazione dell'ordinamento, sono soprattutto discussi. La loro dimensione è l'aspetto di una lotta, di una tensione fra visioni diverse e contrastanti, apparentemente inconciliabili.
I diritti "fondamentali" non esprimono più un contenuto uniforme all'interno di un ordinamento (o di ordinamenti diversi); non rassicurano con la loro presenza, in quanto espressione di un punto di arrivo e del progresso della società. Anzi, appaiono incerti, oggetto di interpretazioni e di applicazioni differenti.
La "contesa" assume molti aspetti: è una contesa fra ordinamenti diversi (gli stati nazionali, le regioni, l'ordinamento europeo, la comunità internazionale), ma anche fra soggetti istituzionali diversi (il legislatore, i tribunali costituzionali, i giudici comuni, i cittadini).
Questo volume si offre come metodo interpretativo per un approccio ad alcune situazioni particolarmente problematiche; senza l'irrealistica pretesa di definire una soluzione, rappresenta le culture della "contesa".
L'interprete e soprattutto il cittadino sono liberi di orientarsi nella selva delle impostazioni contrapposte, privilegiando quelle che sembrano promuovere i propri valori: ma il giurista, se vuole inverare alcuni principi nell'ordinamento, non può imporli con la forza, né semplicisticamente gettarli in pasto alle polemiche politiche di un contesto sociale articolato ed in continua evoluzione.

Marilisa D'Amico è professore ordinario di Diritto costituzionale, corso base e progredito, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano. È Presidente del Comitato pari opportunità dell'Ateneo. È autrice di molte pubblicazioni sulle tematiche della giustizia costituzionale e dei diritti fondamentali tra le quali ricordiamo: Parti e processo nella giustizia costituzionale, Giappichelli, 2001; Donna e aborto nella Germania riunificata, Giuffré, 1994; Materiali di Giustizia costituzionale, insieme al Prof. Valerio Onida, Giappichelli, 1998; Diritto Parlamentare, Materiali, Cedam, 2004.

"I diritti contesi"
di Marilisa D'Amico
Franco Angeli
Collana: Diritto e società
pp. 192
1a edizione 2008
Prezzo: € 18,00
Codice ISBN 13: 9788856802283

mercoledì 19 novembre 2008

"Cacciatori di corpi" di Sonia Shah

"Questo libro", scrive John Le Carré nella prefazione, "è un atto di coraggio da parte di chi lo ha scritto e dei suoi editori. Da quando ho pubblicato ‘Il Giardiniere Tenace" ho ricevuto bozze di libri, talvolta interi dattiloscritti, da specialisti del giornalismo investigativo determinati a sollevare il velo che copre il lato oscuro dell'impresa più lucrativa del mondo: l'industria farmaceutica. Quando mi sembrava che il lavoro che mi era stato sottoposto fosse meritevole di pubblicazione, e scritto in un linguaggio scorrevole, non appesantito da montagne di termini medici astrusi, lo inoltravo a qualche agente letterario o a lettori editoriali. Eppure, a quanto mi consta, nessuno di questi autori ha mai visto realizzato il suo progetto. E se a distanza di mesi ne indagavo con discrezione le ragioni, la risposta, confezionata nei modi più diversi, in sostanza era sempre la stessa: 'troppo rischioso'. [...] Con un linguaggio chiaro, facilmente accessibile, e una ricca casistica accuratamente documentata, Sonia Shah assesta con questo libro un bel colpo per conto di tutti coloro che sognano di imbrigliare l'enorme potenzialità positiva insita nell'industria farmaceutica, di vedere i prodotti messi finalmente a disposizione di coloro che ne hanno più bisogno e di ridurre l'avidità che ne alimenta le pratiche peggiori”. La vita di molti di noi continua grazie alla medicina moderna, una vera e propria arte scientifica che, nonostante sia progredita in modo discontinuo, ha sempre fatto affidamento su solide basi di ricerca clinica. I medicinali che permettono di sopravvivere a un taglio cesareo praticato d'urgenza, quelli che consentono di respirare nonostante l'asma allergica e quelli che correggono i deficit ormonali, tanto per citare alcuni casi, ci vengono somministrati oggi in modo sicuro ed efficace.

Le ragioni sono note. Tali farmaci emergono dal pantano di un'innumerevole serie di esperimenti falliti, ognuno dei quali condotto su decine e decine di esseri umani. Il fatto che la ricerca medica implichi un prezzo alto da pagare è una verità che non amiamo riconoscere, che non ci piace, che suona sinistro. Eppure, siamo costantemente alla ricerca di pillole che alleviino i nostri malesseri o stimolino il nostro rendimento. Da tempo, persino da quando gli scienziati britannici alla metà dell'Ottocento iniziarono a coprire col segreto il loro lavoro di macelleria sugli animali vivisezionati, viviamo questa contraddizione. Il problema vero è che il peso dei possibili abusi tende a ricadere su quanti si ritrovano più poveri e socialmente vulnerabili.

Secondo Usa Today, i protagonisti del Big Pharma mondiale come Pfizer, GlaxoSmithKline, Wyeeth, Merck e altri, che già oggi conducono fra il 30 e il 50% dei propri esperimenti al di fuori degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale, avevano in progetto di arrivare entro il 2006 a effettuare all'estero il 67% della loro sperimentazione.

"Il trasferimento all'estero della sperimentazione sui farmaci sta iniziando ad accelerare", confermava il Washington Post nel maggio del 2005. Se la tendenza delle grandi multinazionali del farmaco a condurre la sperimentazione clinica sull'uomo nei paesi poveri o in via di sviluppo è ancora allo stadio iniziale, c'è comunque poco da essere ottimisti: sta crescendo più in fretta che mai. Molti leader politici dei paesi in via di sviluppo, di fronte all’'incombere di gigantesche crisi sanitarie, sono spinti a stringere accordi per aumentare il numero delle sperimentazioni, anziché diminuirlo.

Sonia Shah, rinomata scrittrice e giornalista d'inchiesta, già autrice di "Oro nero. Breve storia del petrolio" (Mondadori, 2005), – ci fa notare come le conseguenze vadano al di là delle sorti individuali dei soggetti coinvolti negli esperimenti: le possibili ripercussioni si abbatteranno anche sui sistemi sanitari dei paesi che "ospitano" tali sperimentazioni. Infatti, mano a mano che aumenta l'importanza della sperimentazione clinica, una porzione crescente delle già scarse risorse a disposizione viene distolta dall'assistenza ai pazienti. A rincarare la dose, le decisioni politiche dei governanti: norme restrittive nella legislazione sui brevetti e scarsa attenzione all'osservanza dei principi etici nella sperimentazione. Insomma, sembra proprio che ad incoraggiare l'oscuro business multinazionale sempre più spesso ci pensino, fatalmente, coloro che per primi se ne dovrebbero guardare. Con chiarezza, abilità narrativa e una puntuale casistica a supporto, Sonia Shah ci prende per mano in un'impareggiabile e sconvolgente indagine, frutto di anni di ricerche sul campo da un capo all'altro del mondo, dall'Africa alla Russia, dall'India ai paesi dell'Est europeo.


Scrive l'autrice: "Nelle strade di Lagos e nelle sale ove si tengono i convegni internazionali sull'AIDS, i rappresentanti dei paesi in via di sviluppo accusano gli scienziati occidentali di usarli come ‘"cavie" per i loro esperimenti. I cacciatori di corpi non si curano di questo grido di protesta che si alza sempre più forte; ma – lo fanno a proprio rischio e pericolo".

tratto da www.nuovimondi.info

Sonia Shah è una rinomata scrittrice e giornalista d'inchiesta. Scrive per The Washington Post, The Boston Globe, New Scientist, The Nation. In Italia ha pubblicato "Oro nero. Breve storia del petrolio" (Mondadori, 2005).


Cacciatori di corpi
di Sonia Shah
Pagine 280
Formato 17,5 x 21
ISBN 88-89091-44-4
Prezzo in libreria 17,5€

martedì 18 novembre 2008

"Italia De Profundis" di Giuseppe Genna

«Genna è in grado di dare dipendenza».
The Guardian

«Genna scrive con un’energia prodigiosa e agghiaccia il lettore».
The New Yorker

Tra i pochi scrittori italiani celebrati anche all’estero, col suo Italia De Profundis Giuseppe Genna porta agli estremi l’operazione chirurgica su se stesso e il Paese in cui viviamo. Genna convoca i lettori in una sorta di Stonehenge fatta di storie. Si formano sotto i nostri occhi episodi di un’autobiografia impazzita, rivelazioni plausibilmente autentiche di quanto il personaggio «Giuseppe Genna» ha vissuto: il drammatico ritrovamento del cadavere del padre, in un’atmosfera lynchiana, una tardiva autoiniziazione all’eroina, l’esplosione dell’iracondia in una forma che guarda alla scrittura di Burroughs e l’intervento attivo e criminale nell’eutanasia di un caso simile a quello di Piergiorgio Welby. Fino all’avventura surreale in una estate solitaria presso un villaggio turistico in Sicilia, dove le tessere di questo racconto scomposto trovano una soluzione che è esilarante fino all’inabissamento finale.
Fiction reale o realtà finzionale, questo libro pretende e concede un atto d’amore assoluto, formulato come appello al lettore, affinché sia cancellato l’autore e si ascolti l’inquietante risata con cui Genna stesso e l’Italia vengono seppelliti.

www.italiadeprofundis.com


Giuseppe Genna, nato a Milano nel 1969, è uno dei più noti e importanti scrittori italiani delle ultime generazioni. Tra i suoi romanzi "Nel nome di Ishmael" (Mondadori 2001), "Non toccare la pelle del drago" (Mondadori 2003), "Grande Madre Rossa" (Mondadori 2004), "Dies Irae" (Rizzoli 2006) e "Hitler" (Mondadori 2007). Per minimum fax è appena uscito il suo ultimo romanzo, Italia De Profundis. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Italia De Profundis
Minimum Fax
352 pagine - novembre 2008
ISBN 978-88-7521-187-5
Prezzo di copertina: € 15

lunedì 17 novembre 2008

"Non sprecare" di Antonio Galdo

Provate a immaginare quale sarebbe stato l'undicesimo comandamento.

Siamo diventati tutti spreconi. Terribilmente spreconi. Per i motivi più svariati: abitudine, indifferenza, distrazione. O anche miopia e vizio. Viviamo con l'orologio sincronizzato nel tempo della società «usa e getta» e siamo ossessionati da uno stile, ormai diventato naturale, che si traduce nella cancellazione della parola sobrietà, considerata fuori moda, e nello sperpero di cose tangibili, dalle risorse naturali al cibo, e di beni immateriali. I più importanti, quelli che non hanno prezzo, non si trovano sul mercato, eppure ci appartengono come parte integrante della persona umana. La vita (e il suo dopo, cioè la morte), la salute, la bellezza, il tempo, le parole, il talento. La lotta contro lo spreco, che cova come un serpente dentro ciascuno di noi, è affidata allo sforzo di alcune minoranze. Magari anche di singole persone, forti e coraggiose. Sono loro che invocano e praticano il dittico «Non sprecare».

I nostri frigoriferi traboccano di cibo che neanche tocchiamo prima di gettarlo nella spazzatura. Nei nostri armadi non riusciamo più a infilare vestiti e scarpe perché sono troppi e non ci servono.
Distruggiamo risorse naturali che la Terra non è più in grado di riprodurre. Ma innanzitutto sciupiamo corpi e anime. Di fronte allo spreco, ci arrendiamo. Alziamo le mani. Per scrivere questo libro, ho incontrato padri e figli, mamme del cuore e della pancia, monaci e scienziati, uomini di fede e non credenti, mercanti e servitori dello stato, geni dell'arte e visionari del volontariato a mille dimensioni, capi di piccole comunità ed eredi di grandi imperi economici. Ho cercato di scoprire, dentro ciascuno di loro, il seme di una resistenza a ciò che sembra ineluttabile. Sono andato a vedere che cosa accade in tanti regni geografici del benessere, in Europa, in America, in Cina. E mi sono convinto che la battaglia contro lo spreco è tutta da combattere, anche con gioia, perché è una straordinaria avventura verso un nuovo stile di vita.

Per ulteriori informazioni sul libro è possibile visitare il sito nonsprecate.it


Antonio Galdo: giornalista e scrittore, ha pubblicato per Einaudi Fabbriche, il romanzo della fabbrica italiana. Per molti anni si è occupato nei suoi libri degli sprechi, denunciando fatti e misfatti della vita pubblica, da Ospedale Italia a Guai a chi li tocca fino a Saranno potenti? In Non sprecare (Einaudi, 2008) ci racconta lo spreco peggiore: quello che ognuno di noi coltiva nell'indifferenza e nell'egoismo. E ci porta a scoprire uomini e donne straordinari: quelli che non sprecano. Il suo sito è www.antoniogaldo.it


2008
Gli struzzi
EINAUDI
pp. X-170
ISBN 8806194658

sabato 15 novembre 2008

"Il corpo come testo" di Francesco Migliorino

«Questo libro inizia con una storia di guerra. Nel deserto nevoso della steppa russa un aviatore tedesco precipita con il suo aereo. Sperduto e confuso, scopre il caldo conforto di mani generose. Lo avvolgono in un feltro, lo cospargono di grasso, lo fanno sopravvivere con cura amorevole e inaspettata. Il nostro sfortunato eroe scopre la vita là dove aveva preteso di portare la morte. Il suo nome era Joseph Beuys. Quell’antico e rabberciato vestito di feltro lo ha accompagnato per sempre. Alla maniera dell’Angelus Novus di Benjamin, lo ha ispirato e guidato. Una delle sue forme, oggi, è esposta alla Tate Modern di Londra. È disteso su un attaccapanni, spogliato del suo corpo. Pronto, all’occorrenza, per innumerevoli altri corpi: Felt Suit (1970)».

Un volume dal taglio assolutamente innovativo che racconta (tra arte, filosofia, storia e antropologia) delle storie del diritto. I protagonisti di queste storie sono: scomunicati e inquisitori, penitenti e confessori, uomini infami e persone dabbene, teologi e giuristi, gesuiti e luterani, scienziati e polemisti, domenicani e musulmani, giudicabili e condannati, minorati e guardamatti, alienisti e alienati. Muti attaccapanni, corpi viventi che vengono alla vita impigliati in una fitta ragnatela di parole e di cose. Una ragnatela tessuta con gli attrezzi del linguaggio, che si fa forte dello scudo della norma, fa vanto delle sue categorie universali, si muove all’unisono con i pensieri che le istituzioni pensano, giorno dopo giorno battezza, denomina e rinomina i comportamenti umani.
Migliorino va alla ricerca di una declinazione del corpo che, da superficie della scrittura, sia visto invece esso stesso come scrittura di un testo, anzi come spazio aperto, come luogo di esistenza.


Francesco Migliorino è professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania. Tra i suoi interessi di studio: l’alchimia e la magia medievale, la testualità della canonistica classica, i codici di comportamento nell’agire sociale pubblico, la psicoanalisi nelle riviste penali degli anni trenta. Tra i suoi saggi monografici: Fama e infamia (Giannotta, Catania 1985); In terris Ecclesiae (Il Cigno Galileo Galilei, Roma 1992); Mysteria concursus (Giuffrè, Milano 1999). È anche autore di un cortometraggio dal titolo Aria. Voci scritture immagini dal manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto.


Il corpo come testo
Storie del diritto
Francesco Migliorino
Un tentativo di declinazione del corpo come spazio aperto, come luogo di esistenza.
Editore: Bollati Boringhieri
Anno 2008
Collana «Nuova Cultura - Introduzioni»
Prezzo €16,00
172 Pagine

giovedì 13 novembre 2008

"Mondi al limite" di AA.VV.

Nove testimoni d'eccezione per non dimenticare che c'è qualcuno che aiuta chi soffre.

Medici senza frontiere (Msf) è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico al mondo nata per offrire soccorso sanitario alle popolazioni in pericolo e testimoniare delle violazioni dei diritti umani cui assiste durante le sue missioni in oltre sessanta paesi. Nel 1999 è stata insignita del premio Nobel per la Pace. Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandrone Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone raccontano le realtà internazionali in cui Medici senza frontiere opera.

Dalla Thailandia alla Cambogia, dalla Somalia alla Repubblica Democratica del Congo, dal Brasile alla Colombia, dal Pakistan all’Italia, i nove scrittori italiani raccontano la realtà di alcune aree per sensibilizzare i lettori sui temi della violenza urbana, della prostituzione, delle guerre, delle malattie e di tutte quelle crisi dimenticate che colpiscono le popolazioni indifese.


Listino € 14,00
Editore:Feltrinelli
Collana: Serie bianca
Anno:2008
Pagine: 192
Lingua: Italiano
EAN9788807171598

mercoledì 12 novembre 2008

"Strage continua" di Elena Valdini

Più di 6 mila morti sulle strade italiane ogni anno.
Una piaga terribile nell’indifferenza generale.
Proviamo a fermarla.


Dalla Prefazione di Massimo Cirri e Filippo Solibello

Un reportage dal fronte. Questo è il libro che vi apprestate a leggere.
Una corrispondenza dettagliata, precisa e ragionata da una zona di guerra.
Guerra di bassa intensità, ma che va avanti da decenni, circondata da un silenzio di fatto.
Guerra globale, perché in atto ovunque, nessuno si senta escluso.
Come altro definireste la morte, ogni giorno, tutti i giorni, di sedici persone?


Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

I tempi sono maturi perché qualcosa cambi nella giustizia, nell’assistenza alle vittime e nella prevenzione.
La situazione è troppo grave: i politici non possono fingere di non sapere, di non vedere!


Roberto Merli
Associazione italiana familiari e vittime della strada, tiene corsi di educazione stradale nelle scuole.

“Mio figlio aveva quattordici anni. Perché si deve perdere la vita così facilmente sulle strade. Perché a chi ha investito mio figlio non hanno fatto nemmeno
la prova del palloncino o l’analisi del sangue.”


Giordano Biserni
Ex agente di polizia stradale, Presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale

“Perché non parlano degli scontri nei salotti buoni di Vespa? Io so tutto di Cogne.
Non accade lo stesso per le vittime della strada…”


Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almeno settemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Francia investono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmeno un centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009.
Una strage di Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno).
Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro che
sono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmente sfugge alla pena.
Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però non sposta voti e non fa spettacolo.
Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni, consumo di alcol, locali notturni).
Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quella dei giovani soprattutto.
Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano,
è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi,
ha visto morire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire
le ragioni di una strage continua e inaccettabile.

Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaborato soprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMO DAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro.

"Strage Continua" di Elena Valdini
Chiarelettere Editore
Collana Reverse
pagine 224
prezzo 12 euro
In libreria dal 13.11.

martedì 11 novembre 2008

"Governo Spot" di Guido Alborghetti

La campagna elettorale di Berlusconi sembra non avere fine. Ogni giorno un nuovo annuncio: via i rifiuti, via l’Ici, via i fannulloni, via le prostitute, via i clandestini, torna il grembiule a scuola, torna il nucleare in Italia, viva il dialogo, basta dialogo, Alitalia italiana, giù le tasse, è arrivato Robin Hood. Quando il fumo si dirada si intravede un’altra realtà. I tagli alla scuola sono drammatici, la crisi economica si aggrava, la pressione fiscale aumenterà, la giustizia è sempre ad personam, gli elettori non possono scegliere gli eletti, i debiti di Alitalia sono italiani, e i rifiuti sono soltanto diventati invisibili. Emergenza e decisionismo si inseguono nei discorsi dei ministri. Dopo i sogni arrivano le paure. E con le paure si può forse mantenere il potere, ma non si governa.

(tratto da www.nutrimenti.net)


Guido Alborghetti (Brescia, 1943) è stato deputato per il Pci-Pds per quattro legislature, dal 1976 al 1992. Dal 2002 è presidente dell’osservatorio politico e legislativo Italia monitor. Per Nutrimenti ha pubblicato Il libro nero del governo Berlusconi (2005).

Guido Alborghetti
Governo spot
Collana: Igloo
pp. 320
€ 14.00
prima edizione novembre 2008
Isbn 978-88-95842-18-9

lunedì 10 novembre 2008

"Controinterrogatorio" di Claudio Mutini

Controinterrogatorio delinea il percorso critico e teorico di Claudio Mutini, studioso di profonda ed eclettica cultura, scomparso nel 1999.
Muovendo da una solida formazione letteraria, la sua curiosità intellettuale lo ha portato a conoscere e a discutere temi di varia natura: dalla funzione all’ideologia dei linguaggi estetici, dai problemi di economia a quelli di politica.
La raccolta, un vero corpus organico quanto alle tematiche e alla metodologia, offre una mappa ricca e dettagliata del dibattito politico-culturale degli ultimi venti anni del ventesimo secolo.
E' dunque una testimonianza preziosa per quanti oggi, soprattutto i giovani studenti, vogliano approfondire, usando una fonte diretta, un periodo cruciale della nostra recente storia culturale - e storia tout court. Si tratta del periodo seguito agli anni Sessanta e Settanta, contrassegnato da una netta inversione di tendenza e importantissimo per spiegare quanto si è andato delineando all’inizio del ventunesimo secolo.
Gli articoli qui raccolti sono stati raggruppati in due sezioni: la prima,‘Economia, società, feticci’, è dedicata alle categorie del pensiero politico; la seconda, ‘Cultura’, è dedicata ai saggi sul dibattito militante intorno alla poesia della seconda metà del Novecento.
Ognuna delle due sezioni è preceduta da una prefazione e ciascuno degli articoli è arricchito da una premessa e da un apparato di note atti a contestualizzarlo e a facilitarne la lettura.
L’introduzione iniziale è un ulteriore contributo alla giusta collocazione storica di questi articoli e alla loro messa a fuoco, L’approccio dell’autore è fortemente critico e basato sulla riproposizione provocatoria di un pensiero “forte”.
Specie i giovani non potranno non scorrere queste pagine senza, da un lato, viva curiosità per chi racconta dal di dentro anni drammaticamente determinanti e, dall’altro, intelligente divertimento per le ironie e i sarcasmi di un polemista di eccezione come Claudio Mutini.

Claudio Mutini (Roma 1935-1999) è stato redattore presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e responsabile della “Biblioteca Biographica”. È stato autore di libri su Lorenzo de’ Medici, Poliziano, Rousseau, Cervantes e di una raccolta di saggi cinquecenteschi (su Berni, Ariosto, Michelangelo, Folengo, Ruzante) raccolti nel volume L’autore e l’opera (Bulzoni 1973). Ha collaborato alla Literature of the Western World, alla Storia dell’arte di Einaudi e alla Storia Generale delle Letteratura Italiana dell’editore Motta.
Alla sperimentazione artistica attengono Poesie dedicate (1979), Il perimetro interno (1985), Nostalgia e morte del teatro (1986), La superiorità del giorno (1990), Continua (1993),Continua due (1997), Costruzioni e retroscena (1998), Alterazioni (1999). È stato fondatore dei periodici politico-culturali «Assemblea» (1982- 1986) e «Invarianti» (1987- 1999).

"Controinterrogatorio"
Istanze critiche per il nuovo millennio
Collana: Politcamente
Edizioni Ponte Sisto
Pagg 400
euro 20

giovedì 6 novembre 2008

"Poco più di niente" di Cosimo Calamini

«A forza di cercare una pista originale da percorrere, mi sono ritrovato a vivere con una matta, a guidare una Panda e a guardare la gente fuori dal Warner Village. Questa è vita? Ma poi, chi è che stabilisce qual è la vita giusta?»

Periferia di Firenze. Enrico, Mosè, Pedro e Vanni sono quattro trentenni divertenti e imprevedibili, una piccola tribù di amici alle prese con una dilagante incertezza lavorativa ed esistenziale. Un giorno Enrico è costretto a improvvisarsi infermiere: dovrà occuparsi di Adelaide, un’anziana che dopo alcuni lustri di ospedale psichiatrico torna finalmente nella sua abitazione.
Nell’appartamento della donna i quattro amici scopriranno qualcosa d’inatteso: nel passato di Adelaide c’è un segreto che cambierà per sempre le loro vite.
Cosimo Calamini racconta con punte di irresistibile comicità una vicenda ricca di sorprese, dando voce alla realtà e alle speranze, agli amori e ai sogni di riscatto di quattro ragazzi come tanti – e come tanti un po’ speciali. Con una trama ben costruita e avvincente, una galleria di personaggi veri e simpatici, una serie di situazioni e battute esilaranti, Poco più di niente è un autoritratto generazionale dove la rabbia e il sentimento si intrecciano e si scontrano in maniera inaspettata.

Cosimo Calamini nasce a Firenze nel 1975. Si laurea in Lettere e Filosofia. Nel 2003 è tra i finalisti del Premio Solinas per soggetti cinematografici con l’opera Mandovò. Nel 2004 si diploma in sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Lavora a Roma come sceneggiatore cinematografico e come autore di documentari per La7, History Channel, Studio Universal e RAI 3. Questo è il suo primo romanzo.

Titolo: Poco più di niente
Autore: Calamini Cosimo
Editore: Garzanti Libri
Data di Pubblicazione: 2008
Collana: Narratori moderni
ISBN: 8811686172
Pagine: 277

mercoledì 5 novembre 2008

"Catalogo dei viventi, edizione 2009" di Dell'Arti e Parrini

Oltre 2500 nuove voci di italiani notevoli. Non solo il mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e delle comunicazioni ma anche persone della società civile che per ragioni diverse hanno avuto visibilità. Un repertorio indispensabile e necessario per chi vuole sapere.

«È l’appendice che mancava al risorgimento. Fatta l’Italia, bisognava fare gli italiani. Il compito più difficile. C’è voluto un po’ di tempo ma ora eccoli qui» Antonio D’Orrico, CORRIERE DELLA SERA MAGAZINE

Oltre 2500 nuove voci di italiani notevoli. Non solo il mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e delle comunicazioni ma anche persone della società civile che per ragioni diverse hanno avuto visibilità. Un repertorio indispensabile e necessario per chi vuole sapere.

Nuova edizione completamente aggiornata con l’aggiunta di un indice dei nomi di tutte le persone citate.

Il Catalogo permette di conoscere cosa hanno scritto i giornali senza averli letti, di sapere quel che c’è su internet senza accendere il computer: le dettagliate notizie biografiche sono spesso arricchite da dichiarazioni rilasciate alla stampa. Possiamo trovare le notizie che riguardano la vita pubblica ma anche quelle sulla vita privata: che mestiere faceva il padre di Monica Bellucci? per che squadra tifa Pippo Baudo? chi è stato il primo amore di Raffaella Carrà? Quante volte è stato ministro Francesco Cossiga? che musica ascolta Andrea Camilleri? e molto altro…
Migliaia di informazioni che gli autori hanno raccolto in oltre dieci anni passati a selezionare il meglio di quanto pubblicato sulla stampa italiana.


Giorgio Dell’Arti, Catania 4 settembre 1945. Scrive su «Gazzetta dello Sport», «Io Donna», «Vanity Fair». Ha ideato e realizza l’edizione del lunedì del «Foglio» («Foglio dei Fogli»). Ha fondato il Venerdi di Repubblica. Ha pubblicato con Marsilio: Coro degli assassini e dei morti ammazzati (2204, due edizioni), Catalogo dei viventi 2007. 5062 italiani notevoli (2006, con Massimo Parrini, tre edizioni). Il primo libro delle profezie (2008), Il giorno prima del Sessantotto (2008). Per Marsilio dirige anche la collana «Gli album di Farabola» (in cui è uscito L’Inter. Cento anni di immagini mai viste a cura di Giorgio Giorgetti, 2008, tre edizioni).

Massimo Parrini, Livorno 13 marzo 1970. Laurea in Economia Politica alla Bocconi. Dal 1996 collabora con l’edizione del lunedì del «Foglio». Ha pubblicato con Marsilio Catalogo dei viventi 2007. 5062 italiani notevoli (2006, con Giorgio Dell’Arti, tre edizioni)

martedì 4 novembre 2008

"Perchè sono uscito dalla casta" di Willer Bordon

Il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, Willer Bordon dice di essersi «fatto un regalo»: come aveva annunciato da un paio di mesi, si è dimesso dal Senato in un inedito atto di protesta contro il declino e la corruzione della nostra classe dirigente, incapace di farsi portatrice delle reali esigenze dei cittadini, e contro la grave degenerazione della funzione legislativa del Parlamento.
I privilegi economici di cui godono i parlamentari sono tuttavia la punta dell’iceberg, sotto la quale la crisi della politica ha assunto proporzioni disastrose. Di fatto, il Parlamento assomiglia sempre più allo sterile megafono del governo di turno, e i partiti sono macchine mangiasoldi governate da ristrettissime oligarchie: non solo per la disgraziata legge elettorale, che lascia a pochi uomini la potestà di decidere chi siederà nelle Aule, ma per una complessa storia più che ventennale. Una storia il cui sviluppo Bordon ricorda e acutamente analizza, indicando praticabili vie di fuga da una condizione che è di serio pericolo per le istituzioni democratiche.

UN BRANO
"L’antipolitica non è il contrario della politica, ma il prodotto della cattiva politica. Oggi la vera antipolitica è a Palazzo, è ridotta a difesa di tornaconti personali o di una ristretta nomenclatura. Ecco perché mi sono dimesso da senatore uscendo dalla Casta. Ed ecco perché oggi consegno ai cittadini questo libro, che racconta in dettaglio lo sfacelo della politica italiana di oggi, ricostruisce alcune vicende che hanno generato l’attuale situazione e formula una ‘modesta proposta’ per un vero cambiamento. Nella convinzione che oggi bisogna uscire dalla politica per poter continuare a fare politica."

Willer Bordon è nato a Muggia (Trieste), città di cui è stato sindaco, nel 1949. Eletto per la prima volta in Parlamento nel 1987, è stato ministro dei Lavori pubblici, ministro dell’Ambiente e sottosegretario ai Beni culturali, presidente del gruppo "I democratici" alla Camera e della Margherita al Senato. Attualmente svolge attività giornalistica, pubblicistica e di formazione. Ha pubblicato Il tempo della nuova politica (Guerini, 1998) e Domani è un altro giorno (Nutrimenti, 2006). Si è dimesso dal Senato il 16 gennaio 2008.

PERCHE' SONO USCITO DALLA CASTA
Willer Bordon
Editore: Ponte alle Grazie
Collana: Saggi
Pagine: 208
Prezzo: € 14.00

lunedì 3 novembre 2008

"L'immigrazione che nessuno racconta" di Bellavia, McCharty, Messora e Ogongo

L’esperienza di successo di Ghanacoop e la grande attenzione che ha ricevuto a livello nazionale e internazionale nascono in Italia da un percorso di lavoro innovativo per quanto minoritario. Questo progetto è stato promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) coinvolgendo molte comunità di immigrati, accanto al mondo economico, istituzioni locali e nazionali, ONG e centri di ricerca, nell’ottica di un circuito aperto che riceve, comunica, scambia risorse e genera opportunità. Questi attori si impegnano, da alcuni anni, nella costruzione di uno spazio relazionale che includa i nuovi cittadini e nel quale il sistema delle opportunità garantisca la necessaria mobilità sociale. Oggi, Ghanacoop ha saputo coniugare economia e integrazione, grazie a un’iniziativa imprenditoriale autonoma e a un modo nuovo di intendere e caratterizzare le relazioni internazionali. Purtroppo, in Italia e in molti Paesi europei, poca attenzione è dedicata a quella risorsa straordinaria che sono i nostri migranti, potenziali facilitatori di importanti processi di internazionalizzazione per le nostre imprese e per il nostro modo di generare ricchezza. Questo volume intende raccogliere i contributi di quanti, negli ultimi anni, si sono interrogati su queste tematiche, elaborando riflessioni e prassi originali, capaci di aprire prospettive inedite nell’incompiuta e frammentata storia dell’immigrazione nel nostro Paese.

www.ghanacoop.it
www.equo.it
www.wwf.it

Enrico Bellavia 42 anni, giornalista, vive a Palermo. Cronista di nera e giudiziaria per «la Repubblica», autore di libri sul fenomeno mafioso, sui temi della criminalità e sugli intrecci tra potere e organizzazioni malavitose. Ha pubblicato per Baldini Castoldi Dalai editore insieme con Silvana Mazzocchi Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano.

Thomas McCarthy 42 anni, ghanese, da diciannove anni in Italia, è presidente di Ghanacoop da quando è nata, nel 2005.

Enrico Messora 42 anni, presidente di Arcadia e amministratore delegato del gruppo cooperativo Oltrelab, dal 2001 progetta e gestisce azioni di imprenditorialità sociale in Italia, nei Balcani e in Africa.

Stephen Ogongo 34 anni, keniota, è in Italia dal 1995. Laureato in Scienza delle comunicazioni all’Università Gregoriana di Roma, ha collaborato con Radio Vaticana e infine approda ad «Africa News», del quale è direttore editoriale. Nel 2007 è tra i vincitori del «Black Community Leadership Awards» di Brescia.

Giulia Caiani 27 anni, è responsabile della progettazione per il gruppo cooperativo Oltrelab e dottoranda in Politica economica presso l’Università Cattolica di Piacenza. Ha curato il coordinamento redazionale del libro.


Stiamo vivendo – nei Paesi europei – un periodo storico in cui le politiche per l’immigrazione sono prigioniere di logiche e culture «difensive» e, parallelamente, attraversiamo un’epoca in cui la globalizzazione ha messo in discussione i modelli di cooperazione e di relazione sociale ed economica fra Nord e Sud del mondo. è il momento di costruire società più coese, valorizzando l’enorme capitale umano dei nuovi cittadini migranti per realizzare finalmente uno sviluppo diverso, partecipativo e sostenibile.
Ghanacoop offre una risposta, economica e sociale, che nasce dal territorio, con e attraverso le comunità immigrate, in questo caso ghanesi, per un nuovo protagonismo degli immigrati: qui, là, ma soprattutto insieme.

Prefazione di Jean-Léonard Touadi
Postfazione di Fulco Pratesi
con saggi di Giulia Caiani, Alberto Caldana, Michele Candotti, Laura Ciacci, Raymon Dassi, Marco Marcocci, Chiara Minutella, Ndioro Ndiaye, Roberto Nicastro, Charles Nkuah, Red Ronnie, Oumar Syll, Pierpaolo Tempestini, Mauro Zavani.
Con il coordinamento redazionale di Giulia Caiani

Le royalties del libro sostengono la campagna Metti in Luce l’Africa, promossa da Ghanacoop, Fairtrade Italia e WWF Italia per portare energia rinnovabile e facilitare uno sviluppo agricolo sostenibile nei villaggi rurali di Ghana, Togo, Camerun e Madagascar

Codice ISBN 88-6073-437
Autore Enrico Bellavia, Thomas McCarthy, Enrico Messora, Stephen Ogongo
Sottotitolo L'esperienza di Ghanacoop e l'immigrazione che crea sviluppo
Data di uscita 3/6/2008
Anno di produzione 2008
Pagine 224
Prezzo di listino: €16.00

SPECIALE DE IL CIRCOLO PICKWICK SULLA PRESENTAZIONE DI ROMA