Un invito al dialogo costruttivo tra “persone di buona volontà”, nella convinzione che la complessità dei problemi legati alla vita vieti la contrapposizione tra un campo laico arroccato nella difesa della scienza, e un campo religioso chiuso nella salvaguardia di principi astratti drammaticamente inadeguati.
La scienza si scontra sempre più spesso con posizioni che si oppongono alle sue conquiste in nome della religione o dell’etica. Il più delle volte questa opposizione si risolve in un doppio dogmatismo. Da una parte l’inflessibilità di chi, soprattutto nella gerarchia cattolica odierna, ritiene di avere accesso a una verità trascendente o comunque superiore alle conoscenze empiriche. Dall’altra si contrappone la rigidità di quanti, dall’interno del mondo scientifico, tendono a presentare le proprie conoscenze come certezze, ignorandone o fingendo di ignorarne i limiti. I guasti di queste due debolezze travestite da dogmi si vedono nel dibattito, ormai quasi quotidiano, su argomenti come il cambiamento climatico, le cellule staminali, il prolungarsi artificiale e magari indesiderato della vita e della morte. Quasi tutti abbiamo la sensazione di essere “agiti” in queste discussioni, senza mai realmente capire quali sono i fatti e quali sarebbero le decisioni giuste.
Il libro non pretende di dare risposte, ma afferma alcuni semplici presupposti che consentono di condividere un metodo di deliberazione partecipata sui temi rilevanti per la società intera. Il primo è che la scienza non è una ricetta per trovare risposte “giuste” ai dilemmi etici e politici della società contemporanea. Il secondo è che le conoscenze prodotte dalla scienza sono comunque quanto di meglio abbiamo a disposizione per illuminare (non dettare) le scelte e soprattutto per scartare le opzioni non più sostenibili.
Roberto Satolli, medico, ha lasciato la professione ospedaliera per dedicarsi interamente all’informazione e comunicazione sulla salute. Nel 1993 ha fondato l’agenzia Zelig di informazione, comunicazione e formazione medica. È responsabile dal 2001 dell’Unità operativa comunicazione e informazione nell’ambito del Sistema nazionale linee guida; membro del Consiglio direttivo del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica e del Comitato di indirizzo Cochrane italiano; presidente, dal 2005, del Comitato etico indipendente dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Tra gli ultimi suoi libri: Dizionario storico della salute (con Giorgio Cosmacini e Giuseppe Gaudenzi, Einaudi 1997), La clonazione e il suo doppio (con Fabio Terragni, Garzanti 1998), Lettera a un medico sulle cure dell’uomo (Laterza 2003). Con Feltrinelli ha pubblicato, nel 1992, Vita morte miracoli – medicina, genetica, diritto: conflitti e prospettive (con Stefano Nespor e Amedeo Santosuosso).
Paolo Vineis, medico, è professore di Epidemiologia ambientale all’Imperial College di Londra e professore aggiunto di Epidemiologia alla Columbia University di New York; dirige la sezione di Scienze della vita alla Fondazione ISI di Torino. Il suo campo principale di attività è la ricerca sulle cause ambientali dei tumori e l’interazione con la suscettibilità genetica. Ha pubblicato più di 400 articoli scientifici e alcuni libri: Il crepuscolo della probabilità (Einaudi 1999), Equivoci bioetici (Codice 2006). Ha curato, The Molecular Epidemiology of Chronic Diseases (con Chris Wild e Seymour Garte, Wiley 2008).
"I due dogmi"
Oggettività della scienza e integralismo etico
di Roberto Satolli e Paolo Vineis
Contributi: Ignazio Marino
FELTRINELLI
Collana: Campi del sapere
Pagine: 192
Prezzo: Euro 16
venerdì 11 settembre 2009
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