martedì 30 settembre 2008

"L'alito della libertà" di Danilo Zolo

Il pensiero politico e giuridico di Norberto Bobbio e la sua lezione di stile negli scritti che Danilo Zolo gli ha dedicato nel corso di un ventennio di confronto appassionato e schietto. Con ventisei lettere inedite di Norberto Bobbio a Danilo Zolo.

A partire dai primi anni settanta, Norberto Bobbio è stato per Danilo Zolo un importante punto di riferimento intellettuale e morale, un pensatore rigoroso e appassionato, attento alle vicende della vita politica e testimone esemplare di impegno civile, la cui lezione ha lasciato in lui una traccia profonda. Con Bobbio, Zolo ha condiviso il fastidio per la pedanteria degli accademici, per la loro pigra indifferenza di fronte alle tragedie del mondo, nonché lo “stile di pensiero” sobrio, austero e indipendente, che riflette quelli che Bobbio aveva chiamato “i frutti più sani della tradizione intellettuale europea”: l’inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Il confronto critico con la figura e l’eredità intellettuale di Bobbio emerge in questo volume ancor più vivo e attuale grazie alla selezione delle lettere ricevute dal maestro torinese nel corso di oltre un ventennio, qui presentate con un ampio corredo di note esplicative che ne ricostruiscono i contesti storici e culturali. Al centro della corrispondenza sono i temi della democrazia, dell’ordine internazionale e della pace, ma non mancano le sollecitazioni del presente, come nella vivace discussione sulla prima guerra del Golfo o nella reazione ferma alla campagna orchestrata da un settimanale su un presunto periodo fascista. Ne emerge un’immagine di Bobbio piuttosto inconsueta, diversa da quella di docente universitario compassato, rigido e austero: l’immagine di un grande intellettuale che all’inesorabile severità con cui giudica se stesso, anzitutto, e poi i suoi interlocutori, aggiunge una profonda sensibilità umana, bontà e modestia.

Danilo Zolo è professore di Filosofia del diritto e di Filosofia del diritto internazionale nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Tra i suoi libri più recenti: Invoking Humanity: War, Law and Global Order (2002), Globalizzazione. Una mappa dei problemi (2003), La giustizia dei vincitori (2006).

L'alito della libertà.
Venticinque lettere di Norberto Bobbio
Giangiacomo Feltrinelli Editore
Collana: Campi del sapere
Pagine: 184
Prezzo: Euro 15

lunedì 29 settembre 2008

"La danza della memoria" di Elie Wiesel

Doriel Waldman, ebreo polacco abitante a New York, è un uomo solo, prigioniero dei ricordi e della memoria. L’Olocausto è una ferita insanabile nel suo passato. Vorrebbe dimenticare, ma non ci riesce. Dimenticare le fughe, i nascondigli, l’esistenza clandestina in un piccolo villaggio dell’Europa dell’Est, nascosto insieme al padre nel granaio di un taglialegna. Dimenticare la madre, una donna troppo bella, una prigione per i figli, che ha scelto la lotta partigiana trascurando la famiglia. Dimenticare i fratelli, vittime dei nazisti. Dopo la salvezza, la vita di Doriel è stata un continuo peregrinare, dalla Polonia, all’Asia, militante in varie organizzazioni di aiuto ai diseredati, viaggi di studio in Israele, Africa e Asia. Insonne, solitario. Le tappe di un’esistenza che descrivono il percorso di un esilio.
Ma adesso ha deciso di fermarsi e mettere la sua vita in mano a una donna. È la psicanalista Thétèse Goldschmidt, che lo prende in cura e accoglie le sue ossessioni e i suoi fantasmi, i sogni e gli incubi, le cose mai dette e le speranze. Forse non gli restituirà la pace del cuore, ma potrà curare i suoi ricordi.
Un romanzo magistrale, insieme racconto di vita e meditazione, dove, mescolando memoria e invenzione, Elie Wiesel approfondisce i temi chiave della sua vita di uomo e di scrittore: la lotta incessante tra memoria e oblio, la ricerca di una patria e di una identità, la responsabilità di essere sopravvissuti e il dovere di ricordare, in modo che l’orrore non si ripeta. Mai più.

Elie Wiesel è l’infaticabile testimone della violenza degli uomini e del loro desiderio di pace. Nato nel 1928, a Sighet, in Transilvania, è stato deportato prima ad Auschwitz e poi a Birkenau. Prima di essere liberato nell’aprile del 1945, nei campi ha perso i genitori e una sorella. Dopo aver studiato a Parigi, ha iniziato a lavorare come giornalista. In seguito a una conversazione con François Mauriac, ha deciso di raccontare la propria esperienza in un libro, La notte, che è stato tradotto in più di trenta lingue. È autore di oltre 40 volumi tra romanzi, saggi e testi teatrali, oltre che di una autobiografia in due volumi. Con Garzanti ha pubblicato anche Dopo la notte (2004) e Le storie dei saggi (2006).
Dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1986, ha dato vita con la moglie Marion alla Elie Wiesel Foundation for Humanity (http://www.eliewieselfoundation.org/).

Elie Wiesel
La danza della memoria
pagine 350 €.18,60
collana: Nuova Biblioteca Garzanti

giovedì 25 settembre 2008

"Worldshift scienza, società e nuova realtà" di Ervin Laszlo

In questo volume Laszlo applica spesso un'affermazione cara ad Einstein: non possiamo raggiungere la prossima tappa della nostra evoluzione collettiva senza dare origine a un nuovo modo di sentire e di agire. La sfida consiste nel promuovere quindi l'evoluzione della coscienza, visto che non si evolve spontaneamente con sufficiente rapidità.
Le riflessioni contenute nel volume si dispiegano fino a formare un vero e proprio saggio di "evoluzione generale", nel quale vengono affrontati tutti i temi necessari per migliorare la nostra permanenza sul pianeta. Ciò che emerge è una visione globale dei problemi emergenti e delle azioni che spetta prendere a ognuno di noi: l'intento è quello di aiutarci a capire il mondo che sta cambiando e la mappa del mondo che, a sua volta, si sta modificando, per aiutarci a rafforzare e indirizzare l'evoluzione verso scenari più sostenibili. La dimensione interiore della trasformazione attuale è rimasta indietro rispetto a quella esteriore. Dobbiamo riscoprire la nostra umanità, la nostra identità e il nostro ruolo. Evolvere la conoscenza e i valori può dare origine, secondo Laszlo, a modi di vivere e di agire efficienti e responsabili e questo è l'immane compito dei nostri tempi: aiutare la nostra e la futura generazione a dare alla luce un nuovo modo di pensare, di sentire, di percepire. Il mondo contemporaneo è maturo per un importante passo avanti nella sua coscienza collettiva.
Nei vari capitoli del volume, emerge un'idea chiave, che proviene dal nuovo paradigma di lettura del cosmo: è la conferma di una sensazione che la gente aveva sempre avuto ma per la quale non trovava una spiegazione: la stretta connessione che ci lega gli uni agli altri e al cosmo. Ammettere l'idea dell'interconnessione con la nostra coscienza quotidiana può ispirare la solidarietà di cui abbiamo urgente bisogno per vivere su questo pianeta in armonia gli uni con gli altri, e con il resto della natura.

Ervin Laszlo, fondatore e presidente del Club di Budapest, è riconosciuto come uno dei fondatori della filosofia dei sistemi e della teoria generale dell'evoluzione. Nelle sue oltre 80 pubblicazioni, tradotte in 21 lingue, ha racchiuso le sue ricerche sviluppate nelle più prestigiose università mondiali: da Yale a Princeton, dalla Sorbona alla State University di New York. Ha lavorato come direttore dei programmi per l'Istituto delle Nazioni Unite per l'Istruzione e la Ricerca; presidente della Società Internazionale per la Scienza dei Sistemi, Consigliere del Direttore Generale dell'UNESCO, Cancelliere Designato della GlobalShift University, membro dell'Accademia Internazionale delle Scienze, dell'Accademia Mondiale delle Arti e Scienze e dell'Accademia Internazionale di Filosofia. È fondatore e direttore del General Evolution Research Group.

Franco Angeli
pp. 168
Prezzo: € 18,50
Codice ISBN 13: 9788846498168

lunedì 22 settembre 2008

"Salvare l'ambiente conviene" di Jacopo Fo

“Ho scritto questo libro proprio per dimostrare che la rivoluzione delle ecotecnologie sarà fantastica. Ci toglierà da una serie incredibile di guai”.

Ormai non sono solo gli ecologisti sfegatati a essere spaventati, anche organismi tradizionalmente lontani da ogni allarmismo ambientalista hanno realizzato ricerche scientifiche giunte a conclusioni altrettanto tragiche.

“Quando, anni fa, qualcuno iniziò a lanciare evidenti segnali d’allarme rispetto, per esempio, alla tossicità ormai allarmante dell'atmosfera, immediatamente venne relegato ai margini del dibattito sia ambientale che mediatico (figuriamoci politico) e tacciato di irrimediabile e inutile catastrofismo. Oggi, fortunatamente, no. Oggi negare l’esistenza di una simile emergenza sarebbe come sostenere che la meteora piantata nel bel mezzo del nostro giardino deve averla tirata per caso il figlio del vicino giocando a sassi...”

L’emergenza è qui ed ora. Salvare l’ambiente è un’impellenza che riguarda ognuno di noi se non vogliamo veder letteralmente scomparire l’umanità.
Milioni di anni di evoluzione e di apprendimento sociale, per cosa? Per operare una vera e propria estinzione del genere umano? Un bel suicidio di massa masochistico…

Eppure un’alternativa c’è. Anzi, ci sono MOLTE alternative. Sono solo nascoste. Accuratamente celate e accantonate dai troppi soggetti che nello sfruttamento dell’ambiente vedono nient’altro che guadagni: petrolieri, industrie inquinanti, trafficanti di scorie, politici ammanicati …

Quello di Jacopo Fo è dunque un libro di valide e ragionevoli alternative all’insegna di un duplice risparmio: quello naturale (risparmiamo l’ambiente dal patibolo che entro pochi anni lo potrebbe veder capitolare) e quello economico (risparmiamo denaro del nostro portafoglio svincolandoci dal giogo petrolifero).

Le soluzioni ecotecnologiche qui raccolte sono alla portata di tutti: imprenditori lungimiranti, cittadini coscienziosi… in pratica chiunque desideri risparmiare o guadagnare con un occhio di riguardo al futuro.
Gli esempi sono tanti, e riempiono le pagine di questo libro di un ottimismo concreto, basato su fatti che troppo spesso nella comunicazione catastrofista non vengono riportati. Un volume che raccoglie dati e informazioni sui rischi reali che l’ambiente sta correndo ma anche una guida per imprenditori, ecologisti, famiglie e singoli che potranno orientarsi in un mondo in rapido cambiamento ed evoluzione.

Dove e da chi ottenere informazioni affidabili, che impianti utilizzare, come reperire i fondi, a chi rivolgersi per un’assistenza completa, come mettere in atto piccoli accorgimenti quotidiani… Insomma, un vero e proprio manuale pratico. Perché se l’emergenza ambientale è alle porte, la soluzione è altrettanto rapida e imminente.


Pagine 192
Editore: Nuovi Mondi
Formato 15 x 18
ISBN 978-88-89091-51-7
Prezzo in libreria 12,5€

giovedì 11 settembre 2008

Speciale Presentazione Roma - "Il Bavaglio"

Teatro Vittoria, 3 settembre 2008

lunedì 8 settembre 2008

"Il racconto del disertore" di Joshua Key

Joshua Key è nato nel 1978 a Guthrie, Oklahoma, nel cuore dell'America rurale e conservatrice, tra terreni difficili da coltivare e paesini di pochi abitanti. Cresce tra baracche e roulotte, tra famiglie frantumate e aggrappate a lavori incerti, frequenta con poca voglia la scuola in attesa di un lavoro qualunque, ha poche passioni, qualche pistola con cui sparare e allenare la mira, molta noia, quella di una vita senza reali possibilità. Nel 2002 Joshua Key ha una moglie e tre figli e decide di arruolarsi: ha bisogno di imparare un mestiere e di ottenere uno stipendio fisso, e vuole garantire l'assistenza sanitaria alla propria famiglia. Il suo reggimento costruisce ponti, e il sogno di Josh è lavorare come saldatore, di sciogliere i metalli col fuoco della fiamma ossidrica. Un anno dopo il presidente Bush dichiara guerra all'Iraq. Sono passate solo due settimane dall'inizio dell'offensiva e Joshua viene informato che andrà al fronte. Ad aprile è a Ramadi con una compagnia del Genio militare, e non trova le armate del terrore globale ma moltitudini di civili iracheni maltrattati, mutilati o uccisi per una qualsiasi reazione o sospetto di provocazione. Partecipa a innumerevoli rastrellamenti e ispezioni di case in cui si ritiene si nascondano terroristi o le tracce delle loro attività. Non trova mai nessuna prova. Assiste invece alla violazione continua dei diritti umani, alla sparizione di civili iracheni nei campi di detenzione americani, alla morte e alla sofferenza dei suoi amici, dei compagni d'armi, di donne e bambini. Sette mesi dopo Joshua ritorna a casa per una licenza di due settimane. Ne ha avuto abbastanza. Non riesce a sopportare il dolore e la vergogna, la violenza inflitta ai soldati americanie ai civili iracheni. Decide di rifiutare, di sottrarsi, di smettere di agire come il braccio senza testa di una strategia insensata e tragica. Sceglie di disertare. Informa i parenti e la moglie, che lo seguirà con i figli. Lunghi mesi di spostamenti e clandestinità, per poi attraversare il confine e cercare rifugio in Canada.

Joshua Key ha abbandonato gli Stati Uniti, e ha lasciato dietro di sé un uomo che non esiste piú, un altro se stesso.

(tratto da www.neripozza.it)

IL BOOKTRAILER DE "IL CIRCOLO PICKWICK"




ISBN 978-88-545-0191-1
Pagine 240
Euro 15,00
Editore Neri Pozza