giovedì 21 maggio 2009

"La vita eccentrica" di Ubaldo Fadini

La rete non ha un centro e non ha una fine: i suoi abitatori si trovano sempre al bivio tra il sentirsi più ricchi di competenze e di possibilità, e l’alienazione in un’anomia dissipativa.

L’importanza crescente della «rete» nella società contemporanea pone continui e inauditi problemi di interpretazione e di comprensione dell’agire umano. Una nuova comunicazione e un nuovo linguaggio che mettono in connessione milioni di esseri umani in uno spazio affatto diverso da quello fisico tradizionale e senza alcuna presenza della corporeità materiale dei parlanti.

Un incremento inimmaginabile di informazioni provenienti da ogni parte che si depositano e si accumulano in siti accessibili attraverso semplici codici informatici. Una dilatazione senza precedenti delle possibilità di conoscenza e una flessibilità dei ruoli che trasforma la tradizionale distinzione tra lavoro e non-lavoro, tra tempo di vita e tempo mentale e che ci costringe a ripensare la nostra condizione di uomini.

La rete è un universo senza confini e chi la frequenta è costantemente in bilico tra l’arricchimento delle competenze e delle possibilità, e l’alienazione in un’anomia dissipativa.

Ubaldo Fadini insegna presso l’Università di Firenze. Fa parte dei comitati di redazione e dei comitati scientifici di alcune riviste, tra le quali «Fenomenologia e società», «Iride» e «Millepiani». È autore di numerosi saggi, tra i quali: Sviluppo tecnologico e identità personali. Linee di antropologia della tecnica (2000); Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon (2003); Soggetti a rischio. Fenomenologie del contemporaneo (2004); Le mappe del possibile. Per un’estetica della salute (2007). Ha inoltre tradotto e curato testi di Deleuze, Gehlen, Lessing e Virilio.

"La vita eccentrica"
di Ubaldo Fadini
Soggetti e saperi nel mondo della rete
prefazione di Pietro Barcellona
EDIZIONE DEDALO
collana – Strumenti / Scenari
maggio 2009 - pp. 192
€ 16,00
ISBN 9788822053794

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