martedì 21 aprile 2009

"L'officina del diavolo" di Adolf Burger

Nel 1942 un telegramma raggiunge i comandanti dei campi di concentramento disseminati in territorio tedesco: contiene l’ordine di reclutare tutti gli internati ebrei con esperienza nel settore grafico e di provvedere al loro trasferimento nel campo di Sachsenhausen, alle porte di Berlino.

È l’inizio della cosiddetta ‘operazione Bernhard’, un piano elaborato dalle alte sfere del Terzo Reich per la produzione su vasta scala di false sterline inglesi. A Sachsenhausen si ritrovano in centoquarantadue, scampati alla morte per fame, per malattia, alle camere a gas. Vengono nutriti, rivestiti. Per la prima volta dal giorno della loro deportazione vengono trattati come uomini.

Vivranno in totale isolamento all’interno di due baracche, la 18 e la 19, circondate su ogni lato dal filo spinato, con le finestre verniciate di bianco. Dentro si nasconde una vera e propria officina per la produzione di banconote e francobolli falsi, di documenti contraffatti. Gli internati del ‘Kommando’ falsari hanno privilegi che gli altri non hanno. Letti comodi, armadietti personali. Mangiano a sufficienza, possono leggere. Ma quel luogo custodisce un segreto che non dovrà mai essere svelato. Impossibile sperare di uscirne vivi.

L’officina del diavolo nasce dai ricordi di Adolf Burger, numero 64401 a Auschwitz, tipografo nelle baracche 18 e 19 di Sachsenhausen. Racconta le atrocità di Auschwitz e di Birkenau, i dettagli tecnici dell’operazione di falsificazione, le rocambolesche ultime fasi della prigionia, fino alla liberazione. Una delle più ciniche operazioni del Terzo Reich viene svelata attraverso l’avventura di un uomo che ha mantenuto la promessa fatta a sé stesso: sopravvivere per raccontare l’inferno dei campi di concentramento. Contro qualsiasi tentativo di alterare la verità.

Prefazione di Stefano Poddi
Traduzione di Andrea Bianchi

Adolf Burger nasce da una famiglia ebraica a Vel’ká Lomnica, in Slovacchia, il 12 agosto 1917. Dal 1939 lavora come tipografo a Bratislava per una cellula clandestina del Partito comunista. Tre anni dopo viene arrestato dalla Gestapo slovacca e deportato a Auschwitz. La moglie Gisela, anche lei arrestata e deportata, muore a soli ventidue anni in una camera a gas del campo di Birkenau. Dopo diciotto mesi di lotta per la sopravvivenza, Burger viene trasferito nel campo di Sachsenhausen, dove entra a far parte del ‘Kommando’ di internati che per ordine di Himmler stampano milioni di sterline false. Oggi, a novantun anni, vive a Praga.

Da questo libro il regista Stefan Ruzowitzky ha tratto il film Il falsario – Operazione Bernhard, presentato al festival di Berlino del 2007, premio Oscar come miglior film straniero nel 2008.

"L'officina del diavolo"
di Adolf Burger
NUTRIMENTI
collana: Documenti
pp. 400
€ 19.50
prima edizione aprile 2009
Isbn 978-88-95842-28-8

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