Pochi altri temi stanno suscitando, come la questione della sicurezza, discussioni accese nell'opinione pubblica e sui media, oltre a fornire il clou delle campagne elettorali a livello nazionale e locale.
Nei confronti della domanda di sicurezza, crescente nella società civile, sia il mercato che lo stato mostrano i propri limiti. Per quanto riguarda il primo, la privatizzazione delle difese non attenua l'insicurezza, bensì la disloca da chi può a chi non può permettersi di comprarla. Per quanto riguarda il secondo, le risposte della politica si dividono fra la strategia dell'allarme, tipica della destra che enfatizza la minaccia all'incolumità dei cittadini, e la strategia dell'elusione, tipica della sinistra che a lungo ha sottovalutato l'importanza e l'autonomia della questione.
Da punti di partenza opposti, l'esito è simile: non la rassicurazione dell'opinione pubblica bensì l'aggravamento della percezione di insicurezza. Innanzitutto il libro distingue tre tipi di danno che possono menomare la sicurezza dei cittadini: i danni privi di intenzionalità come le catastrofi naturali (pericoli); quelli involontariamente causati dalle nostre stesse scelte (rischi); quelli provocati deliberatamente da qualcuno (minacce). Non confondere gli uni con gli altri è decisivo per individuare policy efficaci. Successivamente si esaminano i produttori di sicurezza, distinguendo tra operatori sociali e operatori di polizia, tra attività di prevenzione e attività di contrasto, tra livello centrale (Stato) e livello locale (Enti territoriali). Ancora, si analizzano i Corpi di polizia in Italia, sia rivisitandone alcuni passaggi storici, sia approfondendo il complesso rapporto di cooperazione/competizione tra le Forze dell'ordine. In particolare, oltre al tradizionale dualismo Polizia di Stato/Carabinieri, viene descritta la nuova dialettica che si sta manifestando tra polizie a competenza nazionale e polizie locali.
Alcuni studi di caso, poi, approfondiscono situazioni innovative (poliziotto di quartiere, rapporto tra operatori sociali e operatori di polizia) in aree della città di Roma.
Il libro si conclude con una discussione dei presupposti per una politica di rassicurazione dei cittadini e di produzione di sicurezza nella società italiana contemporanea.
Fabrizio Battistelli è professore ordinario di sociologia alla Sapienza Università di Roma ed è autore di numerosi studi sugli aspetti sociali e organizzativi della sicurezza internazionale e interna.
La fabbrica della sicurezza
Autore: Fabrizio Battistelli
Contributi: Francesca Farruggia, Alessandro Franzé, Maria Grazia Galantino, Ermanno Lombardo, Marcella Pompili Pagliari
Collana: La società - Saggi
Argomenti: Politica, società italiana - Sociologia economica, del lavoro e delle organizzazioni
Livello: Saggi, scenari
Dati: pp. 240
martedì 28 ottobre 2008
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