venerdì 28 novembre 2008

"Alza la testa" di Piero Ricca

«Forse non saremmo ripiombati in questo tragicomico incubo se molti cittadini avessero seguito l'esempio di Piero Ricca. Cioè se molti cittadini si fossero comportati da cittadini. Piero l'ha fatto quasi ogni giorno, andando a disturbare i potenti con le domande che nessun giornalista osa più fare e con la faccia tosta del bambino che urla: il re è nudo!».
Dalla prefazione di Marco Travaglio

"Vincere la passività, non assuefarsi allo scandalo. Nel segno di questa esigenza morale vivo da anni una mia originale forma di impegno civile, la cui sostanza è questa: interpellare in pubblico il prepotente e l’ipocrita di turno, senza inibizioni e senza sconti beneducati. Mi definiscono un “contestatore”, un “provocatore” - sono soltanto una persona normale in un Paese anormale, uno che non si rassegna alla vergogna di doverci vivere, nell’Italia delle leggi su misura e del giornalismo addomesticato".
Dall’introduzione di Piero Ricca

Lo pubblica l’editore Chiarelettere. La prefazione è di Marco Travaglio. Il video propone una selezione di filmati, alcuni già presenti in rete, altri inediti.
Le incursioni si alternano a manifestazioni improvvisate e interviste irriverenti; il tutto ha come contrappunto alcuni frammenti di comizi da un balcone milanese. Le musiche sono di Matteo Ponzano. Il trattamento delle immagini è di Matteo Fiacchino.

Nella primavera del 2007 Piero, Franz, Diego ed Elia hanno creato l’associazione Qui Milano Libera, nel cui statuto si presentano così: “Siamo un gruppo di amici uniti da onesta passione civile. Prendiamo sul serio la Costituzione del nostro Paese. Difendiamo i valori della legalità e dell’etica pubblica. Ci opponiamo alla manipolazione e alla censura dell’informazione, dedicandoci alla diffusione di verità scomode. Coltiviamo il vizio della memoria. Siamo cittadini, non sudditi”.

Da www.pieroricca.org: "Come scrivo nell’introduzione, il motivo che ci ha spinto ad accettare la proposta dell’editore è questo: attraverso una testimonianza di cittadinanza attiva incoraggiare i lettori a mettersi in gioco in prima persona. Per rompere gli schemi, per non subire in silenzio".

Piero Ricca (Verbania, 22 luglio 1971) è un attivista e blogger italiano, divenuto noto per la sua attività politico-sociale e per le aspre critiche rivolte a vari esponenti dell'establishment politico, economico e mediatico. Utilizza Internet come mezzo di comunicazione principale, in particolare il suo blog ed il sito YouTube. È soprattutto noto per i colloqui faccia a faccia, le interviste non convenzionali, le performance al megafono, i volantinaggi e le manifestazioni di strada che, riprese con videocamera digitale, vengono poi caricate su YouTube.

Il Trailer di "Alza la testa" è consultabile qui.

Alza la testa
I potenti italiani contestati
da un gruppo di cittadini informati
Libro più dvd di Piero Ricca
con Franz Baraggino, Diego Fabricio, Elia Mariano
(con prefazione di Marco Travaglio)
Pagine: 197
Durata DVD: 77 minuti
Prezzo: euro 16,60
Editore: Chiarelettere

giovedì 27 novembre 2008

"Caos Asia" di Ahmed Rashid

Siamo solo l’inizio della discesa nel caos. Sull’orlo del precipizio è un’intera regione dell’Asia, che dal confine indiano si estende fino all’Afghanistan, all’Iraq e alle piccole repubbliche centroasiatiche nate dalla dissoluzione dell’impero sovietico…

“Ahmed Rashid è il più coraggioso e il più bravo giornalista pakistano. La sua conoscenza unica di questa vasta e complessa regione gli permette una visione panoramica, ma anche piena di sfumature, che nessun autore occidentale potrà mai neppure emulare.”
Christopher Hitchens

Il libro
L’assassinio della leader pakistana Benazir Bhutto è solo l’inizio della discesa nel caos. Sull’orlo del precipizio è ormai un’intera regione dell’Asia, che dal confine indiano si estende fino all’Afghanistan, all’Iraq e alle piccole repubbliche centroasiatiche nate dalla dissoluzione dell’impero sovietico: un’area decisiva dal punto di vista strategico ed economico, eppure ancora sostanzialmente celata allo sguardo occidentale.
L’intervento americano successivo all’11 settembre avrebbe dovuto riportare ordine nella regione. Invece gli Stati Uniti si sono limitati a rovesciare il regime talebano in Afghanistan senza preoccuparsi di mettere in opera una vera azione di ricostruzione nazionale, capace di far emergere una società civile in grado di offrire corpo e anima a un reale progetto democratico. Oggi questo errore gravissimo si riverbera sull’intera area centroasiatica, con particolare evidenza in Iraq e nella polveriera pakistana.
Con la sua riconosciuta abilità nel descrivere i principali attori in campo e nel tratteggiare i fondali storici della regione, Rashid ci accompagna nel vivo degli avvenimenti degli ultimi anni. La sua conclusione è sconcertante: è già iniziato il conto alla rovescia, siamo già entrati in una situazione di caos totale.

tratto da www.feltrinellieditore.it

Ahmed Rashid(1948) è stato corrispondente per la “Far Eastern Economic Review” per ventidue anni fino alla sua chiusura. Attualmente scrive per “Daily Telegraph”, “International Herald Tribune”, “New York Review of Books”, “Bbc Online”, “The Nation”. Suoi articoli in italiano appaiono su “Internazionale”. Compare regolarmente su canali internazionali di informazione come Cnn e Bbc. Segue il conflitto afghano fin da prima dell’invasione sovietica del 1979 ed è stato per lungo tempo l’unico giornalista accreditato nell’area. Il suo libro più importante, Talebani (Feltrinelli 2001), è stato un grande successo mondiale tradotto in ventisei lingue.

Caos Asia
Il fallimento occidentale nella polveriera del mondo
Ahmed Rashid
Traduzione: Bruno Amato
Editore: Feltrinelli
Collana: Serie Bianca
Pagine: 528
Prezzo: Euro 25

Il giornalista e intellettuale pakistano Ahmed Rashid, grande esperto della vasta e complessa regione che comprende India, Pakistan e Afghanistan, presenta a Roma il suo nuovo libro Caos Asia giovedì 27 novembre 2008, alle ore 18.00, presso la Feltrinelli Libri e Musica, Via Appia Nuova 427, con la partecipazione di Tiziana Ferrario.

mercoledì 26 novembre 2008

"I sogni di mio padre" di Barack Obama

L'autobiografia del presidente degli Stati Uniti

Barack Obama racconta i primi trent’anni della sua vita, la storia non facile di un americano nato dal matrimonio fra un uomo di colore, proveniente dal Kenya, e una donna bianca, originaria di una piccola cittadina del Kansas. I sogni di mio padre è un’autobiografia senza reticenze, senza diplomazie o ipocrisie, a ulteriore testimonianza della forza e della novità del linguaggio di Obama, o forse solo perché scritta prima della sua fulminea carriera politica. Una storia che in un linguaggio vivo e diretto, senza veli, racconta più di tanti saggi le difficoltà della società americana e dei suoi giovani di colore. Un viaggio, quello alla scoperta della propria identità, che inizia quando, appena ventunenne, Obama viene raggiunto dalla notizia della morte del padre. Il nuovo presidente degli Stati Uniti ripercorre così la sua infanzia alle Hawaii, dove nasce e dove dopo pochi anni rimane solo con la madre, quando il padre decide di tornare in Africa dalla famiglia d’origine. Non tace sulla difficile adolescenza quando, confuso sulla propria identità, rischia di smarrirsi fra droghe e gang giovanili. E racconta infine il viaggio in Kenya per conoscere i parenti della famiglia di suo padre, ma soprattutto per ritrovare la ‘metà africana’ della sua cultura e identità.

Traduzione di Cristina Cavalli e Gianni Nicola

Barack Obama è diventato presidente degli Stati Uniti d'America il 4 novembre 2008, vincendo con ampio margine le elezioni che lo vedevano opposto al repubblicano John McCain. È nato a Honolulu, nelle isole Hawaii, il 4 agosto 1961. Dalla moglie Michelle ha avuto due figlie, Malia e Sasha.

Barack Obama
I sogni di mio padre
Nutrimenti
collana: Specchi
pp. 464
€ 18.00
prima edizione novembre 2007
terza edizione novembre 2008
Isbn 978-88-88389-86-8

martedì 25 novembre 2008

"Fine corsa" di Rodolfo Brancoli

Le elezioni del 14 aprile (e poi il trionfo di Alemanno al Comune di Roma) hanno segnato la conclusione di un ciclo politico, condannando la sinistra italiana a un’opposizione che si prefigura assai lunga. Ma quali sono le cause di questo tracollo? Quali sono le prospettive politiche del nostro paese? Perché oggi l'opposizione non riesce più a far sentire la sua voce?
Rodolfo Brancoli racconta dall’interno gli ultimi anni della politica italiana, in grandissima libertà, senza riguardi per nessuno. Ripercorre la sequela degli errori della coalizione di centrosinistra e dei suoi leader: la mancanza di una visione condivisa del futuro del paese; la frammentanzione in partitini dominati da leader ambiziosi e litigiosi, ma privi di una strategia che avesse altri scopi oltre la visibilità mediatica; le beghe nella creazione delle liste; le rivalità e i contrasti, personali prima che politici, tra i ministri. Senza dimenticare le ambizioni e le interferenze.
Brancoli ci regala anche una galleria di illuminanti (e a volte perfidi) ritratti dei protagonisti di questa stagione, visti da vicino nei vertici internazionali e nel consiglio dei ministri. Vengono così messi a nudo le amicizie, gli odi, la protervia della casta.
Fine corsa ci aiuta a capire i reali meccanismi della politica (e il suo mercato con tanto di trattative segrete), oltre le illusioni del teatrino televisivo (ci sono persino gli accordi preelettorali sottoscritti dai politici sui candidati «sicuri»). Coglie anche le cause profonde della svolta della politica italiana che hanno portato al fallimento del progetto prodiano: il ritorno al proporzionale e la rivincita dei partiti; la ri-clericalizzazione della Chiesa e l’erosione del cattolicesimo democratico; la ri-ideologizzazione della politica internazionale, con la fine del multilateralismo e la divisione dell’Europa.
Fine corsa è un’analisi lucida e amara del nostro recente passato e getta le basi per la riflessione sul futuro (o sulla rifondazione) della sinistra italiana.


Rodolfo Brancoli è stato tra i più stretti collaboratori di Romano Prodi dal 2004 al 2008, occupandosi dei rapporti con la stampa estera (ma soprattutto registrando quotidianamente gli eventi della politica italiana, spesso come testimone privilegiato). In precedenza era stato a lungo corrispondente del «Corriere della Sera» e di «Repubblica» dagli Stati Uniti. Con Garzanti ha pubblicato tra gli altri In nome della lobby (1990), Il ministero dell’onestà (1993) e Il risveglio del guardiano (1994).

Fine corsa
Le sinistre italiane dal governo al suicidio
Garzanti
Saggi
305 pagine
€ 16.50 (Lire 31948)
ISBN 978881174091-9

PRESENTAZIONE A ROMA:

Giovedì 27 novembre 2008, alle ore 11.00, a Roma, presso la Sala Stampa Estera in via dell’Umiltà 83/c si terrà un incontro dal titolo

"Tante sinistre, nessuna sinistra"

dibattito in occasione della pubblicazione del libro "FINE CORSA - Le sinistre italiane dal governo al suicidio" di Rodolfo Brancoli.
Con l’autore parteciperanno Gad Lerner, Andrea Romano e Lucio Villari. Conduce Marco Damilano.

lunedì 24 novembre 2008

"Sinistra senza sinistra" di AA.VV.

È davvero finita la sinistra nel nostro Paese, o è ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna? La sinistra come poteva essere, la sinistra che non c’è stata, la sinistra che vorremmo. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli.

Il libro
È davvero finita la sinistra nel nostro Paese? Le ultime elezioni hanno consegnato alla destra non solo la responsabilità di governare, ma anche la gestione di un ciclo politico di lunga durata e senza oppositori? Anche nel diffuso clima di sfiducia, non tutti la pensano così. Anzi: c’è chi ritiene che sia ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna.
È l’obiettivo di questo libro, o almeno è l’obiettivo a cui questo libro vuole portare un contributo significativo. Un libro reattivo, nervoso e non paludato, provocatorio. Un libro di interventi veloci e diretti, del tutto estraneo alle logiche di partito. Senza pretese di completezza, ma capace di segnare una differenza rispetto alle posizioni oggi dominanti. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli: quelle di studiosi e opinionisti, operatori sociali ed esponenti dei movimenti, impegnati tutti i giorni nel tentativo di ridare senso a un’azione politica e civile.

AUTORI:
Adriano Sofri, Marco d’Eramo, Nadia Urbinati, Carlo Augusto Viano, Salvatore Natoli, Luciano Canfora,Salvatore Veca, Carlo Freccero, Massimo Mucchetti, Ilvo Diamanti, Rossana Rossanda, Marc Lazar, Gustavo Zagrebelsky, Giorgio Ruffolo, Alessandro Colombo, Guido Rossi, Guido Martinotti, Adolfo Ceretti, Roberto Cornelli, Aldo Bonomi, Danilo Zolo, Gianfranco Bettin, Loris Caruso, Alessandro Dal Lago, Gad Lerner, Anna Elisabetta Galeotti, Virginio Colmegna, Giorgio Bocca, Donatella della Porta, Franco Corleone, Antonio Cassese, Giulio Marcon, Sergio Bevilacqua, Marco Rovelli, Susanna Camusso, Christian Marazzi, Stefano Rodotà, E. “Gomma” Guarneri, Raf Valvola Scelsi, Tito Boeri, Luigi Manconi, Silvia Ballestra, Chiara Valentini, Chiara Saraceno, Matteo Schianchi, Daniele Checchi, Telmo Pievani, Guido Viale, Alex Zanotelli, Claudio Fava, Giuseppe A. Veltri, David Bidussa, Tomás Maldonado, Gianfranco Pasquino.

"Sinistra senza sinistra"
Idee plurali per uscire dall'angolo
Feltrinelli Editore
Collana: Serie Bianca
Pagine: 352
Prezzo: Euro 14

giovedì 20 novembre 2008

"I diritti contesi" di Marilisa D'Amico

Oggi i diritti non sono più affermati come punto di equilibrio e stabilizzazione dell’ordinamento, ma sono soprattutto discussi. La loro dimensione è l’aspetto di una lotta, di una tensione fra visioni diverse e contrastanti, apparentemente inconciliabili. Questo volume si offre come metodo interpretativo per un approccio ad alcune situazioni particolarmente problematiche; senza l’irrealistica pretesa di definire una soluzione, rappresenta le culture della “contesa”.

Giuristi e politici parlano ancora di diritti "fondamentali": ma sono i diritti cui la nostra tradizione culturale ci ha abituato?
Oggi i diritti non sono più affermati come punto di equilibrio e stabilizzazione dell'ordinamento, sono soprattutto discussi. La loro dimensione è l'aspetto di una lotta, di una tensione fra visioni diverse e contrastanti, apparentemente inconciliabili.
I diritti "fondamentali" non esprimono più un contenuto uniforme all'interno di un ordinamento (o di ordinamenti diversi); non rassicurano con la loro presenza, in quanto espressione di un punto di arrivo e del progresso della società. Anzi, appaiono incerti, oggetto di interpretazioni e di applicazioni differenti.
La "contesa" assume molti aspetti: è una contesa fra ordinamenti diversi (gli stati nazionali, le regioni, l'ordinamento europeo, la comunità internazionale), ma anche fra soggetti istituzionali diversi (il legislatore, i tribunali costituzionali, i giudici comuni, i cittadini).
Questo volume si offre come metodo interpretativo per un approccio ad alcune situazioni particolarmente problematiche; senza l'irrealistica pretesa di definire una soluzione, rappresenta le culture della "contesa".
L'interprete e soprattutto il cittadino sono liberi di orientarsi nella selva delle impostazioni contrapposte, privilegiando quelle che sembrano promuovere i propri valori: ma il giurista, se vuole inverare alcuni principi nell'ordinamento, non può imporli con la forza, né semplicisticamente gettarli in pasto alle polemiche politiche di un contesto sociale articolato ed in continua evoluzione.

Marilisa D'Amico è professore ordinario di Diritto costituzionale, corso base e progredito, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano. È Presidente del Comitato pari opportunità dell'Ateneo. È autrice di molte pubblicazioni sulle tematiche della giustizia costituzionale e dei diritti fondamentali tra le quali ricordiamo: Parti e processo nella giustizia costituzionale, Giappichelli, 2001; Donna e aborto nella Germania riunificata, Giuffré, 1994; Materiali di Giustizia costituzionale, insieme al Prof. Valerio Onida, Giappichelli, 1998; Diritto Parlamentare, Materiali, Cedam, 2004.

"I diritti contesi"
di Marilisa D'Amico
Franco Angeli
Collana: Diritto e società
pp. 192
1a edizione 2008
Prezzo: € 18,00
Codice ISBN 13: 9788856802283

mercoledì 19 novembre 2008

"Cacciatori di corpi" di Sonia Shah

"Questo libro", scrive John Le Carré nella prefazione, "è un atto di coraggio da parte di chi lo ha scritto e dei suoi editori. Da quando ho pubblicato ‘Il Giardiniere Tenace" ho ricevuto bozze di libri, talvolta interi dattiloscritti, da specialisti del giornalismo investigativo determinati a sollevare il velo che copre il lato oscuro dell'impresa più lucrativa del mondo: l'industria farmaceutica. Quando mi sembrava che il lavoro che mi era stato sottoposto fosse meritevole di pubblicazione, e scritto in un linguaggio scorrevole, non appesantito da montagne di termini medici astrusi, lo inoltravo a qualche agente letterario o a lettori editoriali. Eppure, a quanto mi consta, nessuno di questi autori ha mai visto realizzato il suo progetto. E se a distanza di mesi ne indagavo con discrezione le ragioni, la risposta, confezionata nei modi più diversi, in sostanza era sempre la stessa: 'troppo rischioso'. [...] Con un linguaggio chiaro, facilmente accessibile, e una ricca casistica accuratamente documentata, Sonia Shah assesta con questo libro un bel colpo per conto di tutti coloro che sognano di imbrigliare l'enorme potenzialità positiva insita nell'industria farmaceutica, di vedere i prodotti messi finalmente a disposizione di coloro che ne hanno più bisogno e di ridurre l'avidità che ne alimenta le pratiche peggiori”. La vita di molti di noi continua grazie alla medicina moderna, una vera e propria arte scientifica che, nonostante sia progredita in modo discontinuo, ha sempre fatto affidamento su solide basi di ricerca clinica. I medicinali che permettono di sopravvivere a un taglio cesareo praticato d'urgenza, quelli che consentono di respirare nonostante l'asma allergica e quelli che correggono i deficit ormonali, tanto per citare alcuni casi, ci vengono somministrati oggi in modo sicuro ed efficace.

Le ragioni sono note. Tali farmaci emergono dal pantano di un'innumerevole serie di esperimenti falliti, ognuno dei quali condotto su decine e decine di esseri umani. Il fatto che la ricerca medica implichi un prezzo alto da pagare è una verità che non amiamo riconoscere, che non ci piace, che suona sinistro. Eppure, siamo costantemente alla ricerca di pillole che alleviino i nostri malesseri o stimolino il nostro rendimento. Da tempo, persino da quando gli scienziati britannici alla metà dell'Ottocento iniziarono a coprire col segreto il loro lavoro di macelleria sugli animali vivisezionati, viviamo questa contraddizione. Il problema vero è che il peso dei possibili abusi tende a ricadere su quanti si ritrovano più poveri e socialmente vulnerabili.

Secondo Usa Today, i protagonisti del Big Pharma mondiale come Pfizer, GlaxoSmithKline, Wyeeth, Merck e altri, che già oggi conducono fra il 30 e il 50% dei propri esperimenti al di fuori degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale, avevano in progetto di arrivare entro il 2006 a effettuare all'estero il 67% della loro sperimentazione.

"Il trasferimento all'estero della sperimentazione sui farmaci sta iniziando ad accelerare", confermava il Washington Post nel maggio del 2005. Se la tendenza delle grandi multinazionali del farmaco a condurre la sperimentazione clinica sull'uomo nei paesi poveri o in via di sviluppo è ancora allo stadio iniziale, c'è comunque poco da essere ottimisti: sta crescendo più in fretta che mai. Molti leader politici dei paesi in via di sviluppo, di fronte all’'incombere di gigantesche crisi sanitarie, sono spinti a stringere accordi per aumentare il numero delle sperimentazioni, anziché diminuirlo.

Sonia Shah, rinomata scrittrice e giornalista d'inchiesta, già autrice di "Oro nero. Breve storia del petrolio" (Mondadori, 2005), – ci fa notare come le conseguenze vadano al di là delle sorti individuali dei soggetti coinvolti negli esperimenti: le possibili ripercussioni si abbatteranno anche sui sistemi sanitari dei paesi che "ospitano" tali sperimentazioni. Infatti, mano a mano che aumenta l'importanza della sperimentazione clinica, una porzione crescente delle già scarse risorse a disposizione viene distolta dall'assistenza ai pazienti. A rincarare la dose, le decisioni politiche dei governanti: norme restrittive nella legislazione sui brevetti e scarsa attenzione all'osservanza dei principi etici nella sperimentazione. Insomma, sembra proprio che ad incoraggiare l'oscuro business multinazionale sempre più spesso ci pensino, fatalmente, coloro che per primi se ne dovrebbero guardare. Con chiarezza, abilità narrativa e una puntuale casistica a supporto, Sonia Shah ci prende per mano in un'impareggiabile e sconvolgente indagine, frutto di anni di ricerche sul campo da un capo all'altro del mondo, dall'Africa alla Russia, dall'India ai paesi dell'Est europeo.


Scrive l'autrice: "Nelle strade di Lagos e nelle sale ove si tengono i convegni internazionali sull'AIDS, i rappresentanti dei paesi in via di sviluppo accusano gli scienziati occidentali di usarli come ‘"cavie" per i loro esperimenti. I cacciatori di corpi non si curano di questo grido di protesta che si alza sempre più forte; ma – lo fanno a proprio rischio e pericolo".

tratto da www.nuovimondi.info

Sonia Shah è una rinomata scrittrice e giornalista d'inchiesta. Scrive per The Washington Post, The Boston Globe, New Scientist, The Nation. In Italia ha pubblicato "Oro nero. Breve storia del petrolio" (Mondadori, 2005).


Cacciatori di corpi
di Sonia Shah
Pagine 280
Formato 17,5 x 21
ISBN 88-89091-44-4
Prezzo in libreria 17,5€

martedì 18 novembre 2008

"Italia De Profundis" di Giuseppe Genna

«Genna è in grado di dare dipendenza».
The Guardian

«Genna scrive con un’energia prodigiosa e agghiaccia il lettore».
The New Yorker

Tra i pochi scrittori italiani celebrati anche all’estero, col suo Italia De Profundis Giuseppe Genna porta agli estremi l’operazione chirurgica su se stesso e il Paese in cui viviamo. Genna convoca i lettori in una sorta di Stonehenge fatta di storie. Si formano sotto i nostri occhi episodi di un’autobiografia impazzita, rivelazioni plausibilmente autentiche di quanto il personaggio «Giuseppe Genna» ha vissuto: il drammatico ritrovamento del cadavere del padre, in un’atmosfera lynchiana, una tardiva autoiniziazione all’eroina, l’esplosione dell’iracondia in una forma che guarda alla scrittura di Burroughs e l’intervento attivo e criminale nell’eutanasia di un caso simile a quello di Piergiorgio Welby. Fino all’avventura surreale in una estate solitaria presso un villaggio turistico in Sicilia, dove le tessere di questo racconto scomposto trovano una soluzione che è esilarante fino all’inabissamento finale.
Fiction reale o realtà finzionale, questo libro pretende e concede un atto d’amore assoluto, formulato come appello al lettore, affinché sia cancellato l’autore e si ascolti l’inquietante risata con cui Genna stesso e l’Italia vengono seppelliti.

www.italiadeprofundis.com


Giuseppe Genna, nato a Milano nel 1969, è uno dei più noti e importanti scrittori italiani delle ultime generazioni. Tra i suoi romanzi "Nel nome di Ishmael" (Mondadori 2001), "Non toccare la pelle del drago" (Mondadori 2003), "Grande Madre Rossa" (Mondadori 2004), "Dies Irae" (Rizzoli 2006) e "Hitler" (Mondadori 2007). Per minimum fax è appena uscito il suo ultimo romanzo, Italia De Profundis. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Italia De Profundis
Minimum Fax
352 pagine - novembre 2008
ISBN 978-88-7521-187-5
Prezzo di copertina: € 15

lunedì 17 novembre 2008

"Non sprecare" di Antonio Galdo

Provate a immaginare quale sarebbe stato l'undicesimo comandamento.

Siamo diventati tutti spreconi. Terribilmente spreconi. Per i motivi più svariati: abitudine, indifferenza, distrazione. O anche miopia e vizio. Viviamo con l'orologio sincronizzato nel tempo della società «usa e getta» e siamo ossessionati da uno stile, ormai diventato naturale, che si traduce nella cancellazione della parola sobrietà, considerata fuori moda, e nello sperpero di cose tangibili, dalle risorse naturali al cibo, e di beni immateriali. I più importanti, quelli che non hanno prezzo, non si trovano sul mercato, eppure ci appartengono come parte integrante della persona umana. La vita (e il suo dopo, cioè la morte), la salute, la bellezza, il tempo, le parole, il talento. La lotta contro lo spreco, che cova come un serpente dentro ciascuno di noi, è affidata allo sforzo di alcune minoranze. Magari anche di singole persone, forti e coraggiose. Sono loro che invocano e praticano il dittico «Non sprecare».

I nostri frigoriferi traboccano di cibo che neanche tocchiamo prima di gettarlo nella spazzatura. Nei nostri armadi non riusciamo più a infilare vestiti e scarpe perché sono troppi e non ci servono.
Distruggiamo risorse naturali che la Terra non è più in grado di riprodurre. Ma innanzitutto sciupiamo corpi e anime. Di fronte allo spreco, ci arrendiamo. Alziamo le mani. Per scrivere questo libro, ho incontrato padri e figli, mamme del cuore e della pancia, monaci e scienziati, uomini di fede e non credenti, mercanti e servitori dello stato, geni dell'arte e visionari del volontariato a mille dimensioni, capi di piccole comunità ed eredi di grandi imperi economici. Ho cercato di scoprire, dentro ciascuno di loro, il seme di una resistenza a ciò che sembra ineluttabile. Sono andato a vedere che cosa accade in tanti regni geografici del benessere, in Europa, in America, in Cina. E mi sono convinto che la battaglia contro lo spreco è tutta da combattere, anche con gioia, perché è una straordinaria avventura verso un nuovo stile di vita.

Per ulteriori informazioni sul libro è possibile visitare il sito nonsprecate.it


Antonio Galdo: giornalista e scrittore, ha pubblicato per Einaudi Fabbriche, il romanzo della fabbrica italiana. Per molti anni si è occupato nei suoi libri degli sprechi, denunciando fatti e misfatti della vita pubblica, da Ospedale Italia a Guai a chi li tocca fino a Saranno potenti? In Non sprecare (Einaudi, 2008) ci racconta lo spreco peggiore: quello che ognuno di noi coltiva nell'indifferenza e nell'egoismo. E ci porta a scoprire uomini e donne straordinari: quelli che non sprecano. Il suo sito è www.antoniogaldo.it


2008
Gli struzzi
EINAUDI
pp. X-170
ISBN 8806194658

sabato 15 novembre 2008

"Il corpo come testo" di Francesco Migliorino

«Questo libro inizia con una storia di guerra. Nel deserto nevoso della steppa russa un aviatore tedesco precipita con il suo aereo. Sperduto e confuso, scopre il caldo conforto di mani generose. Lo avvolgono in un feltro, lo cospargono di grasso, lo fanno sopravvivere con cura amorevole e inaspettata. Il nostro sfortunato eroe scopre la vita là dove aveva preteso di portare la morte. Il suo nome era Joseph Beuys. Quell’antico e rabberciato vestito di feltro lo ha accompagnato per sempre. Alla maniera dell’Angelus Novus di Benjamin, lo ha ispirato e guidato. Una delle sue forme, oggi, è esposta alla Tate Modern di Londra. È disteso su un attaccapanni, spogliato del suo corpo. Pronto, all’occorrenza, per innumerevoli altri corpi: Felt Suit (1970)».

Un volume dal taglio assolutamente innovativo che racconta (tra arte, filosofia, storia e antropologia) delle storie del diritto. I protagonisti di queste storie sono: scomunicati e inquisitori, penitenti e confessori, uomini infami e persone dabbene, teologi e giuristi, gesuiti e luterani, scienziati e polemisti, domenicani e musulmani, giudicabili e condannati, minorati e guardamatti, alienisti e alienati. Muti attaccapanni, corpi viventi che vengono alla vita impigliati in una fitta ragnatela di parole e di cose. Una ragnatela tessuta con gli attrezzi del linguaggio, che si fa forte dello scudo della norma, fa vanto delle sue categorie universali, si muove all’unisono con i pensieri che le istituzioni pensano, giorno dopo giorno battezza, denomina e rinomina i comportamenti umani.
Migliorino va alla ricerca di una declinazione del corpo che, da superficie della scrittura, sia visto invece esso stesso come scrittura di un testo, anzi come spazio aperto, come luogo di esistenza.


Francesco Migliorino è professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania. Tra i suoi interessi di studio: l’alchimia e la magia medievale, la testualità della canonistica classica, i codici di comportamento nell’agire sociale pubblico, la psicoanalisi nelle riviste penali degli anni trenta. Tra i suoi saggi monografici: Fama e infamia (Giannotta, Catania 1985); In terris Ecclesiae (Il Cigno Galileo Galilei, Roma 1992); Mysteria concursus (Giuffrè, Milano 1999). È anche autore di un cortometraggio dal titolo Aria. Voci scritture immagini dal manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto.


Il corpo come testo
Storie del diritto
Francesco Migliorino
Un tentativo di declinazione del corpo come spazio aperto, come luogo di esistenza.
Editore: Bollati Boringhieri
Anno 2008
Collana «Nuova Cultura - Introduzioni»
Prezzo €16,00
172 Pagine

giovedì 13 novembre 2008

"Mondi al limite" di AA.VV.

Nove testimoni d'eccezione per non dimenticare che c'è qualcuno che aiuta chi soffre.

Medici senza frontiere (Msf) è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico al mondo nata per offrire soccorso sanitario alle popolazioni in pericolo e testimoniare delle violazioni dei diritti umani cui assiste durante le sue missioni in oltre sessanta paesi. Nel 1999 è stata insignita del premio Nobel per la Pace. Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandrone Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone raccontano le realtà internazionali in cui Medici senza frontiere opera.

Dalla Thailandia alla Cambogia, dalla Somalia alla Repubblica Democratica del Congo, dal Brasile alla Colombia, dal Pakistan all’Italia, i nove scrittori italiani raccontano la realtà di alcune aree per sensibilizzare i lettori sui temi della violenza urbana, della prostituzione, delle guerre, delle malattie e di tutte quelle crisi dimenticate che colpiscono le popolazioni indifese.


Listino € 14,00
Editore:Feltrinelli
Collana: Serie bianca
Anno:2008
Pagine: 192
Lingua: Italiano
EAN9788807171598

mercoledì 12 novembre 2008

"Strage continua" di Elena Valdini

Più di 6 mila morti sulle strade italiane ogni anno.
Una piaga terribile nell’indifferenza generale.
Proviamo a fermarla.


Dalla Prefazione di Massimo Cirri e Filippo Solibello

Un reportage dal fronte. Questo è il libro che vi apprestate a leggere.
Una corrispondenza dettagliata, precisa e ragionata da una zona di guerra.
Guerra di bassa intensità, ma che va avanti da decenni, circondata da un silenzio di fatto.
Guerra globale, perché in atto ovunque, nessuno si senta escluso.
Come altro definireste la morte, ogni giorno, tutti i giorni, di sedici persone?


Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

I tempi sono maturi perché qualcosa cambi nella giustizia, nell’assistenza alle vittime e nella prevenzione.
La situazione è troppo grave: i politici non possono fingere di non sapere, di non vedere!


Roberto Merli
Associazione italiana familiari e vittime della strada, tiene corsi di educazione stradale nelle scuole.

“Mio figlio aveva quattordici anni. Perché si deve perdere la vita così facilmente sulle strade. Perché a chi ha investito mio figlio non hanno fatto nemmeno
la prova del palloncino o l’analisi del sangue.”


Giordano Biserni
Ex agente di polizia stradale, Presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale

“Perché non parlano degli scontri nei salotti buoni di Vespa? Io so tutto di Cogne.
Non accade lo stesso per le vittime della strada…”


Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almeno settemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Francia investono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmeno un centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009.
Una strage di Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno).
Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro che
sono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmente sfugge alla pena.
Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però non sposta voti e non fa spettacolo.
Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni, consumo di alcol, locali notturni).
Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quella dei giovani soprattutto.
Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano,
è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi,
ha visto morire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire
le ragioni di una strage continua e inaccettabile.

Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaborato soprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMO DAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro.

"Strage Continua" di Elena Valdini
Chiarelettere Editore
Collana Reverse
pagine 224
prezzo 12 euro
In libreria dal 13.11.

martedì 11 novembre 2008

"Governo Spot" di Guido Alborghetti

La campagna elettorale di Berlusconi sembra non avere fine. Ogni giorno un nuovo annuncio: via i rifiuti, via l’Ici, via i fannulloni, via le prostitute, via i clandestini, torna il grembiule a scuola, torna il nucleare in Italia, viva il dialogo, basta dialogo, Alitalia italiana, giù le tasse, è arrivato Robin Hood. Quando il fumo si dirada si intravede un’altra realtà. I tagli alla scuola sono drammatici, la crisi economica si aggrava, la pressione fiscale aumenterà, la giustizia è sempre ad personam, gli elettori non possono scegliere gli eletti, i debiti di Alitalia sono italiani, e i rifiuti sono soltanto diventati invisibili. Emergenza e decisionismo si inseguono nei discorsi dei ministri. Dopo i sogni arrivano le paure. E con le paure si può forse mantenere il potere, ma non si governa.

(tratto da www.nutrimenti.net)


Guido Alborghetti (Brescia, 1943) è stato deputato per il Pci-Pds per quattro legislature, dal 1976 al 1992. Dal 2002 è presidente dell’osservatorio politico e legislativo Italia monitor. Per Nutrimenti ha pubblicato Il libro nero del governo Berlusconi (2005).

Guido Alborghetti
Governo spot
Collana: Igloo
pp. 320
€ 14.00
prima edizione novembre 2008
Isbn 978-88-95842-18-9

lunedì 10 novembre 2008

"Controinterrogatorio" di Claudio Mutini

Controinterrogatorio delinea il percorso critico e teorico di Claudio Mutini, studioso di profonda ed eclettica cultura, scomparso nel 1999.
Muovendo da una solida formazione letteraria, la sua curiosità intellettuale lo ha portato a conoscere e a discutere temi di varia natura: dalla funzione all’ideologia dei linguaggi estetici, dai problemi di economia a quelli di politica.
La raccolta, un vero corpus organico quanto alle tematiche e alla metodologia, offre una mappa ricca e dettagliata del dibattito politico-culturale degli ultimi venti anni del ventesimo secolo.
E' dunque una testimonianza preziosa per quanti oggi, soprattutto i giovani studenti, vogliano approfondire, usando una fonte diretta, un periodo cruciale della nostra recente storia culturale - e storia tout court. Si tratta del periodo seguito agli anni Sessanta e Settanta, contrassegnato da una netta inversione di tendenza e importantissimo per spiegare quanto si è andato delineando all’inizio del ventunesimo secolo.
Gli articoli qui raccolti sono stati raggruppati in due sezioni: la prima,‘Economia, società, feticci’, è dedicata alle categorie del pensiero politico; la seconda, ‘Cultura’, è dedicata ai saggi sul dibattito militante intorno alla poesia della seconda metà del Novecento.
Ognuna delle due sezioni è preceduta da una prefazione e ciascuno degli articoli è arricchito da una premessa e da un apparato di note atti a contestualizzarlo e a facilitarne la lettura.
L’introduzione iniziale è un ulteriore contributo alla giusta collocazione storica di questi articoli e alla loro messa a fuoco, L’approccio dell’autore è fortemente critico e basato sulla riproposizione provocatoria di un pensiero “forte”.
Specie i giovani non potranno non scorrere queste pagine senza, da un lato, viva curiosità per chi racconta dal di dentro anni drammaticamente determinanti e, dall’altro, intelligente divertimento per le ironie e i sarcasmi di un polemista di eccezione come Claudio Mutini.

Claudio Mutini (Roma 1935-1999) è stato redattore presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e responsabile della “Biblioteca Biographica”. È stato autore di libri su Lorenzo de’ Medici, Poliziano, Rousseau, Cervantes e di una raccolta di saggi cinquecenteschi (su Berni, Ariosto, Michelangelo, Folengo, Ruzante) raccolti nel volume L’autore e l’opera (Bulzoni 1973). Ha collaborato alla Literature of the Western World, alla Storia dell’arte di Einaudi e alla Storia Generale delle Letteratura Italiana dell’editore Motta.
Alla sperimentazione artistica attengono Poesie dedicate (1979), Il perimetro interno (1985), Nostalgia e morte del teatro (1986), La superiorità del giorno (1990), Continua (1993),Continua due (1997), Costruzioni e retroscena (1998), Alterazioni (1999). È stato fondatore dei periodici politico-culturali «Assemblea» (1982- 1986) e «Invarianti» (1987- 1999).

"Controinterrogatorio"
Istanze critiche per il nuovo millennio
Collana: Politcamente
Edizioni Ponte Sisto
Pagg 400
euro 20

giovedì 6 novembre 2008

"Poco più di niente" di Cosimo Calamini

«A forza di cercare una pista originale da percorrere, mi sono ritrovato a vivere con una matta, a guidare una Panda e a guardare la gente fuori dal Warner Village. Questa è vita? Ma poi, chi è che stabilisce qual è la vita giusta?»

Periferia di Firenze. Enrico, Mosè, Pedro e Vanni sono quattro trentenni divertenti e imprevedibili, una piccola tribù di amici alle prese con una dilagante incertezza lavorativa ed esistenziale. Un giorno Enrico è costretto a improvvisarsi infermiere: dovrà occuparsi di Adelaide, un’anziana che dopo alcuni lustri di ospedale psichiatrico torna finalmente nella sua abitazione.
Nell’appartamento della donna i quattro amici scopriranno qualcosa d’inatteso: nel passato di Adelaide c’è un segreto che cambierà per sempre le loro vite.
Cosimo Calamini racconta con punte di irresistibile comicità una vicenda ricca di sorprese, dando voce alla realtà e alle speranze, agli amori e ai sogni di riscatto di quattro ragazzi come tanti – e come tanti un po’ speciali. Con una trama ben costruita e avvincente, una galleria di personaggi veri e simpatici, una serie di situazioni e battute esilaranti, Poco più di niente è un autoritratto generazionale dove la rabbia e il sentimento si intrecciano e si scontrano in maniera inaspettata.

Cosimo Calamini nasce a Firenze nel 1975. Si laurea in Lettere e Filosofia. Nel 2003 è tra i finalisti del Premio Solinas per soggetti cinematografici con l’opera Mandovò. Nel 2004 si diploma in sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Lavora a Roma come sceneggiatore cinematografico e come autore di documentari per La7, History Channel, Studio Universal e RAI 3. Questo è il suo primo romanzo.

Titolo: Poco più di niente
Autore: Calamini Cosimo
Editore: Garzanti Libri
Data di Pubblicazione: 2008
Collana: Narratori moderni
ISBN: 8811686172
Pagine: 277

mercoledì 5 novembre 2008

"Catalogo dei viventi, edizione 2009" di Dell'Arti e Parrini

Oltre 2500 nuove voci di italiani notevoli. Non solo il mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e delle comunicazioni ma anche persone della società civile che per ragioni diverse hanno avuto visibilità. Un repertorio indispensabile e necessario per chi vuole sapere.

«È l’appendice che mancava al risorgimento. Fatta l’Italia, bisognava fare gli italiani. Il compito più difficile. C’è voluto un po’ di tempo ma ora eccoli qui» Antonio D’Orrico, CORRIERE DELLA SERA MAGAZINE

Oltre 2500 nuove voci di italiani notevoli. Non solo il mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e delle comunicazioni ma anche persone della società civile che per ragioni diverse hanno avuto visibilità. Un repertorio indispensabile e necessario per chi vuole sapere.

Nuova edizione completamente aggiornata con l’aggiunta di un indice dei nomi di tutte le persone citate.

Il Catalogo permette di conoscere cosa hanno scritto i giornali senza averli letti, di sapere quel che c’è su internet senza accendere il computer: le dettagliate notizie biografiche sono spesso arricchite da dichiarazioni rilasciate alla stampa. Possiamo trovare le notizie che riguardano la vita pubblica ma anche quelle sulla vita privata: che mestiere faceva il padre di Monica Bellucci? per che squadra tifa Pippo Baudo? chi è stato il primo amore di Raffaella Carrà? Quante volte è stato ministro Francesco Cossiga? che musica ascolta Andrea Camilleri? e molto altro…
Migliaia di informazioni che gli autori hanno raccolto in oltre dieci anni passati a selezionare il meglio di quanto pubblicato sulla stampa italiana.


Giorgio Dell’Arti, Catania 4 settembre 1945. Scrive su «Gazzetta dello Sport», «Io Donna», «Vanity Fair». Ha ideato e realizza l’edizione del lunedì del «Foglio» («Foglio dei Fogli»). Ha fondato il Venerdi di Repubblica. Ha pubblicato con Marsilio: Coro degli assassini e dei morti ammazzati (2204, due edizioni), Catalogo dei viventi 2007. 5062 italiani notevoli (2006, con Massimo Parrini, tre edizioni). Il primo libro delle profezie (2008), Il giorno prima del Sessantotto (2008). Per Marsilio dirige anche la collana «Gli album di Farabola» (in cui è uscito L’Inter. Cento anni di immagini mai viste a cura di Giorgio Giorgetti, 2008, tre edizioni).

Massimo Parrini, Livorno 13 marzo 1970. Laurea in Economia Politica alla Bocconi. Dal 1996 collabora con l’edizione del lunedì del «Foglio». Ha pubblicato con Marsilio Catalogo dei viventi 2007. 5062 italiani notevoli (2006, con Giorgio Dell’Arti, tre edizioni)

martedì 4 novembre 2008

"Perchè sono uscito dalla casta" di Willer Bordon

Il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, Willer Bordon dice di essersi «fatto un regalo»: come aveva annunciato da un paio di mesi, si è dimesso dal Senato in un inedito atto di protesta contro il declino e la corruzione della nostra classe dirigente, incapace di farsi portatrice delle reali esigenze dei cittadini, e contro la grave degenerazione della funzione legislativa del Parlamento.
I privilegi economici di cui godono i parlamentari sono tuttavia la punta dell’iceberg, sotto la quale la crisi della politica ha assunto proporzioni disastrose. Di fatto, il Parlamento assomiglia sempre più allo sterile megafono del governo di turno, e i partiti sono macchine mangiasoldi governate da ristrettissime oligarchie: non solo per la disgraziata legge elettorale, che lascia a pochi uomini la potestà di decidere chi siederà nelle Aule, ma per una complessa storia più che ventennale. Una storia il cui sviluppo Bordon ricorda e acutamente analizza, indicando praticabili vie di fuga da una condizione che è di serio pericolo per le istituzioni democratiche.

UN BRANO
"L’antipolitica non è il contrario della politica, ma il prodotto della cattiva politica. Oggi la vera antipolitica è a Palazzo, è ridotta a difesa di tornaconti personali o di una ristretta nomenclatura. Ecco perché mi sono dimesso da senatore uscendo dalla Casta. Ed ecco perché oggi consegno ai cittadini questo libro, che racconta in dettaglio lo sfacelo della politica italiana di oggi, ricostruisce alcune vicende che hanno generato l’attuale situazione e formula una ‘modesta proposta’ per un vero cambiamento. Nella convinzione che oggi bisogna uscire dalla politica per poter continuare a fare politica."

Willer Bordon è nato a Muggia (Trieste), città di cui è stato sindaco, nel 1949. Eletto per la prima volta in Parlamento nel 1987, è stato ministro dei Lavori pubblici, ministro dell’Ambiente e sottosegretario ai Beni culturali, presidente del gruppo "I democratici" alla Camera e della Margherita al Senato. Attualmente svolge attività giornalistica, pubblicistica e di formazione. Ha pubblicato Il tempo della nuova politica (Guerini, 1998) e Domani è un altro giorno (Nutrimenti, 2006). Si è dimesso dal Senato il 16 gennaio 2008.

PERCHE' SONO USCITO DALLA CASTA
Willer Bordon
Editore: Ponte alle Grazie
Collana: Saggi
Pagine: 208
Prezzo: € 14.00

lunedì 3 novembre 2008

"L'immigrazione che nessuno racconta" di Bellavia, McCharty, Messora e Ogongo

L’esperienza di successo di Ghanacoop e la grande attenzione che ha ricevuto a livello nazionale e internazionale nascono in Italia da un percorso di lavoro innovativo per quanto minoritario. Questo progetto è stato promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) coinvolgendo molte comunità di immigrati, accanto al mondo economico, istituzioni locali e nazionali, ONG e centri di ricerca, nell’ottica di un circuito aperto che riceve, comunica, scambia risorse e genera opportunità. Questi attori si impegnano, da alcuni anni, nella costruzione di uno spazio relazionale che includa i nuovi cittadini e nel quale il sistema delle opportunità garantisca la necessaria mobilità sociale. Oggi, Ghanacoop ha saputo coniugare economia e integrazione, grazie a un’iniziativa imprenditoriale autonoma e a un modo nuovo di intendere e caratterizzare le relazioni internazionali. Purtroppo, in Italia e in molti Paesi europei, poca attenzione è dedicata a quella risorsa straordinaria che sono i nostri migranti, potenziali facilitatori di importanti processi di internazionalizzazione per le nostre imprese e per il nostro modo di generare ricchezza. Questo volume intende raccogliere i contributi di quanti, negli ultimi anni, si sono interrogati su queste tematiche, elaborando riflessioni e prassi originali, capaci di aprire prospettive inedite nell’incompiuta e frammentata storia dell’immigrazione nel nostro Paese.

www.ghanacoop.it
www.equo.it
www.wwf.it

Enrico Bellavia 42 anni, giornalista, vive a Palermo. Cronista di nera e giudiziaria per «la Repubblica», autore di libri sul fenomeno mafioso, sui temi della criminalità e sugli intrecci tra potere e organizzazioni malavitose. Ha pubblicato per Baldini Castoldi Dalai editore insieme con Silvana Mazzocchi Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano.

Thomas McCarthy 42 anni, ghanese, da diciannove anni in Italia, è presidente di Ghanacoop da quando è nata, nel 2005.

Enrico Messora 42 anni, presidente di Arcadia e amministratore delegato del gruppo cooperativo Oltrelab, dal 2001 progetta e gestisce azioni di imprenditorialità sociale in Italia, nei Balcani e in Africa.

Stephen Ogongo 34 anni, keniota, è in Italia dal 1995. Laureato in Scienza delle comunicazioni all’Università Gregoriana di Roma, ha collaborato con Radio Vaticana e infine approda ad «Africa News», del quale è direttore editoriale. Nel 2007 è tra i vincitori del «Black Community Leadership Awards» di Brescia.

Giulia Caiani 27 anni, è responsabile della progettazione per il gruppo cooperativo Oltrelab e dottoranda in Politica economica presso l’Università Cattolica di Piacenza. Ha curato il coordinamento redazionale del libro.


Stiamo vivendo – nei Paesi europei – un periodo storico in cui le politiche per l’immigrazione sono prigioniere di logiche e culture «difensive» e, parallelamente, attraversiamo un’epoca in cui la globalizzazione ha messo in discussione i modelli di cooperazione e di relazione sociale ed economica fra Nord e Sud del mondo. è il momento di costruire società più coese, valorizzando l’enorme capitale umano dei nuovi cittadini migranti per realizzare finalmente uno sviluppo diverso, partecipativo e sostenibile.
Ghanacoop offre una risposta, economica e sociale, che nasce dal territorio, con e attraverso le comunità immigrate, in questo caso ghanesi, per un nuovo protagonismo degli immigrati: qui, là, ma soprattutto insieme.

Prefazione di Jean-Léonard Touadi
Postfazione di Fulco Pratesi
con saggi di Giulia Caiani, Alberto Caldana, Michele Candotti, Laura Ciacci, Raymon Dassi, Marco Marcocci, Chiara Minutella, Ndioro Ndiaye, Roberto Nicastro, Charles Nkuah, Red Ronnie, Oumar Syll, Pierpaolo Tempestini, Mauro Zavani.
Con il coordinamento redazionale di Giulia Caiani

Le royalties del libro sostengono la campagna Metti in Luce l’Africa, promossa da Ghanacoop, Fairtrade Italia e WWF Italia per portare energia rinnovabile e facilitare uno sviluppo agricolo sostenibile nei villaggi rurali di Ghana, Togo, Camerun e Madagascar

Codice ISBN 88-6073-437
Autore Enrico Bellavia, Thomas McCarthy, Enrico Messora, Stephen Ogongo
Sottotitolo L'esperienza di Ghanacoop e l'immigrazione che crea sviluppo
Data di uscita 3/6/2008
Anno di produzione 2008
Pagine 224
Prezzo di listino: €16.00

SPECIALE DE IL CIRCOLO PICKWICK SULLA PRESENTAZIONE DI ROMA

sabato 1 novembre 2008

"L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore" di Pausch e Zaslow

"L'ULTIMA LEZIONE. LA VITA SPIEGATA DA UN UOMO CHE MUORE" E' IL LIBRO PIU' VOTATO NEL MESE DI OTTOBRE DAI VISITATORI DE "IL CIRCOLO PICKWICK".

Nell'agosto 2007, il professor Randy Pausch ha saputo che il cancro contro il quale combatteva era incurabile e che gli restavano pochi mesi di vita. Ha scelto di lasciare subito il suo lavoro all'università per stare vicino alla moglie Jai e ai loro bambini. Prima, però, il 18 settembre 2007, ha tenuto davanti a 400 studenti e colleghi la sua "ultima lezione", intitolata "Realizzare davvero i sogni dell'infanzia". Con ironia, fermezza e coraggio, ha ripercorso le tappe della sua esperienza, e il suo discorso è una testimonianza toccante e profonda di una vita resa straordinaria dall'intensità con la quale è stata vissuta. Da quel giorno, milioni di persone hanno visto su internet l'ultima lezione di Randy Pausch. Oggi quel testo, ampliato e arricchito, diventa un libro capace di parlare al cuore di ciascuno individuo. Pausch non vuole rivelare il senso della vita; più modestamente, mostra perché vale la pena vivere.

Randy Pausch, nome completo Randolph Frederick Pausch (Baltimore, 23 ottobre 1960 – Chesapeake, 25 luglio 2008), è stato un informatico statunitense. Era professore di informatica, interazione umano-computer e design presso la Carnegie Mellon University (CMU) di Pittsburgh, Pennsylvania. Nel settembre 2006, gli è stato diagnosticato un cancro del pancreas metastatizzato. Sottoposto ad intervento chirurgico palliativo e chemioterapia, è rimasto attivo e vigoroso fino al giorno della sua morte.

Jeffrey Zaslow: giornalista americano lavora per il "Wall Street Journal".

"L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore"
Editore: RIZZOLI
Pubblicazione: 04/2008
Prezzo: € 15,00
ISBN-13: 9788817023146
ISBN: 8817023140