Il caso della Nova Scotia e di altro fuoco amico su civili italiani.
«Il comandante Gysae capì che aveva silurato un trasporto di suoi alleati e, quando un italiano fatto salire a bordo riuscì a spiegare di che si trattava, faticò a nascondere un brivido: l’U-177 era emerso in un mare costellato di relitti a cui si aggrappavano civili italiani.»
«Internati» venivano chiamati i civili italiani catturati durante il Secondo conflitto mondiale. Erano emigrati che si trovavano in Gran Bretagna, o cittadini delle colonie del nostro «impero» sorpresi dagli avvenimenti dei primi anni di guerra, per i quali il Diritto internazionale non prevedeva alcuna protezione. Molti vennero trasportati verso i campi di prigionia su navi britanniche nemiche, intercettate e silurate da sottomarini tedeschi amici, altri morirono affogati o divorati dagli squali, altri ancora vennero uccisi mentre cercavano di aggrapparsi a una zattera o a un relitto.
Con una rigorosa documentazione storica, Valeria Isacchini ricostruisce le vicende dell’Arandora Star e del Nova Scotia, due navi inglesi cariche di civili italiani che incontrarono sulla loro rotta i terribili U-Boote, descrivendo il comportamento dei sommergibilisti tedeschi, la sorte dei naufraghi e dei sopravvissuti, i sorprendenti intrecci tra spionaggio e nazismo in parti del mondo molto lontane e l’opera di Padre Mosè, missionario cappuccino combattivo e patriottico, che lasciò sull’altopiano eritreo un documento straordinario che ha trasmesso ai posteri il ricordo di tanti italiani, morti per «fuoco amico».
Valeria Isacchini è nata e vive a Reggio Emilia. Ha insegnato per molti anni italiano e storia, ha curato cataloghi per mostre e presentazioni d’arte e ha pubblicato un libro sull’esploratore Raimondo Franchetti, Il 10° parallelo (2005). Collabora con il sito Internet www.ilcornodafrica.it e con alcune riviste di storia.
Edizioni Mursia
Pagine 274
Euro 17,00
Codice 13008L
EAN 978-88-425-3949-0
venerdì 25 luglio 2008
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