Sono qui raccolti i principali scritti del Pound «economista», piccolo corpus di una riflessione condotta nel corso degli anni trenta da posizioni etiche ma non prive di riscontro con quelle di economisti eretici come Silvio Gesell e Clifford H. Douglas che sognavano la soluzione del problema della disoccupazione e l’avvento del benessere per tutti grazie a soluzioni utopiche quali il credito sociale o la moneta affrancabile. Come mostra Giorgio Lunghini nel suo saggio introduttivo, nonostante le ingenuità analitiche, la «filosofia sociale» di Pound non è poi molto lontana da quella di John M. Keynes, certo tenuto a un più professionale realismo, ma ben costretto a prendere posizione rispetto a quegli stessi monetary cranks ai quali andava tutta l’ammirazione del Pound nemico dell’usura. Oltre a L’ABC dell’economia, il volume contiene gli opuscoli sul credito sociale e sulla moneta nonché, in appendice, due articoli su arte ed economia apparsi nella rivista di T. S. Eliot «Criterion» e alcuni discorsi pronunciati da Pound durante la guerra alla radio fascista.
Ezra Pound, nato a Hailey nell’Idaho nel 1885, si stabilisce poco più che ventenne a Londra, dove diventa con T.S. Eliot e W. Lewis uno dei protagonisti della vita letteraria. Nel 1921 si trasferisce a Parigi, quindi, nel 1925, a Rapallo. Il suo filofascismo ne farà un traditore per gli americani e gli costerà nel 1945 la reclusione nel campo di concentramento di Pisa seguita da un processo e dall’internamento in manicomio criminale per dodici anni. Nel 1958, ritirata l’accusa di tradimento, torna libero in Italia, dove muore nel 1972.
"L'ABC dell’economia"
di Ezra Pound
Le scandalose riflessioni di un grande poeta sul mondo dell’economia
Introduzione di Giorgio Lunghini
Bollati Boringhieri
Collana Universale
Anno 2009
Prezzo €13,00
sabato 28 marzo 2009
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