domenica 26 aprile 2009

"La via del Che" di Dario Fertilio

Martedì 28 aprile, alla Libreria Melbookstore di Via Nazionale, 254 a Roma, si rievoca il mito di Ernesto Che Guevara.

Con la proiezione delle immagini in anteprima del making of del film dedicato al CHE, interpretato da Benicio Del Toro, si aprirà l’incontro con lo scrittore Dario Fertilio, giornalista del “Corriere della Sera”, autore di “La via del Che – Il mito di Ernesto Guevara e la sua ombra” edito da Marsilio, e il critico del Sole 24 Ore Cesare Balbo.

Cogliendo l’occasione dell’uscita del film di Soderbergh, nell’anno del cinquantenario della Rivoluzione cubana, Dario Fertilio condurrà i partecipanti in questo “viaggio” ripercorrendo “La via del Che”, la sua storia, l’ascesa, la caduta, il mito.

Il tutto accompagnato dalle immagini del making of del film, con le interviste a Benicio Del Toro e a Steven Soderbergh, e spezzoni del film che è nelle sale italiane distribuito dalla Bim in due parti: la prima CHE - L’ Argentino già dal 10 aprile, la seconda CHE – GUERRIGLIA dal 30 aprile.

"Un vero rivoluzionario è guidato da un grande sentimento d’amore: amore per l’umanità, amore per la giustizia e per la verità"
Che Guevara


SCHEDA DEL LIBRO:

Il 9 ottobre 1967 Ernesto Che Guevara veniva ucciso in Bolivia. Dario Fertilio ne rivisita il mito e i suoi lati oscuri.

Una Cuba inquieta e spettrale, al crepuscolo del regime di Fidel Castro, accoglie Riccardo Modena, agente letterario di un’importante casa editrice, sulle tracce dei mitici diari mancanti di Che Guevara.

Su quegli scritti pericolosi del celebre eroe rivoluzionario, a lungo proibiti perché in odore di eresia, si è scatenata da tempo una ridda di ipotesi e un’infinità di interpretazioni: ora però, con la prospettiva di un contratto di favore e la benedizione delle massime autorità cubane, il protagonista si sente a un passo dal grande colpo editoriale.

Riccardo Modena, tuttavia, è un uomo in crisi: sessantenne, come molti della sua generazione ha ripudiato gli ideali e i miti sessantottini per inseguire il miraggio del benessere e della carriera, ritrovandosi insoddisfatto e deluso alle soglie della vecchiaia.

Nel pieno del sessantotto, anche lui come tanti aveva trovato in Cuba una patria ideale, e in Che Guevara aveva visto il simbolo dell’eroe coraggioso e puro. Cuba, tuttavia, si rivela ben diversa da quella che aveva sognato: in pieno disfacimento il regime castrista, corruzione e affarismo dilagano, il razzismo non ha più maschere, la violenza si respira nell’aria. Scoprirà così che le ragazzine si prostituiscono a quattordici anni e gli slogan ossessivi della propaganda fanno da grottesco sottofondo alla miseria e alla lotta quotidiana per l’esistenza. Ma anche i diari del Che, offerti a Riccardo Modena, si rivelano un miraggio: emergono via via nuovi inquietanti particolari sull’autentica personalità del guerrigliero, documenti finora tenuti segreti ribaltano l’immagine di lui diffusa in Occidente.

Dario Fertilio, giornalista al «Corriere della Sera», è autore di saggi e romanzi. I temi conduttori della sua opera sono la ribellione contro il potere ingiusto e l’autoritarismo, la libertà di comunicare, il coraggio di amare. Alcuni dei suoi libri sono dedicati al mondo degli intellettuali e alla comunicazione (Il Grande Cervello, Le notizie del diavolo), altri ai valori e agli ideali (Il fantasma della libertà), altri ancora al dibattito delle idee (Arrembaggi e pensieri, conversazione con Enzo Bettiza). Nel romanzo surreale Teste a pera e teste a mela l’accento cade sugli aspetti assurdi e inumani insiti in ogni pretesa ideologica. Con Marsilio ha pubblicato La morte rossa. Storie di italiani vittime del comunismo (2004, due edizioni).


IL FILM:

Dopo il successo di CHE – L’argentino che ha ampiamente superato il milione di euro di incassi, CHE – Guerriglia, la seconda parte del capolavoro di Steven Soderbergh, interpretato da Benicio del Toro, uscirà nelle sale il 30 aprile distribuito dalla BIM.
Dopo la rivoluzione cubana, il Che è all’apice della sua fama e del suo potere. Poi improvvisamente sparisce, e ricompare in incognito in Bolivia, dove organizza un piccolo gruppo di compagni cubani e reclute boliviane destinati a dare inizio alla grande rivoluzione latino-americana.
Quella della campagna boliviana del Che è una storia di tenacia, sacrificio e idealismo - è il racconto della sconfitta di una guerra di guerriglia che alla fine lo condurrà alla morte. Ripercorrendo la sua storia, riusciamo a capire come il Che sia rimasto un simbolo dell’idealismo e dell’eroismo, ancora vivo nei cuori della gente di tutto il mondo.

www.bimfilm.it

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