"Di quale virtù sia provvisto Marco Travaglio lo sappiamo tutti: la memoria, difesa da un archivio che probabilmente disegna l'autoritratto della storia contemporanea italiana meglio di quanto facciano i ritratti canonici degli storici, degli storiografi e dei giornalisti di cronaca. Quello che fa la differenza in Travaglio è tuttavia che tale archivio è diventato metodo. Uno stile giornalistico che contrappone alla fuggevolezza della notizia, dell'opinione e della dichiarazione, la sedimentazione dei fatti. Travaglio riconsegna dunque il giornalismo alla sua funzione di contropotere, fa parlare l'Italia per come l'Italia non ama parlare e, se ancora servisse sottolinearlo, non fa sconti né a destra, né a sinistra".
(Dall'Introduzione di Marco Alloni).
MARCO ALLONI, scrittore e giornalista, è il curatore della collana "Dialoghi di Marco Alloni", edita da ADV Advertising Company, e della quale fanno parte "La civiltà al potere" (intervista a Furio Colombo), "In nome della morale" (intervista a Giancarlo Caselli), "Una realtà parallela" (intervista ad Antonio Tabucchi) e "Se questo è un ebreo" (intervista ad Amos Luzzato).
Fatti a pezzi
Autori: Alloni Marco, Travaglio Marco
Editore: ADV Advertising Company (collana Dialoghi di Marco Alloni)
Data di Pubblicazione: 2008
Prezzo: 10 euro
ISBN: 9788879220408
p. 85
Politica
martedì 30 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
"Per chi suona la banana" di Marco Travaglio
«Si parte dal marzo del 2007: governava, traballando, Romano Prodi. Si arriva al settembre del 2008: sgoverna, anzi risgoverna Silvio Berlusconi. Qualcuno mi rimprovera di ricorrere troppo spesso a soprannomi, ma è una questione igienico-sanitaria: non ce la faccio più a chiamarlo col suo nome. Però ritengo che sia ancora utile occuparsene, descriverlo per quello che è…
Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante. Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti… ma che ha deciso – bontà sua – di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.»
(Dalla Premessa di Marco Travaglio)
Per chi suona la banana racconta con graffiante puntiglio e feroce amore per la verità i dodici mesi finali dell’Unione Brancaleone e i primi sei del Berlusconi III. Con cadenza pressoché quotidiana, Travaglio registra fatti e dichiarazioni del teatrino politico-mediatico, richiama i suoi protagonisti alle loro dichiarazioni (dove troppo spesso latitano coerenza e logica), denuncia storture e stupidaggini. È la pratica di un giornalismo che ha come linee guida la libertà e l’indipendenza – e infatti gli strali colpiscono imparzialmente a destra e a sinistra. Si tratta in primo luogo di informare, dando spazio anche alle notizie che un’informazione addomesticata cerca di far sparire, riportando alla memoria il passato e creando nessi illuminanti tra fatti e frasi in apparenza distanti. Un giornalismo di questo genere assume così un compito di controllo e verifica nei confronti dei Palazzi, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di ogni democrazia.
Per chi suona la banana, come gli altri libri di Marco Travaglio, finisce dunque per portare alla luce alcune delle dinamiche profonde – e a volte desolanti – della recente storia patria. Solo da qui, tuttavia, solo acquisendo consapevolezza di difetti e storture, è possibile iniziare a cambiare, immaginare un paese e una politica diversi. Chi preferisce il pessimismo all’utopia può invece provare a ipotizzare, partendo da queste pagine, la prossima tappa del degrado.
Ma intanto questo paese e questa politica, così come li racconta Travaglio, sono spesso (purtroppo!) più divertenti delle gag di molti cabarettisti.
In copertina: Disegno di Vauro, 2008
Marco Travaglio è nato a Torino 39 anni fa. Ha iniziato la sua carriera con Indro Montanelli, prima al «Giornale» poi alla «Voce». Ha collaborato con diverse testate, fra cui «Sette», «Cuore», «Il Messaggero», «Il Giorno», «L’Indipendente», «Il Borghese». Oggi scrive su «Repubblica», «l’Espresso», «Micromega» e «l’Unità». Ha pubblicato numerosi libri per Editori Riuniti: Il processo. Storia segreta dell’inchiesta Fiat (con Paolo Griseri e Massimo Novelli, 1997), L’odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi (con Elio Veltri, 2001), La Repubblica delle Banane (con Peter Gomez, 2001), Mani Pulite. La vera storia (con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, 2002), Bravi ragazzi. Tutte le carte dei processi Berlusconi-“toghe sporche” (con Peter Gomez, 2003), Lo chiamavano Impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all’Italia e all’Europa (con Peter Gomez, 2003). Per Garzanti Libri, Il manuale del perfetto impunito. Come delinquere e vivere felici (2000) e Bananas. Cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia (2003), che ha venduto più di 50.000 copie in pochi mesi.
Per chi suona la banana
Il suicidio dell’Unione Brancaleone e l’eterno ritorno di Al Tappone
di Marco Travaglio
Saggi
530 pagine
€ 16.60
ISBN 978881174097-1
Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante. Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti… ma che ha deciso – bontà sua – di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.»
(Dalla Premessa di Marco Travaglio)
Per chi suona la banana racconta con graffiante puntiglio e feroce amore per la verità i dodici mesi finali dell’Unione Brancaleone e i primi sei del Berlusconi III. Con cadenza pressoché quotidiana, Travaglio registra fatti e dichiarazioni del teatrino politico-mediatico, richiama i suoi protagonisti alle loro dichiarazioni (dove troppo spesso latitano coerenza e logica), denuncia storture e stupidaggini. È la pratica di un giornalismo che ha come linee guida la libertà e l’indipendenza – e infatti gli strali colpiscono imparzialmente a destra e a sinistra. Si tratta in primo luogo di informare, dando spazio anche alle notizie che un’informazione addomesticata cerca di far sparire, riportando alla memoria il passato e creando nessi illuminanti tra fatti e frasi in apparenza distanti. Un giornalismo di questo genere assume così un compito di controllo e verifica nei confronti dei Palazzi, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di ogni democrazia.
Per chi suona la banana, come gli altri libri di Marco Travaglio, finisce dunque per portare alla luce alcune delle dinamiche profonde – e a volte desolanti – della recente storia patria. Solo da qui, tuttavia, solo acquisendo consapevolezza di difetti e storture, è possibile iniziare a cambiare, immaginare un paese e una politica diversi. Chi preferisce il pessimismo all’utopia può invece provare a ipotizzare, partendo da queste pagine, la prossima tappa del degrado.
Ma intanto questo paese e questa politica, così come li racconta Travaglio, sono spesso (purtroppo!) più divertenti delle gag di molti cabarettisti.
In copertina: Disegno di Vauro, 2008
Marco Travaglio è nato a Torino 39 anni fa. Ha iniziato la sua carriera con Indro Montanelli, prima al «Giornale» poi alla «Voce». Ha collaborato con diverse testate, fra cui «Sette», «Cuore», «Il Messaggero», «Il Giorno», «L’Indipendente», «Il Borghese». Oggi scrive su «Repubblica», «l’Espresso», «Micromega» e «l’Unità». Ha pubblicato numerosi libri per Editori Riuniti: Il processo. Storia segreta dell’inchiesta Fiat (con Paolo Griseri e Massimo Novelli, 1997), L’odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi (con Elio Veltri, 2001), La Repubblica delle Banane (con Peter Gomez, 2001), Mani Pulite. La vera storia (con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, 2002), Bravi ragazzi. Tutte le carte dei processi Berlusconi-“toghe sporche” (con Peter Gomez, 2003), Lo chiamavano Impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all’Italia e all’Europa (con Peter Gomez, 2003). Per Garzanti Libri, Il manuale del perfetto impunito. Come delinquere e vivere felici (2000) e Bananas. Cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia (2003), che ha venduto più di 50.000 copie in pochi mesi.
Per chi suona la banana
Il suicidio dell’Unione Brancaleone e l’eterno ritorno di Al Tappone
di Marco Travaglio
Saggi
530 pagine
€ 16.60
ISBN 978881174097-1
venerdì 19 dicembre 2008
"Colletti Sporchi" di Luca Tescaroli e Ferruccio Pinotti
Finanzieri collusi, giudici corrotti,imprenditori e politici a libro
paga dei boss. L’invisibile anello di congiunzione tra Stato e mafie.
Viaggio nella borghesia criminale guidati da un magistrato sempre in prima linea.
Si ha concorso esterno in associazione mafiosa quando un soggetto, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisce un concreto, specifico, consapevole, volontario contributo.
– Art. 416 bis, Codice penale
Il white collar crime è un reato inafferrabile, eppure molto pericoloso per la democrazia perché corrompe il tessuto dei nostri rapporti sociali, dell’economia, del lavoro. Per smontarne i meccanismi, Pinotti e Tescaroli attraversano la storia più oscura del nostro Paese, raccontandone le vicende e interrogando la memoria dei protagonisti. In questa intensa ricostruzione, le voci di grandi magistrati, tra cui Caselli, Ingroia, Di Matteo, Petralia, Gratteri, si intrecciano alle parole dei collaboratori di giustizia, da Buscetta a Brusca a Cancemi. Alle riflessioni dell’economista Loretta Napoleoni fanno da contrappunto il pensiero del banchiere Giovanni Bazoli e del direttore di “Foreign Policy” Moisés Naím. Il quadro che ne emerge è inquietante: è nella zona grigia il vero terreno della lotta per la legalità.
(tratto da bur.rcslibri.corriere.it)
Luca Tescaroli è sostituto procuratore a Roma. È stato pm nel processo di Capaci. Ha condotto le indagini sui mandanti occulti per le stragi e segue il processo Calvi-Ambrosiano. Ha scritto Perché fu ucciso Giovanni Falcone (2001), Le faide mafiose nei misteri della Sicilia (2005).
Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore, ha pubblicato per BUR i best seller Poteri forti (2005), Opus Dei segreta (2006), Fratelli d’Italia (2007), Olocausto bianco (2008) e, con Rizzoli, il romanzo La società del sapere (2008). Il suo sito è: www.grandinchieste.it.
"Colletti sporchi"
Luca Tescaroli e Ferruccio Pinotti
EDITORE: RIZZOLI
COLLANA: BUR FUTUROPASSATO
PAGINE: 464
PREZZO: 12,00 Euro
ANNO DI PRIMA EDIZIONE: 2008
ISBN: 17026345
paga dei boss. L’invisibile anello di congiunzione tra Stato e mafie.
Viaggio nella borghesia criminale guidati da un magistrato sempre in prima linea.
Si ha concorso esterno in associazione mafiosa quando un soggetto, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisce un concreto, specifico, consapevole, volontario contributo.
– Art. 416 bis, Codice penale
Il white collar crime è un reato inafferrabile, eppure molto pericoloso per la democrazia perché corrompe il tessuto dei nostri rapporti sociali, dell’economia, del lavoro. Per smontarne i meccanismi, Pinotti e Tescaroli attraversano la storia più oscura del nostro Paese, raccontandone le vicende e interrogando la memoria dei protagonisti. In questa intensa ricostruzione, le voci di grandi magistrati, tra cui Caselli, Ingroia, Di Matteo, Petralia, Gratteri, si intrecciano alle parole dei collaboratori di giustizia, da Buscetta a Brusca a Cancemi. Alle riflessioni dell’economista Loretta Napoleoni fanno da contrappunto il pensiero del banchiere Giovanni Bazoli e del direttore di “Foreign Policy” Moisés Naím. Il quadro che ne emerge è inquietante: è nella zona grigia il vero terreno della lotta per la legalità.
(tratto da bur.rcslibri.corriere.it)
Luca Tescaroli è sostituto procuratore a Roma. È stato pm nel processo di Capaci. Ha condotto le indagini sui mandanti occulti per le stragi e segue il processo Calvi-Ambrosiano. Ha scritto Perché fu ucciso Giovanni Falcone (2001), Le faide mafiose nei misteri della Sicilia (2005).
Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore, ha pubblicato per BUR i best seller Poteri forti (2005), Opus Dei segreta (2006), Fratelli d’Italia (2007), Olocausto bianco (2008) e, con Rizzoli, il romanzo La società del sapere (2008). Il suo sito è: www.grandinchieste.it.
"Colletti sporchi"
Luca Tescaroli e Ferruccio Pinotti
EDITORE: RIZZOLI
COLLANA: BUR FUTUROPASSATO
PAGINE: 464
PREZZO: 12,00 Euro
ANNO DI PRIMA EDIZIONE: 2008
ISBN: 17026345
mercoledì 17 dicembre 2008
"Il nuovo giorno" di Andrea Caterini
“È un diario ritrovato, la più classica invenzione del romanzo nel romanzo, a fornire ad Andrea Caterini l’opportunità di narrare una storia iscrivendola in un’altra storia. Nel racconto che fa da cornice, un giovane storico dell’arte si trova a vivere una trasferta accademica. È proprio lì, nel grigiore di una qualunque camera d’albergo, che il manoscritto fortuitamente rinvenuto esplode una vicenda di amore e morte nella quale il protagonista non può non riconoscersi. Infatti vi si identifica per riappropriarsi, suo malgrado, della parte più nera e inconfessabile di sé, in un percorso paradossalmente ascetico, nella cui ultima stazione si cela il segreto di ogni vocazione artistica: Bisogna rinunciare a se stessi per essere se stessi.”
Massimo Raffaeli
Andrea Caterini (Roma, 1981) ha pubblicato testi critici su "Nuovi Argomenti" e "In Limine". È cofondatore della rivista online "(il) Crise" e collabora al Centro per l'Arte Contemporanea, La Nuova Pesa. Attualmente sta curando i “Diari” di Enzo Siciliano. "Il nuovo giorno" è il suo romanzo d'esordio.
Il nuovo giorno
di Andrea Caterini
Edizioni Hacca
Formato: romanzo
Pagine: 120
Prezzo: 12,00
ISBN: 978-88-89920-17-6
Anno: febbraio 2008
Il libro verrà presentato dall'autore a Bologna:
giovedì 18 Dicembre 2008, alle ora 19.30, presso Zammù, in Via Saragozza 32/a.
Interverranno Marcello Fois e Alcìde Pierantozzi.
lunedì 15 dicembre 2008
"La finanziaria siamo noi" di Stefano Lepri
Questo libro spiega perché i governi italiani non riusciranno mai a ridurre le tasse. Spiega come mai la spesa pubblica si disperde in mille rivoli e in parte va sprecata. In questo autunno del 2008 sembra scomparso il tradizionale suq del Parlamento, in cui deputati e senatori mercanteggiavano per infilare nella legge finanziaria emendamenti a loro graditi. Ma con le lobby si è patteggiato lo stesso, altrove.
Ancora una volta, chi governa preferisce distribuire favori e sussidi frammentati a questa o quell’altra categoria, per catturarne il consenso, mentre i benefici per la generalità dei cittadini sono scarsi. E’ il meccanismo della politica clientelare, più radicato in Italia che in altri paesi: per difendersene, occorre capire come funziona, e perché la spinta ad aumentare le spese risulta quasi sempre irresistibile.
La storia degli ultimi trent’anni dimostra che è più facile vincere le elezioni facendo promesse irrealizzabili piuttosto che mettere a posto i conti dello Stato.
(tratto da www.chiarelettere.it)
Stefano Lepri è giornalista de La Stampa. Si occupa principalmente di economia e ha seguito tutte le Leggi finanziarie dal 1978 a oggi. Dal 2004 tiene corsi di giornalismo economico all'Università Roma I.
La Finanziaria siamo noi
di Stefano Lepri
Editore: Chiarelettere
Collana: principioattivo
Pagine: 240
Euro: 13,60
Il libro "La Finanziaria siamo noi" di Stefano Lepri verrà presentato a Roma il 18 dicembre 2008, alle ore 18, nella Sala Cristallo del Nazionale Hotel & Conference Center, in Piazza Montecitorio, 131.
Interverranno con l’autore Mario Baldassarri, Dino Pesole, Giuseppe Pisauro e Vincenzo Visco.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Ancora una volta, chi governa preferisce distribuire favori e sussidi frammentati a questa o quell’altra categoria, per catturarne il consenso, mentre i benefici per la generalità dei cittadini sono scarsi. E’ il meccanismo della politica clientelare, più radicato in Italia che in altri paesi: per difendersene, occorre capire come funziona, e perché la spinta ad aumentare le spese risulta quasi sempre irresistibile.
La storia degli ultimi trent’anni dimostra che è più facile vincere le elezioni facendo promesse irrealizzabili piuttosto che mettere a posto i conti dello Stato.
(tratto da www.chiarelettere.it)
Stefano Lepri è giornalista de La Stampa. Si occupa principalmente di economia e ha seguito tutte le Leggi finanziarie dal 1978 a oggi. Dal 2004 tiene corsi di giornalismo economico all'Università Roma I.
La Finanziaria siamo noi
di Stefano Lepri
Editore: Chiarelettere
Collana: principioattivo
Pagine: 240
Euro: 13,60
Il libro "La Finanziaria siamo noi" di Stefano Lepri verrà presentato a Roma il 18 dicembre 2008, alle ore 18, nella Sala Cristallo del Nazionale Hotel & Conference Center, in Piazza Montecitorio, 131.
Interverranno con l’autore Mario Baldassarri, Dino Pesole, Giuseppe Pisauro e Vincenzo Visco.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
venerdì 12 dicembre 2008
"Cristo con gli alpini" di Carlo Gnocchi
LA GUERRA, LA FEDE E GLI UOMINI: "CRISTO CON GLI ALPINI" DI DON CARLO GNOCCHI, A NATALE IN LIBRERIA, NELLA NUOVA EDIZIONE MURSIA.
Per Natale 2008 torna in libreria edito da Mursia il dolente e commovente "Cristo con gli alpini", diario spirituale di Don Carlo Gnocchi, cappellano della Julia sul fronte greco-albanese e poi della Tridentina nella tragica campagna di Russia.
Pubblicato per la prima volta nel 1943, pochi mesi dopo il rientro in Italia dal fronte, "Cristo con gli alpini" fu in assoluto il primo libro a raccontare agli italiani le vicende degli alpini in Russia. Alla prima edizione del 1943, la cui diffusione fu resa difficile dall'ostracismo del regime fascista, ne seguì un'altra nel 1946 che ebbe maggiore fortuna e che diventò presto un testo fondamentale per coloro che avevano vissuto in prima persona la tragedia della guerra.
"Lo riproponiamo oggi perché non solo è una testimonianza storica importante ma soprattutto - come ben scrive Armando Torno nella sua prefazione - è un atto di fede gettato nella follia della guerra, uno slancio d'amore che replica ai colpi della violenza", dicono dalla casa editrice.
Don Gnocchi inizia il suo racconto sulla tradotta militare che riporta in Italia gli alpini italiani sopravvissuti a "undici combattimenti per aprire un varco nell'accerchiamento nemico, ripiegando per settecento chilometri nella steppa invernale", in quella che il sacerdote chiama "la campagna del dolore". La narrazione di don Carlo, così lo chiamavano i suoi alpini tra i quali anche Mario Rigoni Stern di cui nel libro è riportata in appendice una lettera al cappellano, non segue un rigoroso percorso cronologico ma piuttosto ripercorre una sorta di mappa del dolore: fatti, incontri, riflessioni ed emozioni degli anni passati in guerra. La fede è l'infallibile bussola che consente al cappellano di non perdere la speranza mentre attorno a lui i soldati vengono straziati dalle pallottole, dalla fame e dal freddo, accomunati nella sofferenza alle popolazioni civili su cui, altrettanto pietoso, si sofferma il suo sguardo.
Ci sono pagine di altissima forza letteraria come quelle in cui racconta la straziante liturgia di guerra: in piedi su una slitta, in mezzo agli uomini spaventati dall'improvviso attacco nemico, il prete alza il suo piccolo crocifisso su cui si posano "cento sguardi fermi e intensi...e io non so come ne reggesse il peso e l'audacia" , e momenti di riflessione sulla propria missione di sacerdote impotente di fronte all'immensità della tragedia.
"Cristo con gli alpini" , riletto oggi, ha la forza di un manifesto programmatico di quella che nel dopoguerra sarebbe diventata la missione di Don Carlo: assistere e aiutare i bambini mutilati dalla guerra. Ai piccoli mutilati è infatti dedicato l'ultimo paragrafo di questo libro che si chiude con una domanda rivolta al Bruno, un ragazzino che aveva perso entrambe le braccia per lo scoppio di una bomba. "Come puoi fare senza manine?" gli, e si, chiede don Gnocchi. La risposta è in quello che ha costruito: la fondazione che oggi porta il suo nome in oltre cinquant'anni di attività ha assistito e assiste migliaia di disabili. Ieri le piccole vittime della guerra, oggi pazienti di ogni età affetti da patologie di tutti i tipi.
Riproporre "Cristo con gli alpini" significa conoscere un po' più la guerra e la Russia. Soprattutto queste pagine spiegano l'inizio di un miracolo.
Carlo Gnocchi nacque a San Colombano al Lambro (MI) nel 1902. Durante la Seconda guerra mondiale si arruolò come cappellano volontario e partì prima per il fronte greco-albanese e poi - con gli alpini della Tridentina - per la campagna di Russia. Scampato miracolosamente alla tragedia della ritirata, dedicò la propria vita a una grande opera di carità, occupandosi di orfani, mutilatini e poliomielitici. Morì a Milano nel 1956. È in corso il processo di beatificazione. Oggi la Fondazione Don Gnocchi è una realtà di primo piano nel panorama sanitario e socio-assistenziale del nostro Paese.
CRISTO CON GLI ALPINI
di Carlo Gnocchi
Edizioni Mursia
Pagine 136
Euro 14,00
Codice 14066P
EAN 978-88-425-4211-7
Per Natale 2008 torna in libreria edito da Mursia il dolente e commovente "Cristo con gli alpini", diario spirituale di Don Carlo Gnocchi, cappellano della Julia sul fronte greco-albanese e poi della Tridentina nella tragica campagna di Russia.
Pubblicato per la prima volta nel 1943, pochi mesi dopo il rientro in Italia dal fronte, "Cristo con gli alpini" fu in assoluto il primo libro a raccontare agli italiani le vicende degli alpini in Russia. Alla prima edizione del 1943, la cui diffusione fu resa difficile dall'ostracismo del regime fascista, ne seguì un'altra nel 1946 che ebbe maggiore fortuna e che diventò presto un testo fondamentale per coloro che avevano vissuto in prima persona la tragedia della guerra.
"Lo riproponiamo oggi perché non solo è una testimonianza storica importante ma soprattutto - come ben scrive Armando Torno nella sua prefazione - è un atto di fede gettato nella follia della guerra, uno slancio d'amore che replica ai colpi della violenza", dicono dalla casa editrice.
Don Gnocchi inizia il suo racconto sulla tradotta militare che riporta in Italia gli alpini italiani sopravvissuti a "undici combattimenti per aprire un varco nell'accerchiamento nemico, ripiegando per settecento chilometri nella steppa invernale", in quella che il sacerdote chiama "la campagna del dolore". La narrazione di don Carlo, così lo chiamavano i suoi alpini tra i quali anche Mario Rigoni Stern di cui nel libro è riportata in appendice una lettera al cappellano, non segue un rigoroso percorso cronologico ma piuttosto ripercorre una sorta di mappa del dolore: fatti, incontri, riflessioni ed emozioni degli anni passati in guerra. La fede è l'infallibile bussola che consente al cappellano di non perdere la speranza mentre attorno a lui i soldati vengono straziati dalle pallottole, dalla fame e dal freddo, accomunati nella sofferenza alle popolazioni civili su cui, altrettanto pietoso, si sofferma il suo sguardo.
Ci sono pagine di altissima forza letteraria come quelle in cui racconta la straziante liturgia di guerra: in piedi su una slitta, in mezzo agli uomini spaventati dall'improvviso attacco nemico, il prete alza il suo piccolo crocifisso su cui si posano "cento sguardi fermi e intensi...e io non so come ne reggesse il peso e l'audacia" , e momenti di riflessione sulla propria missione di sacerdote impotente di fronte all'immensità della tragedia.
"Cristo con gli alpini" , riletto oggi, ha la forza di un manifesto programmatico di quella che nel dopoguerra sarebbe diventata la missione di Don Carlo: assistere e aiutare i bambini mutilati dalla guerra. Ai piccoli mutilati è infatti dedicato l'ultimo paragrafo di questo libro che si chiude con una domanda rivolta al Bruno, un ragazzino che aveva perso entrambe le braccia per lo scoppio di una bomba. "Come puoi fare senza manine?" gli, e si, chiede don Gnocchi. La risposta è in quello che ha costruito: la fondazione che oggi porta il suo nome in oltre cinquant'anni di attività ha assistito e assiste migliaia di disabili. Ieri le piccole vittime della guerra, oggi pazienti di ogni età affetti da patologie di tutti i tipi.
Riproporre "Cristo con gli alpini" significa conoscere un po' più la guerra e la Russia. Soprattutto queste pagine spiegano l'inizio di un miracolo.
Carlo Gnocchi nacque a San Colombano al Lambro (MI) nel 1902. Durante la Seconda guerra mondiale si arruolò come cappellano volontario e partì prima per il fronte greco-albanese e poi - con gli alpini della Tridentina - per la campagna di Russia. Scampato miracolosamente alla tragedia della ritirata, dedicò la propria vita a una grande opera di carità, occupandosi di orfani, mutilatini e poliomielitici. Morì a Milano nel 1956. È in corso il processo di beatificazione. Oggi la Fondazione Don Gnocchi è una realtà di primo piano nel panorama sanitario e socio-assistenziale del nostro Paese.
CRISTO CON GLI ALPINI
di Carlo Gnocchi
Edizioni Mursia
Pagine 136
Euro 14,00
Codice 14066P
EAN 978-88-425-4211-7
giovedì 11 dicembre 2008
"Questo terribile intricato mondo" di AA.VV.
"Questo terribile intricato mondo" è un'antologia di racconti inediti che nasce da un desiderio: pensare alla politica come a un luogo che ci riguarda.
Se di politica parlano tutti - giornalisti, comici, ognuno di noi al bar - in mezzo al frastuono possono rendersi udibili delle voci spiazzanti e imprevedibili, capaci di gettare a modo loro luci e ombre: le voci della letteratura, che da sempre racconta ostinatamente e prima di tutto una vita, un personaggio, una storia; e nello stare ancorata al suo scoglio prende il largo.
I racconti sono firmati da Eraldo Affinati, Alberto Asor Rosa, Stefano Bartezzaghi, Ascanio Celestini, Diego De Silva, Paolo Di Stefano, Marcello Fois, Rosetta Loy, Michela Murgia, Antonio Pascale, Walter Siti, Sebastiano Vassalli
"Questo terribile intricato mondo"
Racconti politici
2008
Supercoralli
EINAUDI
pp. VI-256
ISBN 8806192728
Se di politica parlano tutti - giornalisti, comici, ognuno di noi al bar - in mezzo al frastuono possono rendersi udibili delle voci spiazzanti e imprevedibili, capaci di gettare a modo loro luci e ombre: le voci della letteratura, che da sempre racconta ostinatamente e prima di tutto una vita, un personaggio, una storia; e nello stare ancorata al suo scoglio prende il largo.
I racconti sono firmati da Eraldo Affinati, Alberto Asor Rosa, Stefano Bartezzaghi, Ascanio Celestini, Diego De Silva, Paolo Di Stefano, Marcello Fois, Rosetta Loy, Michela Murgia, Antonio Pascale, Walter Siti, Sebastiano Vassalli
"Questo terribile intricato mondo"
Racconti politici
2008
Supercoralli
EINAUDI
pp. VI-256
ISBN 8806192728
mercoledì 10 dicembre 2008
"Vajont, 9 ottobre '63 " di Marco Paolini
«Dopo Vajont sono diventato narratore civile, continuamente mi vien chiesto di raccontare questa o quella storia italiana. Ho cercato di ribellarmi al ruolo, ho provato altre strade, altre chiavi di racconto, altri soggetti, ma dentro di me il ruolo vive».
Marco Paolini
Un colloquio-intervista tra Oliviero Ponte di Pino e Marco Paolini; un insieme di appunti, frammenti di diario, conversazioni pubbliche e private, che riscrivono il percorso del Racconto del Vajont dal punto di vista di chi lo ha realizzato e dello spettatore, e indagano l'idea di un teatro dove drammaturgia, oralità e senso civile convivono. Nella nuova edizione, l'introduzione "Una storia semplice" di Paolini e Niccolini ricostruisce la storia della diga, dal progetto al processo dopo la tragedia.
Nel Dvd Marco Paolini rievoca la sera del 9 ottobre 1997, dalla diga del Vajont, la strage avvenuta 34 anni prima. Lo spettacolo viene trasmesso in diretta da Rai 2 e l'appassionata ricostruzione della tragedia che spazzò via in pochi minuti quasi duemila persone rapisce oltre tre milioni e mezzo di spettatori.
La storia raggiunge un pubblico sempre più ampio per la capacità di rappresentare la portata devastante di questa apocalisse, ma soprattutto per la ricerca della verità, individuale e collettiva, su cui si fonda.
Marco Paolini nato nel 1956 a Belluno, attore e narratore, ha pubblicato nel 1999 da Einaudi il video di Vajont, 9 ottobre '63. Orazione civile, con il libro Quaderno del Vajont a cura di Oliviero Ponte di Pino (nuova edizione Stile libero 2008), nel 2000 il video di Bestiario Italiano con il libro I cani del gas, nel 2001 I-TIGI canto per Ustica, con il libro Quaderno dei Tigi scritto con Daniele Del Giudice, nel 2003 il video Questo radichio non si toca, con il libro Mappa Mondo a cura di Fernando Marchiori, nel 2004 Teatro Civico. 5 monologhi per Report, nel 2005 i due volumi Gli Album di Marco Paolini e nel 2008 Il Sergente. Per le Edizioni Biblioteca dell'Immagine è uscito invece il video di Bestiario Veneto. Parole mate (1999) e il libro L'anno passato. Fra gli altri suoi lavori teatrali Gli Album (1990-2001), Il Milione (1997), Parlamento chimico (2002), Song n. 32 (2003), Il Sergente (2004), Miserabili. Io e Margaret Thatcher (2006).
Marco Paolini
Vajont, 9 ottobre '63
Orazione civile
Contributi di
Francesco Niccolini
A cura di
Oliviero Ponte di Pino
Stile libero Video
EINAUDI
2008
pp. XXXVI-120
ISBN 8806192647
Marco Paolini
Un colloquio-intervista tra Oliviero Ponte di Pino e Marco Paolini; un insieme di appunti, frammenti di diario, conversazioni pubbliche e private, che riscrivono il percorso del Racconto del Vajont dal punto di vista di chi lo ha realizzato e dello spettatore, e indagano l'idea di un teatro dove drammaturgia, oralità e senso civile convivono. Nella nuova edizione, l'introduzione "Una storia semplice" di Paolini e Niccolini ricostruisce la storia della diga, dal progetto al processo dopo la tragedia.
Nel Dvd Marco Paolini rievoca la sera del 9 ottobre 1997, dalla diga del Vajont, la strage avvenuta 34 anni prima. Lo spettacolo viene trasmesso in diretta da Rai 2 e l'appassionata ricostruzione della tragedia che spazzò via in pochi minuti quasi duemila persone rapisce oltre tre milioni e mezzo di spettatori.
La storia raggiunge un pubblico sempre più ampio per la capacità di rappresentare la portata devastante di questa apocalisse, ma soprattutto per la ricerca della verità, individuale e collettiva, su cui si fonda.
Marco Paolini nato nel 1956 a Belluno, attore e narratore, ha pubblicato nel 1999 da Einaudi il video di Vajont, 9 ottobre '63. Orazione civile, con il libro Quaderno del Vajont a cura di Oliviero Ponte di Pino (nuova edizione Stile libero 2008), nel 2000 il video di Bestiario Italiano con il libro I cani del gas, nel 2001 I-TIGI canto per Ustica, con il libro Quaderno dei Tigi scritto con Daniele Del Giudice, nel 2003 il video Questo radichio non si toca, con il libro Mappa Mondo a cura di Fernando Marchiori, nel 2004 Teatro Civico. 5 monologhi per Report, nel 2005 i due volumi Gli Album di Marco Paolini e nel 2008 Il Sergente. Per le Edizioni Biblioteca dell'Immagine è uscito invece il video di Bestiario Veneto. Parole mate (1999) e il libro L'anno passato. Fra gli altri suoi lavori teatrali Gli Album (1990-2001), Il Milione (1997), Parlamento chimico (2002), Song n. 32 (2003), Il Sergente (2004), Miserabili. Io e Margaret Thatcher (2006).
Marco Paolini
Vajont, 9 ottobre '63
Orazione civile
Contributi di
Francesco Niccolini
A cura di
Oliviero Ponte di Pino
Stile libero Video
EINAUDI
2008
pp. XXXVI-120
ISBN 8806192647
martedì 9 dicembre 2008
"Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste" di Carlo Lucarelli
Storie che formano un'unica storia, quella della parte nascosta e criminale del nostro Paese. E la storia di chi si è opposto, o è rimasto vittima. Una storia straziante e sanguinosa, ma appassionante e necessaria come ogni grande narrazione.
«Non c'è una grande alternativa. Dobbiamo vincerla noi questa guerra. Per forza».
Carlo Lucarelli
Lucarelli prende la storia d'Italia appena dietro la memoria piú recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo cosí, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in Sicilia e si scontrano con Cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della Camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'Ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento.
E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lí nasce la speranza del nostro tempo.
«Credo sia giusto raccontarle ancora, queste storie che stanno alla base di ciò che sta accadendo anche oggi e servono a spiegarlo, mostrandocene il meccanismo. Raccontarle cercando di riprodurre il ritmo e anche le imperfezioni delle testimonianze, che proprio grazie a quelle imperfezioni riescono a essere cosí vere».
Carlo Lucarelli
Carlo Lucarelli (Parma 1960) vive tra Mordano e San Marino. Dopo Almost blue (1997), Il giorno del lupo (1998), L'isola dell'Angelo caduto (1999), Mistero in blu (1999), Guernica (2000) e Lupo mannaro (2001), tra i suoi libri pubblicati da Einaudi Stile libero ci sono il romanzo Un giorno dopo l'altro (2000) e i racconti di Il lato sinistro del cuore (2003); poi Misteri d'Italia (2002), Nuovi misteri d'Italia (2004), La mattanza (2004) e Piazza Fontana (2007), gli ultimi due con allegati i Dvd del ciclo televisivo Blu notte. Insieme a Eraldo Baldini e Giampiero Rigosi ha scritto Medical Thriller (2002), mentre suoi racconti sono inseriti nelle antologie Crimini (2005) e Crimini italiani (2008). Nel 2008, Einaudi Stile libero ha pubblicato il suo ultimo romanzo, L'ottava vibrazione. L'opera di Lucarelli è tradotta in piú lingue ed è oggetto di versioni cinematografiche e televisive, tra cui la serie L'ispettore Coliandro e il ciclo dedicato al commissario De Luca. Conduce da alcuni anni in Tv Blu notte, la fortunata trasmissione dedicata a casi misteriosi e insoluti, o ad aspetti in ombra della storia italiana.
"Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste"
di Carlo Lucarelli
Edizioni Einaudi
Stile libero/Big
pp. VI-402
€ 19,00
«Non c'è una grande alternativa. Dobbiamo vincerla noi questa guerra. Per forza».
Carlo Lucarelli
Lucarelli prende la storia d'Italia appena dietro la memoria piú recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo cosí, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in Sicilia e si scontrano con Cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della Camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'Ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento.
E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lí nasce la speranza del nostro tempo.
«Credo sia giusto raccontarle ancora, queste storie che stanno alla base di ciò che sta accadendo anche oggi e servono a spiegarlo, mostrandocene il meccanismo. Raccontarle cercando di riprodurre il ritmo e anche le imperfezioni delle testimonianze, che proprio grazie a quelle imperfezioni riescono a essere cosí vere».
Carlo Lucarelli
Carlo Lucarelli (Parma 1960) vive tra Mordano e San Marino. Dopo Almost blue (1997), Il giorno del lupo (1998), L'isola dell'Angelo caduto (1999), Mistero in blu (1999), Guernica (2000) e Lupo mannaro (2001), tra i suoi libri pubblicati da Einaudi Stile libero ci sono il romanzo Un giorno dopo l'altro (2000) e i racconti di Il lato sinistro del cuore (2003); poi Misteri d'Italia (2002), Nuovi misteri d'Italia (2004), La mattanza (2004) e Piazza Fontana (2007), gli ultimi due con allegati i Dvd del ciclo televisivo Blu notte. Insieme a Eraldo Baldini e Giampiero Rigosi ha scritto Medical Thriller (2002), mentre suoi racconti sono inseriti nelle antologie Crimini (2005) e Crimini italiani (2008). Nel 2008, Einaudi Stile libero ha pubblicato il suo ultimo romanzo, L'ottava vibrazione. L'opera di Lucarelli è tradotta in piú lingue ed è oggetto di versioni cinematografiche e televisive, tra cui la serie L'ispettore Coliandro e il ciclo dedicato al commissario De Luca. Conduce da alcuni anni in Tv Blu notte, la fortunata trasmissione dedicata a casi misteriosi e insoluti, o ad aspetti in ombra della storia italiana.
"Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste"
di Carlo Lucarelli
Edizioni Einaudi
Stile libero/Big
pp. VI-402
€ 19,00
giovedì 4 dicembre 2008
"I prigionieri dimenticati 1917-1918" di Giovanni Re
Attraverso le memorie di prigionia di Niccolò Nicchiarelli, rinchiuso con altri tremila ufficiali nel Gefangenenlager di Celle nei pressi di Hannover, il libro racconta la storia sconosciuta dei soldati italiani fatti prigionieri dagli austriaci e dai tedeschi dopo la disfatta di Caporetto. Indicati dalla propaganda come vili e responsabili della sconfitta del 1917, furono lasciati soli, emarginati o mal sopportati da parte dello stesso ambiente militare, in un clima nazionale fattosi difficile nonostante la vittoria.
Per i tanti soldati italiani che furono fatti prigionieri dagli austriaci e dai tedeschi dopo la disfatta di Caporetto, in effetti, la cattura fu l'inizio di una vita di stenti alla quale non tutti sopravvissero. Per i primi tre mesi di prigionia (i più duri), l'Italia non consentì neppure alle famiglie di inviare ai propri figli i soccorsi vitali; i primi "pacchi di Stato" giunsero ai prigionieri nel novembre del 1918, un anno dopo Caporetto. Niccolo Nicchiarelli attraverso le sue memorie ricostruisce la cronaca quasi quotidiana della vicenda, che non si concluse con la fine della guerra.
I prigionieri dimenticati. Cellelager 1917-1918
Giulia Re, Giovanni N. M. Re, Giovanni Re
Editore: Ugo Mursia Editore
Collana: TESTIMONIANZE FRA CRON. E ST. I GUERRA
Pubblicazione: 2008
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 19,00
ISBN-13: 9788842541479
ISBN:88425414798
Per i tanti soldati italiani che furono fatti prigionieri dagli austriaci e dai tedeschi dopo la disfatta di Caporetto, in effetti, la cattura fu l'inizio di una vita di stenti alla quale non tutti sopravvissero. Per i primi tre mesi di prigionia (i più duri), l'Italia non consentì neppure alle famiglie di inviare ai propri figli i soccorsi vitali; i primi "pacchi di Stato" giunsero ai prigionieri nel novembre del 1918, un anno dopo Caporetto. Niccolo Nicchiarelli attraverso le sue memorie ricostruisce la cronaca quasi quotidiana della vicenda, che non si concluse con la fine della guerra.
I prigionieri dimenticati. Cellelager 1917-1918
Giulia Re, Giovanni N. M. Re, Giovanni Re
Editore: Ugo Mursia Editore
Collana: TESTIMONIANZE FRA CRON. E ST. I GUERRA
Pubblicazione: 2008
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 19,00
ISBN-13: 9788842541479
ISBN:88425414798
"1967" di Cristiano Ferrarese
"1967" di Cristiano Ferrarese, è il primo libro un virus che andrà a comporre una trilogia pubblicata nell’arco di 12 mesi (il secondo pezzo del puzzle, 1976, a settembre 2008, e il terzo, 1985, a febbraio 2009).
Una voce maleducata grida per tutto il 1967, da un manicomio, la sua storia (o leggenda?) o-scena e malsana. Gesù il Cristo come unico referente delle sue azioni e una poliziotta cicciona e sempre ubriaca come propria nemesi… 1967 è la continua deviazione senza sosta della cattiva coscienza collettiva che esploderà muta nell’anno seguente… il devastato 1968. C., la poliziotta cicciona e Gesù il Cristo sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo di un genere umano putrido ridotto a carne macellata…
La bellezza per me è anche nella follia. Nel trovare il coraggio di “esporsi”, in questo meraviglioso Museo che è la nostra vita, e diventare così un’unica e irripetibile “Opera d’arte”.
Simone Cristicchi
La trilogia di Cristiano Ferrarese è la storia di C. e di V. Ma è soprattutto vent’anni della nostra storia, della discesa verso il baratro della generazione vissuta nel ’68, narrata da una mente malata che grida dal manicomio. Nell’anno del quarantesimo anniversario della “rivoluzione culturale italiana”, cosa rimane? Rimane il racconto di C. e di V., della schizofrenia del nostro vissuto e del nostro rapporto con Dio, con il nostro corpo e con il nostro tempo. Rimane la malattia, la perversione, la furia omicida.
Cristiano Ferrarese è nato a Busalla (Genova) nel 1970. Vive e lavora in provincia di Mantova.
Edizioni Hacca
RECENSIONE A CURA DE "IL CIRCOLO PICKWICK" SUL MENSILE "CISCO MAGAZINE"
La Trilogia dei Matti di Cristiano Ferrarese ("1967", "1976" e "1985") verrà presentata a Roma, nel corso della Rassegna "Più Libri Più Liberi", nella sala Diamante del Palazzo dei Congressi, domenica 7 Dicembre, alle ore 16.00.
Con l'autore, Cristiano Ferrarese, interverranno Andrea Di Consoli, Paolo Crepet e Federico Moccia.
Una voce maleducata grida per tutto il 1967, da un manicomio, la sua storia (o leggenda?) o-scena e malsana. Gesù il Cristo come unico referente delle sue azioni e una poliziotta cicciona e sempre ubriaca come propria nemesi… 1967 è la continua deviazione senza sosta della cattiva coscienza collettiva che esploderà muta nell’anno seguente… il devastato 1968. C., la poliziotta cicciona e Gesù il Cristo sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo di un genere umano putrido ridotto a carne macellata…
La bellezza per me è anche nella follia. Nel trovare il coraggio di “esporsi”, in questo meraviglioso Museo che è la nostra vita, e diventare così un’unica e irripetibile “Opera d’arte”.
Simone Cristicchi
La trilogia di Cristiano Ferrarese è la storia di C. e di V. Ma è soprattutto vent’anni della nostra storia, della discesa verso il baratro della generazione vissuta nel ’68, narrata da una mente malata che grida dal manicomio. Nell’anno del quarantesimo anniversario della “rivoluzione culturale italiana”, cosa rimane? Rimane il racconto di C. e di V., della schizofrenia del nostro vissuto e del nostro rapporto con Dio, con il nostro corpo e con il nostro tempo. Rimane la malattia, la perversione, la furia omicida.
Cristiano Ferrarese è nato a Busalla (Genova) nel 1970. Vive e lavora in provincia di Mantova.
Edizioni Hacca
RECENSIONE A CURA DE "IL CIRCOLO PICKWICK" SUL MENSILE "CISCO MAGAZINE"
La Trilogia dei Matti di Cristiano Ferrarese ("1967", "1976" e "1985") verrà presentata a Roma, nel corso della Rassegna "Più Libri Più Liberi", nella sala Diamante del Palazzo dei Congressi, domenica 7 Dicembre, alle ore 16.00.
Con l'autore, Cristiano Ferrarese, interverranno Andrea Di Consoli, Paolo Crepet e Federico Moccia.
mercoledì 3 dicembre 2008
"La cricca" di Renato Venditti
"Viaggia su due piani paralleli La cricca, bella e scorrevole narrazione di Renato Venditti uscita di recente per Nutrimenti: da un lato, le cronache dei fatti salienti durante il fascismo, dall’altro la formazione di un adolescente che diventerà un giornalista impegnato negli anni della Democrazia cristiana di Fanfani e del Partito comunista di Berlinguer”.
Annalia Marinucci, il manifesto.
Il delitto Matteotti, la razzia del ghetto, via Rasella, le Fosse Ardeatine. E poi i fatti d’Ungheria, le diverse anime del Pci, due lettere inedite di Elio Petri. Renato Venditti, storica firma dell’Unità e di Paese Sera – che ha vissuto in prima persona l’occupazione nazista a Roma – ripercorre il cammino di un paese attraversato dalla dittatura, dalla guerra, dalla ricostruzione, fino al delicato passaggio politico del dopoguerra. E dentro, incastona la sua vicenda personale e quella della sua famiglia: le botteghe di Trastevere, gli aneddoti di vita quotidiana, i piccoli grandi eroi della Resistenza, i giornalisti che hanno fatto la storia dell’Unità. Un diario di vita appassionante come un romanzo, ma allo stesso tempo una incredibile testimonianza sul nostro ‘secolo breve’, ricca di episodi e documenti, di foto e rivelazioni.
Renato Venditti è nato a Roma nel 1926. Giornalista, ha lavorato dal 1946 al 1969 all’Unità e in seguito, fino al 1983, a Paese Sera. Attualmente collabora con i quotidiani locali del gruppo Espresso. Ha pubblicato Il giornalismo parlamentare e politico (Infor Accademia, 1977) e Il manuale Cencelli (Editori Riuniti, 1981).
Renato Venditti
La cricca
Nutrimenti
collana: Documenti
pp. 192
€ 17.00
prima edizione ottobre 2008
Isbn 978-88-95842-14-1
Annalia Marinucci, il manifesto.
Il delitto Matteotti, la razzia del ghetto, via Rasella, le Fosse Ardeatine. E poi i fatti d’Ungheria, le diverse anime del Pci, due lettere inedite di Elio Petri. Renato Venditti, storica firma dell’Unità e di Paese Sera – che ha vissuto in prima persona l’occupazione nazista a Roma – ripercorre il cammino di un paese attraversato dalla dittatura, dalla guerra, dalla ricostruzione, fino al delicato passaggio politico del dopoguerra. E dentro, incastona la sua vicenda personale e quella della sua famiglia: le botteghe di Trastevere, gli aneddoti di vita quotidiana, i piccoli grandi eroi della Resistenza, i giornalisti che hanno fatto la storia dell’Unità. Un diario di vita appassionante come un romanzo, ma allo stesso tempo una incredibile testimonianza sul nostro ‘secolo breve’, ricca di episodi e documenti, di foto e rivelazioni.
Renato Venditti è nato a Roma nel 1926. Giornalista, ha lavorato dal 1946 al 1969 all’Unità e in seguito, fino al 1983, a Paese Sera. Attualmente collabora con i quotidiani locali del gruppo Espresso. Ha pubblicato Il giornalismo parlamentare e politico (Infor Accademia, 1977) e Il manuale Cencelli (Editori Riuniti, 1981).
Renato Venditti
La cricca
Nutrimenti
collana: Documenti
pp. 192
€ 17.00
prima edizione ottobre 2008
Isbn 978-88-95842-14-1
martedì 2 dicembre 2008
"Diario italiano (1997-2006)" di Enzo Siciliano
Gli ultimi dieci anni del "Diario Italiano" di Enzo Siciliano raccolti da Andrea Caterini in un unico volume.
Chissà quanti libri, brevi e incompiuti, si potrebbero ritagliare da queste diffuse note che lo scrittore ha steso giorno per giorno quasi parlando a sè stesso. (Nello Aiello, La Repubblica)
Diario italiano 1997-2006 raccoglie gli ultimi dieci anni dei "Diari" che Enzo Siciliano tenne a partire dal 1991 su "Nuovi Argomenti", di cui era il direttore. L'originalità di queste pagine sta nella capacità di miscelare diversi generi di scrittura. Alla pagina privata - dove Siciliano parla delle sue amicizie, i suoi viaggi, la sua casa in campagna, ma anche della sua malinconia, delle sue paure - si intreccia il racconto dell'uomo pubblico: l'intellettuale sempre attento a ciò che di nuovo (o di vecchio) la nostra società propone e ripropone. I "Diari" però, sono una materia compatta, risolti nella solidità di una lingua che Siciliano ha ricercato per tutta la vita, sapendola elemento fondante di una civiltà. A venirne fuori, dunque, è il profilo di un'Italia che ha rinunciato a dare voce alle sue intelligenze, un'Italia malata che porta ancora in sé il germe, il feticcio, la mediocrità del fascismo. Un fascismo non più storico ma tutto umano a cui Siciliano contrappone la sua intelligenza, la sua genialità, la sua passione per la bellezza. Ed è alla bellezza che, alla fine di tutto, egli vuole dedicare le pagine più intense, come fosse la natura, il seme, la radice di ogni civiltà.
A cura di Andrea Caterini
Con un inserto fotografico inedito
Enzo Siciliano (1934-2006) nato e vissuto a Roma, amico di Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, ha sempre partecipato attivamente alla vita letteraria della capitale. Critico d'arte e del costume, è stato direttore di "Nuovi Argomenti". Tra le sue opere: La notte matrigna (1975), La principessa e l'antiquario (1980), I bei momenti (1997, Premio Strega), Non entrare nel campo degli orfani (2002) e Il risveglio della bionda sirena (2004), La vita obliqua (2007).
Enzo Siciliano
Diario italiano (1997-2006)
Giulio Perrone Editore
pp. 466 - Diari
formato 13X25
978-88-6004-131-9
24,00 euro
Il libro sarà presentato nel corso della VII FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA, a Roma, Domenica 7 Dicembre 2008, alle ore 15.00, presso la Sala Corallo del Palazzo dei Congressi.
Dopo l'introduzione di Paolo Di Paolo, interverranno l'On Francesco Rutelli, Edoardo Albinati, Mario Desiati e Andrea Caterini, curatore del volume.
Chissà quanti libri, brevi e incompiuti, si potrebbero ritagliare da queste diffuse note che lo scrittore ha steso giorno per giorno quasi parlando a sè stesso. (Nello Aiello, La Repubblica)
Diario italiano 1997-2006 raccoglie gli ultimi dieci anni dei "Diari" che Enzo Siciliano tenne a partire dal 1991 su "Nuovi Argomenti", di cui era il direttore. L'originalità di queste pagine sta nella capacità di miscelare diversi generi di scrittura. Alla pagina privata - dove Siciliano parla delle sue amicizie, i suoi viaggi, la sua casa in campagna, ma anche della sua malinconia, delle sue paure - si intreccia il racconto dell'uomo pubblico: l'intellettuale sempre attento a ciò che di nuovo (o di vecchio) la nostra società propone e ripropone. I "Diari" però, sono una materia compatta, risolti nella solidità di una lingua che Siciliano ha ricercato per tutta la vita, sapendola elemento fondante di una civiltà. A venirne fuori, dunque, è il profilo di un'Italia che ha rinunciato a dare voce alle sue intelligenze, un'Italia malata che porta ancora in sé il germe, il feticcio, la mediocrità del fascismo. Un fascismo non più storico ma tutto umano a cui Siciliano contrappone la sua intelligenza, la sua genialità, la sua passione per la bellezza. Ed è alla bellezza che, alla fine di tutto, egli vuole dedicare le pagine più intense, come fosse la natura, il seme, la radice di ogni civiltà.
A cura di Andrea Caterini
Con un inserto fotografico inedito
Enzo Siciliano (1934-2006) nato e vissuto a Roma, amico di Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, ha sempre partecipato attivamente alla vita letteraria della capitale. Critico d'arte e del costume, è stato direttore di "Nuovi Argomenti". Tra le sue opere: La notte matrigna (1975), La principessa e l'antiquario (1980), I bei momenti (1997, Premio Strega), Non entrare nel campo degli orfani (2002) e Il risveglio della bionda sirena (2004), La vita obliqua (2007).
Enzo Siciliano
Diario italiano (1997-2006)
Giulio Perrone Editore
pp. 466 - Diari
formato 13X25
978-88-6004-131-9
24,00 euro
Il libro sarà presentato nel corso della VII FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA, a Roma, Domenica 7 Dicembre 2008, alle ore 15.00, presso la Sala Corallo del Palazzo dei Congressi.
Dopo l'introduzione di Paolo Di Paolo, interverranno l'On Francesco Rutelli, Edoardo Albinati, Mario Desiati e Andrea Caterini, curatore del volume.
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